A Milano dal 6 dicembre 2023 al 1° aprile 2024
Giovan Battista Moroni superstar alle Gallerie d’Italia
Giovanni Battista Moroni, Ritratto di Gian Gerolamo Grumelli, Dettaglio, 1560, Olio su tela, 216 x 123 cm , Bergamo, Palazzo Moroni
Francesca Grego
05/12/2023
Milano - Una modernissima sensibilità psicologica e un raffinato gusto per i dettagli convivono nei dipinti di Giovan Battista Moroni. Dentro la cornice, i suoi “ritratti in azione” sembrano animati dal soffio della vita. Basta guardarli per sentirsi trasportati indietro nel tempo, verso le atmosfere del Rinascimento: gentiluomini alla moda, cavalieri con spada e armatura, dame riccamente abbigliate, teneri rampolli dell’aristocrazia e perfino un sarto intento a tagliare un abito ci osservano assorti dalle tele del maestro lombardo, annoverato tra i più grandi ritrattisti di ogni epoca e considerato da Roberto Longhi un precursore di Caravaggio.
Giovanni Battista Moroni, Il sarto, o Il Tagliapanni, 1570 circa, Olio su tela, 77 x 99 cm, Londra, National Gallery | Foto: © The National Gallery, London
Dopo la consacrazione a New York nella mostra del 2019 alla Frick Collection, l’astro di Moroni brilla sul palcoscenico delle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala, a Milano, nella più vasta e importante esposizione che gli sia mai stata dedicata. “Questa mostra si inscrive nel programma di Brescia Bergamo Capitale della Cultura”, ha spiegato durante l’inaugurazione di questa mattina il Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli: “Non posso fare a meno di ricordare che l’anno scorso fu presentato qui nella sede il programma di questo anno speciale. In quella occasione lanciai un breve excursus sulle vicende di queste due città protagoniste del Risorgimento e della cultura del fare”, città sorelle che nella mostra ritrovano le proprie radici comuni.
Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo, Gallerie d'Italia. Foto Roberto Serra
Ed è proprio dall’Accademia Carrara di Bergamo e dai Musei di Brescia che arrivano alcuni dei più bei capolavori esposti, oltre che da prestigiosi musei italiani – le Gallerie degli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, le Gallerie dell’Accademia di Venezia – e internazionali, come la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Gemäldegalerie degli Staatliche Museen di Berlino, la National Gallery of Art di Washington, il Philadelphia Museum of Art.
Visitabile da domani, mercoledì 6 dicembre 2023, fino al 1° aprile 2024, Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo tratteggia attraverso oltre 100 opere la figura dell’artista di Albino (Bergamo), dagli esordi nella bottega del Moretto al confronto con i pittori attivi nello stesso periodo in area lombarda, come Lorenzo Lotto e Gerolamo Savoldo, e con i grandi maestri del Rinascimento veneto Tiziano, Tintoretto e Paolo Veronese.
Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo, Gallerie d'Italia. Foto Piero Muscarà
L’itinerario pensato dai curatori Simone Facchinetti e Arturo Galansino è diviso in nove capitoli, ciascuno dedicato a un particolare aspetto dell’arte di Moroni. Dopo aver rivelato il proprio talento come pittore di soggetti sacri e pale d’altare, Moroni diviene presto un richiestissimo ritrattista. Attorno al ritratto ruotano dunque ben tre sezioni. Ritratti del potere evidenzia le differenze tra i capolavori di Tiziano o Tintoretto, dove la celebrazione dello status prevale sulle caratteristiche individuali, e quelli di Moroni, che non rinuncia mai a restituire l’umanità dei personaggi. Ritratti al naturale, invece, illustra come il maestro lombardo riproduca fedelmente i suoi modelli, senza mai cedere alla tentazione di idealizzarli: i set di posa si assomigliano tutti, proprio come quelli dei fotografi ottocenteschi, e l’attenzione dello spettatore è guidata verso la testa, gli occhi, le mani e i dettagli dell’abbigliamento.
Giovan Battista Moroni, Ritratto di donna con ventaglio, 1576-1579 circa. Olio su tela, 73,5 x 65 cm. Amsterdam, Rijksmuseum, acquistato con il sostegno di Vereniging Rembrandt
Guardare i dipinti di Moroni è come partecipare a un party aristocratico, un’occasione per conoscere da vicino le celebrity dell’epoca: la poetessa Isotta Brembati, per esempio, o i nobili Giovan Gerolamo Grumelli (l’iconico Cavaliere in rosa), Prospero Alessandri e Gabriel de la Cueva (futuro governatore di Milano), protagonisti di tele indimenticabili.
Ma il quadro più noto - e originale - ci aspetta al termine del percorso: è Il sarto o tagliapanni della National Gallery, dove un giovane ben vestito, con i pantaloni a sbuffo alla moda spagnola, solleva lo sguardo fissando negli occhi lo spettatore, o forse il pittore stesso, che lo ha interrotto nel lavoro. Ha in mano le forbici e si accinge a tagliare una stoffa nera, nel Cinquecento il colore dell’eleganza maschile, come testimonia in mostra una schiera di ritratti di gentiluomini vestiti di scuro.
Giovanni Battista Moroni, Gabriel de la Cueva (dettaglio), Datato 1560, Olio su tela, 84 x 112 cm, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin. Foto Piero Muscarà
Vedi anche:
• FOTO - Il pittore Moroni e le ricchezze del ritratto rinascimentale
• Il Cavaliere in rosa di Moroni: vanità e caducità dell’uomo
Giovanni Battista Moroni, Il sarto, o Il Tagliapanni, 1570 circa, Olio su tela, 77 x 99 cm, Londra, National Gallery | Foto: © The National Gallery, London
Dopo la consacrazione a New York nella mostra del 2019 alla Frick Collection, l’astro di Moroni brilla sul palcoscenico delle Gallerie d’Italia di Piazza della Scala, a Milano, nella più vasta e importante esposizione che gli sia mai stata dedicata. “Questa mostra si inscrive nel programma di Brescia Bergamo Capitale della Cultura”, ha spiegato durante l’inaugurazione di questa mattina il Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli: “Non posso fare a meno di ricordare che l’anno scorso fu presentato qui nella sede il programma di questo anno speciale. In quella occasione lanciai un breve excursus sulle vicende di queste due città protagoniste del Risorgimento e della cultura del fare”, città sorelle che nella mostra ritrovano le proprie radici comuni.
Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo, Gallerie d'Italia. Foto Roberto Serra
Ed è proprio dall’Accademia Carrara di Bergamo e dai Musei di Brescia che arrivano alcuni dei più bei capolavori esposti, oltre che da prestigiosi musei italiani – le Gallerie degli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, le Gallerie dell’Accademia di Venezia – e internazionali, come la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Gemäldegalerie degli Staatliche Museen di Berlino, la National Gallery of Art di Washington, il Philadelphia Museum of Art.
Visitabile da domani, mercoledì 6 dicembre 2023, fino al 1° aprile 2024, Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo tratteggia attraverso oltre 100 opere la figura dell’artista di Albino (Bergamo), dagli esordi nella bottega del Moretto al confronto con i pittori attivi nello stesso periodo in area lombarda, come Lorenzo Lotto e Gerolamo Savoldo, e con i grandi maestri del Rinascimento veneto Tiziano, Tintoretto e Paolo Veronese.
Moroni (1521-1580). Il ritratto del suo tempo, Gallerie d'Italia. Foto Piero Muscarà
L’itinerario pensato dai curatori Simone Facchinetti e Arturo Galansino è diviso in nove capitoli, ciascuno dedicato a un particolare aspetto dell’arte di Moroni. Dopo aver rivelato il proprio talento come pittore di soggetti sacri e pale d’altare, Moroni diviene presto un richiestissimo ritrattista. Attorno al ritratto ruotano dunque ben tre sezioni. Ritratti del potere evidenzia le differenze tra i capolavori di Tiziano o Tintoretto, dove la celebrazione dello status prevale sulle caratteristiche individuali, e quelli di Moroni, che non rinuncia mai a restituire l’umanità dei personaggi. Ritratti al naturale, invece, illustra come il maestro lombardo riproduca fedelmente i suoi modelli, senza mai cedere alla tentazione di idealizzarli: i set di posa si assomigliano tutti, proprio come quelli dei fotografi ottocenteschi, e l’attenzione dello spettatore è guidata verso la testa, gli occhi, le mani e i dettagli dell’abbigliamento.
Giovan Battista Moroni, Ritratto di donna con ventaglio, 1576-1579 circa. Olio su tela, 73,5 x 65 cm. Amsterdam, Rijksmuseum, acquistato con il sostegno di Vereniging Rembrandt
Guardare i dipinti di Moroni è come partecipare a un party aristocratico, un’occasione per conoscere da vicino le celebrity dell’epoca: la poetessa Isotta Brembati, per esempio, o i nobili Giovan Gerolamo Grumelli (l’iconico Cavaliere in rosa), Prospero Alessandri e Gabriel de la Cueva (futuro governatore di Milano), protagonisti di tele indimenticabili.
Ma il quadro più noto - e originale - ci aspetta al termine del percorso: è Il sarto o tagliapanni della National Gallery, dove un giovane ben vestito, con i pantaloni a sbuffo alla moda spagnola, solleva lo sguardo fissando negli occhi lo spettatore, o forse il pittore stesso, che lo ha interrotto nel lavoro. Ha in mano le forbici e si accinge a tagliare una stoffa nera, nel Cinquecento il colore dell’eleganza maschile, come testimonia in mostra una schiera di ritratti di gentiluomini vestiti di scuro.
Giovanni Battista Moroni, Gabriel de la Cueva (dettaglio), Datato 1560, Olio su tela, 84 x 112 cm, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin. Foto Piero Muscarà
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