I disegni di Gustav Klimt
courtesy of© Collezione Sabarsky |
Un disegno di Gustav Klimt
23/01/2004
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, organizzano per il 29 gennaio 2004, Gustav Klimt. Disegni, una splendida mostra interamente dedicata ai disegni dell’artista viennese Gustav Klimt. In collaborazione con la Collezione Serge Sabarsky, saranno esposte una scelta di 48 opere su carta dalla raccolta del prestigioso mercante d’arte e collezionista.
Serge Sabarsky, infatti, nato a Vienna nel 1912 da una agiata famiglia durante la seconda guerra mondiale, inizia a collezionare opere di espressionismo tedesco e austriaco. Nel 1968 inaugura in Madison Avenue a New York la Serge Sabarsky Gallery, intraprendendo un fruttuoso scambio di opere di Klimt, Kokoschka, Schiele e altri autori della corrente espressionista. In breve tempo la galleria e la sua collezione s’impongono a livello internazionale, anche grazie all’abilità di Sabarsky nel trattare con i clienti, senza tralasciare l’infallibile fiuto per la qualità delle opere acquistate.
Nel 1986, dopo venti anni di attività, Sabarsky decide di concentrarsi sull’organizzazione di mostre nei più prestigiosi musei del mondo, grazie all’incredibile patrimonio personale unito ad importanti prestiti delle collezioni pubbliche e private. I disegni in mostra alla Pinacoteca Agnelli furono acquistati da Sabarsky direttamente dal nipote di Klimt a Vienna, e sono fondamentali per comprendere il punto di svolta dallo stile accademico viennese al simbolismo, di cui Klimt è pioniere insieme agli artisti secessionisti.
I disegni in mostra, prevalentemente nudi femminili, sono rapidi ed essenziali, caratterizzati da un tocco leggero ma di notevole impatto emotivo. La sinuosità del tratto mostra una grande spontaneità artistica fortemente intrisa di una carica erotica non indifferente. Sono inoltre presenti, nel percorso espositivo, alcuni interessanti studi preparatori del Ritratto di Adele Bloch-Bauer terminato nel 1907 e del Fregio di Beethoven, eseguito nel 1902 per la quattordicesima mostra della Secessione viennese e dedicata al grande compositore, che sarà per gli artisti secessionisti il raggiungimento della prima opera d’arte totale.
La mostra era, infatti, progettata in modo che ogni opera dei 21 artisti presenti fosse in perfetta sintonia con le altre e con l’allestimento interno. Fu coinvolta anche la musica, con l’esecuzione dell’Inno alla Gioia diretto da Gustav Mahler il giorno dell’inaugurazione. La sala centrale ruotava intorno alla scultura in marmo policromo di Max Klinger, che raffigurava Beethoven in apoteosi, come fosse l’incarnazione del genio umano, sofferente per l’intera umanità eppure slanciato verso un glorioso futuro.
Il fregio di Klimt, dipinto su tre pareti e lungo 24 metri interpretava la Nona sinfonia e l’idea del raggiungimento della felicità e della redenzione dell’uomo attraverso l’arte. Il Fregio scatenò, a causa dei temi volutamente provocatori e di alcune figure ripugnanti come le tre Gorgoni, enormi polemiche, tanto che la mostra fu un fallimento finanziario e di presenze.
Gustav Klimt. Disegni
Dal 29 gennaio al 25 aprile 2004
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Via Nizza 230, Torino
Tel. 011 0062713
www.gamtorino.it
www.pinacoteca-agnelli.it
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