La tecnica sperimentata dall'Art Institute di Chicago
I colori originali di Renoir rivivono con la spettroscopia
Pierre-Auguste Renoir, Madame Leon Clapisson (Marie Henriette Valentine Billet), 1883
E.B.
15/02/2014
E' stato un chimico della Northwestern University, Richard Van Duyne a scoprire un nuovo metodo che rivoluzionerà il modo di osservare le opere d'arte.
La tecnica, sviluppata in collaborazione con l'Art Institute di Chicago, è chiamata SERS (Surface-enhanced Raman spectroscopy), e consentirà d'ora in poi di identificare in dettaglio i componenti chimici dei materiali utilizzati dagli artisti del passato.
Tra le opere analizzate, insieme ad alcuni lavori di Winslow Homer e Mary Cassat, è passato al vaglio dei ricercatori il celebre ritratto di "Madame Leon Clapisson" di Pierre-Auguste Renoir.
Dalla semplice rimozione della cornice è apparsa la brillante tinta rosso-violacea, con il tempo sbiadita nelle zone più esposte del dipinto.
Amplificando la superficie della tela grazie alla spettroscopia, è quindi emerso che il pittore impressionista avrebbe impiegato il "carmina lake", un pigmento carminio molto brillante ma estremamente sensibile alla luce.
Van Duyne, in occasione dell'annuale conferenza tenuta dalla American Association for the Advancement of Science, ha sottolineato l'utilità della scoperta per lo studio delle tecniche pittoriche e per le opere di restauro. Sarà possibile esplorare in profondità i materiali utilizzati dagli artisti, rivelando anche qualche sorpresa. Picasso, ad esempio, impiegò della semplice vernice edile in molti dei suoi più grandi capolavori.
Consulta anche:
Il falso Léger tradito dal carbonio radioattivo
La tecnica, sviluppata in collaborazione con l'Art Institute di Chicago, è chiamata SERS (Surface-enhanced Raman spectroscopy), e consentirà d'ora in poi di identificare in dettaglio i componenti chimici dei materiali utilizzati dagli artisti del passato.
Tra le opere analizzate, insieme ad alcuni lavori di Winslow Homer e Mary Cassat, è passato al vaglio dei ricercatori il celebre ritratto di "Madame Leon Clapisson" di Pierre-Auguste Renoir.
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Amplificando la superficie della tela grazie alla spettroscopia, è quindi emerso che il pittore impressionista avrebbe impiegato il "carmina lake", un pigmento carminio molto brillante ma estremamente sensibile alla luce.
Van Duyne, in occasione dell'annuale conferenza tenuta dalla American Association for the Advancement of Science, ha sottolineato l'utilità della scoperta per lo studio delle tecniche pittoriche e per le opere di restauro. Sarà possibile esplorare in profondità i materiali utilizzati dagli artisti, rivelando anche qualche sorpresa. Picasso, ad esempio, impiegò della semplice vernice edile in molti dei suoi più grandi capolavori.
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