I gioielli di Erte'

Ertè
 

24/08/2001

I gioielli nelle opere di Erté sono sempre stati in primo piano. Inconfondibili le sue donne longilenee sulle quali i gioielli svolgono un ruolo intensamente seduttivo, ricoprendone i corpi dal collo in su e dalla vita in giù. Quella di Erté è una donna fortemente sensuale, è una femmina fatale che per circuire l’uomo utilizza i mezzi a lei più congeniali: il proprio corpo, ricoperto di abiti preziosi, piume, lustrini e gioielli. Tutto questo è sintomatico di una forte sensibilità del maestro nei confronti del bello e di una conoscenza del valore storico e simbolico dei gioielli e delle pietre preziose. In generale la produzione di oggetti preziosi offre una vera e propria chiave di lettura della storia umana: nella creazione dei gioielli la predilezione per alcuni materiali o pietre preziose, il tipo di lavorazione utilizzata e la decorazione più o meno sfarzosa, sono il prodotto dell’epoca in cui nascono e come tali la rappresentano. Nel corso degli anni Venti si afferma una donna nuova, abbigliata e pettinata in maniera più pratica. Dopo il primo conflitto mondiale si scatena la "joie de vivre": i vestiti da sera sono eleganti e scollati, i gioielli richiestissimi. Per quest’ultimi scompare lo stile naturalistico per lasciare il posto a forme geometriche astratte; allo stile ghirlanda del secolo scorso, ritenuto troppo frivolo, si preferiscono figure più squadrate e colori più forti, seguendo la scia del cubismo e dei fauves. Inoltre la scoperta della tomba di Tutankhamen fa proliferare la passione per le decorazioni esotiche e orientali. Tutte queste tendenze confluiranno all’Exposition Internationale des Arts Dècoratifs et Industrieles Modernes, tenutasi a Parigi nel 1925, che darà il nome allo stile decorativo di questi anni, l’"art decò".