Egitto, terra del Nilo

Egitto, terra del Nilo
 

26/02/2004

In occasione della mostra “Tra le palme del Piceno: Egitto, terra del Nilo” in corso al Palacongressi di San Benedetto del Tronto, abbiamo incontrato Giuseppina Capriotti Vittozzi, egittologa della Giunta Storica Nazionale, curatrice del progetto espositivo insieme ad Alessandro Roccati. Attraverso filmati, ricostruzioni di paesaggio e preziosi reperti, un viaggio nella magica terra dei Faraoni. Il tema della mostra si propone di raccontare la civiltà dell’antico Egitto attraverso il paesaggio fisico della terra del Nilo. Come è nata l’idea dell'esposizione e perché la scelta di questa particolare prospettiva? Giuseppina Capriotti Vittozzi: “Alcuni anni fa, la missione archeologica diretta da Alessandro Roccati, ordinario di Egittologia all’Università di Roma “La Sapienza”, aveva iniziato dei saggi di pulitura e consolidamento delle pitture della tomba di Meru a Tebe ovest, vicino al grande tempio di Deir el-Bahari. Meru era un alto dignitario del XXI sec. a. C. e le pitture della sua tomba rappresentano lo stadio più antico che conosciamo della pittura tebana. Al desiderio di compiere il restauro del monumento, si aggiungeva quello di sviluppare un progetto di ricerca sulla pittura egizia, che partisse proprio dai dati tecnici derivanti dal restauro. Così si sono incontrati gli interessi turistici di San Benedetto del Tronto e quelli scientifici della Cattedra di Egittologia dell’Università di Roma “La Sapienza”: gli egittologi hanno lavorato gratuitamente per poter avere, in cambio del lavoro per la mostra, i fondi per il restauro e la ricerca in Egitto. Per quanto riguarda il tema della mostra, l’idea è nata proprio dall’ambiente solare di San Benedetto del Tronto durante l’estate e dalle sue magnifiche palme, cioè l’impressione che fanno sole, sabbia e acqua, rispetto all’Egitto un’affinità epidermica e certamente non sostanziale. Il tema, inoltre, ha permesso di parlare in termini molto ampi della cultura egizia: ciascuna civiltà ed espressione culturale è fortemente improntata dall’ambiente fisico in cui si sviluppa, tanto più la civiltà egizia che si esprime in un ambiente peculiare come quello della valle del Nilo, un nastro lussureggiante che attraversa un arido e immenso deserto. Per gli Egizi, il fiume e i suoi acquitrini, il deserto fiammeggiante ebbero un valore mitico che proiettava l’ambiente fisico al di là del quotidiano. Il ritmo mirabile della piena, che ogni anno riportava la vita nella valle, suggerì un’idea ciclica del tempo e il concetto di rinascita e rigenerazione periodica. Il paesaggio fisico della terra del Nilo improntò anche la concezione dell’aldilà: dopo la morte il defunto si trovava in un ambiente dalle caratteristiche analoghe. La scelta del tema ci ha permesso anche di impostare la mostra come un viaggio: insieme a personaggi del passato, e in particolare a donne che nell’Ottocento viaggiarono in Egitto, si parte per arrivare nella terra del Nilo”. "Tra le palme del Piceno: Egitto, terra del Nilo" Fino al 30 ottobre 2002 Palacongressi San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno Per informazioni: www.mostraegitto.com

 
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