L'opera di Mario Merz

Opera di Mario Merz
 

21/12/2004

Ampia retrospettiva dedicata Mario Merz (Milano, 1925 - 2003), una delle personalità artistiche più rilevanti del Novecento, un omaggio al grande artista recentemente scomparso che preannuncia l’apertura della fondazione a lui dedicata che verrà ufficialmente inaugurata nel 2005. Mario Merz esordisce nel 1953, autodidatta, con una pittura di segno astratto-espressionista e, successivamente, con un trattamento informale del dipinto. E’ presente dalle prime mostre dell’Arte povera, tendenza di cui diventerà uno dei protagonisti. L’abbandono della pittura fa spazio all’uso dell’installazione e alla sperimentazione con materiali naturali o tecnologici come i tubi di neon luminoso, tracce di energia pura, che inserisce negli oggetti più comuni. Alla fine degli anni Settanta Merz recupera la figurazione, delineando grandi immagini di animali di sapore ancestrale, “preistorici” come li definiva l’artista. Il rilievo che l’opera di Merz ha raggiunto nel corso degli anni è documentato dalle prestigiose rassegne italiane ed internazionali a cui ha partecipato, quali la Biennale di Venezia e Documenta a Kassel, o che gli sono state dedicate dai più importanti musei del mondo. La mostra alla GAM, curata da Pier Giovanni Castagnoli, testimonia tutta la vasta e sfaccettata produzione artistica di Mario Merz partendo dalle opere che hanno segnato il suo esordio. Merz si affaccia al panorama dell’arte con una pittura nuova e imprevedibile, che prende spunto dall’immagine naturale, disgregandone le formei. A partire dal 1965 Merz abbandona la pittura per realizzare opere oggettuali e ambientali, nelle quali ricorre l’utilizzo del tubo al neon come elemento strutturale che trapassa le forme; inizialmente la tela (Nella strada, 1967) e poi gli oggetti (Bicchiere trapassato, 1967 e Bicchiere e bottiglia trapassati, 1968), dando vita alla feconda avventura dell’Arte Povera, testimoniata in mostra da un gruppo di opere significative del triennio 1966-1968 come Ombrello del 1967, Sitin del 1968 e Igloo - Mai alzato pietra su pietra del 1968. Al Castello di Rivoli il percorso espositivo inizia con la grande stagione creativa della fine degli anni Sessanta contraddistinta dagli igloo. Nella mostra, curata da Ida Gianelli, vengono presentati tra gli altri, Igloo di Giap, 1968; Igloo con albero, 1969; Objet cache-toi, 1968; Igloo nero, 1967-79; (Igloo) Tenda di Gheddafi, 1968-81. MARIO MERZ DAL 12-01-2005 AL 27-03-2005 GAM - Via magenta, 31 Castello di Rivoli - Museo d'arte contemporanea GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino Orario: ma-do 9-19 Ingresso: € 5.50 intero; € 3.00 ridotto Per informazioni sulla Fondazione Merz: tel. 011.4358519, e-mail: info@fondazionemerz.org Informazioni per il pubblico GAM: 011 4429518