In vacanza tra design e fotografia
La lunga estate dell'arte in Puglia: sei mostre da vedere, da Banksy a Steve McCurry
Steve McCurry, Uglich, Russia, 2015 © Steve McCurry | Courtesy Civita
Samantha De Martin
06/08/2021
Dal castello di Otranto, un affascinante gomitolo di cunicoli e rondelle, lo strale irriverente di Banksy punta verso il mare, proiettando nell’inconfondibile blu Salento fiori e palloncini intrisi di una straordinaria carica di protesta e tenerezza.
Pochi chilometri a nord, un altro castello, il maniero che il sovrano Carlo V volle elevare a emblema del proprio impero, racchiude il viaggio fotografico di Lisetta Carmi tra i territori remoti del meridione italiano.
Non solo mare, dunque, spiagge e borghi mozzafiato. Dalla costa alla Grecìa salentina la calda estate pugliese seduce con il suo invito alla bellezza tra un tuffo nelle acque cristalline e una lettura sotto l’ombrellone.
Ecco sei appuntamenti da non perdere.
L’ironia di Banksy espugna il castello di Otranto
Fino al 19 settembre gli art lovers avranno un motivo in più per rinfrescarsi nelle acque cristalline della perla del Salento. Dopo la lunga chiusura imposta dalla pandemia, i suggestivi spazi del Castello Aragonese riaprono nel segno del genio di Bristol. La mostra BANKSY al Castello 2002 2007 prints selection, a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, nata da un progetto sul territorio di Lorenzo Madaro, prodotta e organizzata da MetaMorfosi Associazione Culturale e MostreLab, porta in riva al mare le serigrafie originali che hanno decretato il successo mondiale del re della street art.
Banksy, Virgin Mary (Toxic Mary), 2003, serigrafia su carta, 56 x 76 cm, Collezione privata
Ospiti d’eccezione Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, e Love is in the Air. Accanto a queste, Toxic Mary - una serigrafia su carta del 2003, critica acuta al ruolo della religione nella storia - e gli immancabili ratti, animali metropolitani tra i più iconici per l’artista britannico.
Se la serigrafia Barcode (2004) rappresenta la prima immagine nella quale Banksy utilizza il codice a barre, che poi sfrutterà in altre opere, Laughnow (2003) accoglie la scimmia, uno dei soggetti più ricorrenti nella sua arte, che racchiude tutta l’arroganza dell’uomo nei confronti di altre specie viventi.
A Lecce gli scatti di Lisetta Carmi
Di fortezza in castello. A Lecce è la potenza degli scatti di Lisetta Carmi ad accendere l’estate nella città barocca tutta chiese e pietra bianca. Ci sarà tempo fino al 5 settembre per concedersi un viaggio tra Sardegna, Puglia, Sicilia, tra gli scatti in bianco e nero dell’artista che è stata tra le primissime a occuparsi in maniera radicale dell’identità di genere in un periodo estremamente ostile. Era il 1972 quando le librerie si rifiutarono di esporre le sue foto - che ritraevano i transessuali di Genova - raccolte in un libro pubblicato dalla casa editrice Essedì di Roma.
Lisetta Carmi, I travestiti, La Cabiria, 1965-1970, 30 x 24 cm | Courtesy Lisetta Carmi-Martini & Ronchetti
La fotografa genovese che ha fatto della propria arte “un mezzo di comprensione e comunicazione” nei confronti del prossimo, è al centro dell’antologica Gli altri, che giunge a 40 anni di distanza dal suo trasferimento a Cisternino (1971), dove l'artista ha scelto di vivere e di fondare l’Ashram internazionale ispirato al guru indiano Babaji Herakhan Baba.
Le oltre 60 fotografie in mostra ci portano nel vivo delle marginalità sociali, dal Porto di Genova all’Italsider, svelando angoli remoti del meridione italiano.
Da non perdere la sala dedicata all’incontro struggente tra la fotografa e Ezra Pound. Lo sguardo perso del poeta americano, trasferitosi in Italia con sua moglie Dorothy Shakespeare dopo il rilascio dal manicomio di St. Elizabeths (Washington), irrompe con drammatica potenza nella sequenza di dodici scatti realizzati, nel 1966 a Sant’Ambrogio di Zoagli.
Francesco Bosso, Millennial Valley, 2021, Puglia
A Tricase viaggio in bianco e nero tra gli ulivi del Salento
Seguendo il fil rouge della fotografia restiamo in provincia di Lecce scivolando verso Tricase. Fino al 30 settembre sono gli ulivi di Puglia i grandi protagonisti di Alive, il progetto fotografico maturato dalla passione di Francesco Bosso per la terra, oltre che dalla necessità di sensibilizzare al tema della tutela ambientale. Il quattrocentesco castello di Tutino invita gli ospiti a condividere il viaggio intrapreso tra i palcoscenici degli ulivi di Puglia da uno dei maggiori interpreti italiani della natura selvaggia in bianco e nero. Tra le piante del Nord ancora maestose, forgiate dalle forze della natura nel corso dei secoli, e quelle del Salento, irreversibilmente distrutte dalla Xylella, il fotografo che considera il paesaggio “una visione dove si fondono in un unicum atmosfere e stati d’animo”, dà voce alla passione per la Terra, invitando al rispetto dei luoghi.
La lettura secondo Steve McCurry va in scena a Bari
Dalle chiassose strade della Turchia ai silenzi dell’Asia orientale, una multiforme schiera di giovani, anziani, laici e religiosi sfila davanti all’obiettivo di Steve McCurry, assorta nell’atto senza tempo della lettura. Incontriamo questi protagonisti, immortalati dal fotografo statunitense durante i suoi quasi 40 anni di viaggi, nei 70 scatti in mostra fino al 25 agosto al Teatro Margherita di Bari in occasione della mostra Steve McCurry. Leggere, a cura di Biba Giacchetti.
Steve McCurry, Afghanistan, 2007 © Steve McCurry | Courtesy Civita
Un allestimento inedito, progettato appositamente per Bari da Peter Bottazzi, accompagna il visitatore nella lettura di McCurry stabilendo un dialogo con gli ambienti monumentali del teatro Margherita, primo edificio in cemento armato realizzato in città e unico in Europa per la particolare costruzione su palafitte. Le grandi vetrate sembrano esplodere per poi ricomporsi in cubi di alluminio ora grezzo, ora verniciato a formare un reticolato in cui le fotografie di Steve McCurry emergono simili ad apparizioni accompagnati dalla musica, echi di parlato, di lettura, bisbigli che rendono la dimensione più intima e personale. L’esposizione rientra nel palinsesto della grande manifestazione Lungomare di Libri, l’edizione zero di una kermesse che lo scorso giugno ha trasformato il cuore della città vecchia in una grande libreria a cielo aperto.
A Taranto Etruschi e Magna Grecia a confronto
Durerà fino al 9 gennaio, al Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la lunga estate dell’arte. Due giganti dell’Italia antica, la colonia spartana di Taras-Taranto e la famosa città della Dodecapoli etrusca Vatl-Vetulonia (in provincia di Grosseto) si affronteranno in una grande mostra-evento che accoglierà, in un contesto funerario realistico del VII secolo a.C., 27 reperti in arrivo direttamente dall’area etrusca di Vetulonia. Per la prima volta, in scala reale, sarà restituita alla fruizione del pubblico, e grazie all’impiego della cartapesta, il monumentale tumulo di Poggio Pelliccia innalzato a Vetulonia.
Il design sbarca nella Grecìa salentina
In un suggestivo angolo di Puglia, nella città del griko salentino e dell’aloe, l’Agorà Design trasformerà per quattro giorni Martano nella fucìna di talenti internazionali, luogo di dialogo e di confronto su temi legati all’architettura, tra workshop, conferenze, talk.
Il ruolo svolto dalla luce, da colori e materiali nella ridefinizione degli standard di vita dopo la crisi pandemica, la carenza mondiale delle materie prime, i cambiamenti repentini che interessano architettura e design sono i temi che guideranno, dal 30 settembre al 3 ottobre, il festival biennale dedicato al design, all’innovazione e alla biodiversità progettuale, nell’affascinante cornice del palazzo Baronale.
Agorà Design
Durante l’evento-concorso ideato dall’omonima associazione culturale diretta da Lucia Rescio e supportato da Sprech, si incontreranno generazioni diverse di architetti, ingegneri, progettisti, artigiani, mentre i più giovani avranno l’opportunità di confrontarsi con i grandi nomi del design e dell’architettura contemporanea. Addetti ai lavori e appassionati potranno carpire l’idea più curiosa per arredare la casa e il giardino, e scoprire le migliori creazioni all’insegna della sostenibilità ambientale, come il riutilizzo del legno degli ulivi distrutti dalla xylella. Domenica 3 ottobre saranno premiati i vincitori delle due sezioni Agorà Living dedicata agli arredi per interni e Agorà Garden riservata all’outdoor, mentre il 1° ottobre avrà inizio un ricco programma di conferenze. Particolarmente interessanti si preannunciano i workshop organizzati da Precious Plastic Salento, i cui partecipanti saranno coinvolti nel processo del riciclo della plastica, riflettendo su temi importanti, come la gestione dei rifiuti e l’approccio “zero waste”.
Leggi anche:
• Anche l'arte va in montagna. Le mostre da vedere in Trentino
• Etruschi e Magna Grecia: a Taranto un confronto inedito
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Ecco sei appuntamenti da non perdere.
L’ironia di Banksy espugna il castello di Otranto
Fino al 19 settembre gli art lovers avranno un motivo in più per rinfrescarsi nelle acque cristalline della perla del Salento. Dopo la lunga chiusura imposta dalla pandemia, i suggestivi spazi del Castello Aragonese riaprono nel segno del genio di Bristol. La mostra BANKSY al Castello 2002 2007 prints selection, a cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, nata da un progetto sul territorio di Lorenzo Madaro, prodotta e organizzata da MetaMorfosi Associazione Culturale e MostreLab, porta in riva al mare le serigrafie originali che hanno decretato il successo mondiale del re della street art.
Banksy, Virgin Mary (Toxic Mary), 2003, serigrafia su carta, 56 x 76 cm, Collezione privata
Ospiti d’eccezione Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, e Love is in the Air. Accanto a queste, Toxic Mary - una serigrafia su carta del 2003, critica acuta al ruolo della religione nella storia - e gli immancabili ratti, animali metropolitani tra i più iconici per l’artista britannico.
Se la serigrafia Barcode (2004) rappresenta la prima immagine nella quale Banksy utilizza il codice a barre, che poi sfrutterà in altre opere, Laughnow (2003) accoglie la scimmia, uno dei soggetti più ricorrenti nella sua arte, che racchiude tutta l’arroganza dell’uomo nei confronti di altre specie viventi.
A Lecce gli scatti di Lisetta Carmi
Di fortezza in castello. A Lecce è la potenza degli scatti di Lisetta Carmi ad accendere l’estate nella città barocca tutta chiese e pietra bianca. Ci sarà tempo fino al 5 settembre per concedersi un viaggio tra Sardegna, Puglia, Sicilia, tra gli scatti in bianco e nero dell’artista che è stata tra le primissime a occuparsi in maniera radicale dell’identità di genere in un periodo estremamente ostile. Era il 1972 quando le librerie si rifiutarono di esporre le sue foto - che ritraevano i transessuali di Genova - raccolte in un libro pubblicato dalla casa editrice Essedì di Roma.
Lisetta Carmi, I travestiti, La Cabiria, 1965-1970, 30 x 24 cm | Courtesy Lisetta Carmi-Martini & Ronchetti
La fotografa genovese che ha fatto della propria arte “un mezzo di comprensione e comunicazione” nei confronti del prossimo, è al centro dell’antologica Gli altri, che giunge a 40 anni di distanza dal suo trasferimento a Cisternino (1971), dove l'artista ha scelto di vivere e di fondare l’Ashram internazionale ispirato al guru indiano Babaji Herakhan Baba.
Le oltre 60 fotografie in mostra ci portano nel vivo delle marginalità sociali, dal Porto di Genova all’Italsider, svelando angoli remoti del meridione italiano.
Da non perdere la sala dedicata all’incontro struggente tra la fotografa e Ezra Pound. Lo sguardo perso del poeta americano, trasferitosi in Italia con sua moglie Dorothy Shakespeare dopo il rilascio dal manicomio di St. Elizabeths (Washington), irrompe con drammatica potenza nella sequenza di dodici scatti realizzati, nel 1966 a Sant’Ambrogio di Zoagli.
Francesco Bosso, Millennial Valley, 2021, Puglia
A Tricase viaggio in bianco e nero tra gli ulivi del Salento
Seguendo il fil rouge della fotografia restiamo in provincia di Lecce scivolando verso Tricase. Fino al 30 settembre sono gli ulivi di Puglia i grandi protagonisti di Alive, il progetto fotografico maturato dalla passione di Francesco Bosso per la terra, oltre che dalla necessità di sensibilizzare al tema della tutela ambientale. Il quattrocentesco castello di Tutino invita gli ospiti a condividere il viaggio intrapreso tra i palcoscenici degli ulivi di Puglia da uno dei maggiori interpreti italiani della natura selvaggia in bianco e nero. Tra le piante del Nord ancora maestose, forgiate dalle forze della natura nel corso dei secoli, e quelle del Salento, irreversibilmente distrutte dalla Xylella, il fotografo che considera il paesaggio “una visione dove si fondono in un unicum atmosfere e stati d’animo”, dà voce alla passione per la Terra, invitando al rispetto dei luoghi.
La lettura secondo Steve McCurry va in scena a Bari
Dalle chiassose strade della Turchia ai silenzi dell’Asia orientale, una multiforme schiera di giovani, anziani, laici e religiosi sfila davanti all’obiettivo di Steve McCurry, assorta nell’atto senza tempo della lettura. Incontriamo questi protagonisti, immortalati dal fotografo statunitense durante i suoi quasi 40 anni di viaggi, nei 70 scatti in mostra fino al 25 agosto al Teatro Margherita di Bari in occasione della mostra Steve McCurry. Leggere, a cura di Biba Giacchetti.
Steve McCurry, Afghanistan, 2007 © Steve McCurry | Courtesy Civita
Un allestimento inedito, progettato appositamente per Bari da Peter Bottazzi, accompagna il visitatore nella lettura di McCurry stabilendo un dialogo con gli ambienti monumentali del teatro Margherita, primo edificio in cemento armato realizzato in città e unico in Europa per la particolare costruzione su palafitte. Le grandi vetrate sembrano esplodere per poi ricomporsi in cubi di alluminio ora grezzo, ora verniciato a formare un reticolato in cui le fotografie di Steve McCurry emergono simili ad apparizioni accompagnati dalla musica, echi di parlato, di lettura, bisbigli che rendono la dimensione più intima e personale. L’esposizione rientra nel palinsesto della grande manifestazione Lungomare di Libri, l’edizione zero di una kermesse che lo scorso giugno ha trasformato il cuore della città vecchia in una grande libreria a cielo aperto.
A Taranto Etruschi e Magna Grecia a confronto
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Il design sbarca nella Grecìa salentina
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Il ruolo svolto dalla luce, da colori e materiali nella ridefinizione degli standard di vita dopo la crisi pandemica, la carenza mondiale delle materie prime, i cambiamenti repentini che interessano architettura e design sono i temi che guideranno, dal 30 settembre al 3 ottobre, il festival biennale dedicato al design, all’innovazione e alla biodiversità progettuale, nell’affascinante cornice del palazzo Baronale.
Agorà Design
Durante l’evento-concorso ideato dall’omonima associazione culturale diretta da Lucia Rescio e supportato da Sprech, si incontreranno generazioni diverse di architetti, ingegneri, progettisti, artigiani, mentre i più giovani avranno l’opportunità di confrontarsi con i grandi nomi del design e dell’architettura contemporanea. Addetti ai lavori e appassionati potranno carpire l’idea più curiosa per arredare la casa e il giardino, e scoprire le migliori creazioni all’insegna della sostenibilità ambientale, come il riutilizzo del legno degli ulivi distrutti dalla xylella. Domenica 3 ottobre saranno premiati i vincitori delle due sezioni Agorà Living dedicata agli arredi per interni e Agorà Garden riservata all’outdoor, mentre il 1° ottobre avrà inizio un ricco programma di conferenze. Particolarmente interessanti si preannunciano i workshop organizzati da Precious Plastic Salento, i cui partecipanti saranno coinvolti nel processo del riciclo della plastica, riflettendo su temi importanti, come la gestione dei rifiuti e l’approccio “zero waste”.
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