WILLEM DE KOONING

de Kooning
 

26/02/2004

Nessuno avrebbe mai pensato che l’artista Willem De Kooning, una delle maggiori figure di spicco del panorama artistico olandese del secolo, potesse vivere fino a novantatre anni. I suoi amici intimi e colleghi più vicini infatti, artisti ribelli che respirarono l’aria dura di una generazione difficile, ebbero vita più breve: nel 1948 Arshile Gorky, collaboratore dello studio di Kooning e suo mentore si suicidò a quarantotto anni; nel 1965 Jason Pollock raggiunto il culmine emotivo e creativo, si tolse la vita a soli quarantaquattro anni schiantandosi ubriaco, con un’auto in corsa. Willem de Kooning è dunque l’eccezione che conferma la regola e proprio in memoria dell’artista morto nel 1997, l’Istituto Valenciano d’arte moderna in collaborazione con la Fondazione “La Caixa” di Madrid, ha inaugurato un’esposizione che si terrà fino al 2 dicembre 2001. La mostra espone circa ottanta opere, inclusi quadri, sculture e disegni apparsi raramente nelle precedenti esposizioni, capolavori come ‘The Seated Woman’ del 1940, ‘Rosy-Fingered Dawn al Louse Point’ del 1963, ‘Two Figures in a Landscape’ del 1967 e ‘The Visit’ del 1966-67 sono tra le opere di spicco della retrospettiva sull’artista che copre un arco cronologico che va dagli anni Trenta fino alla fine degli anni Ottanta. Willem de Kooning nacque nel 1904 a Rotterdam dove studiò presso l’Accademia d’Arte. La carriera dell’artista cominciò quando si trasferì a Boston e poi a New York: qui le prime sperimentazioni delle nuove tecniche di pittura astratta secondo lo stile di Kandisky e del cubismo di Picasso. De Kooning visse le stesse esperienze di vita dei suoi compagni ‘dannati’, gli stessi tumulti interiori, la stessa ribellione e gli stessi estremismi. Il suo percorso sfociò nella calma sensuale degli ultimi lavori, da una serie di dipinti ‘neri’, astrazioni che sembravano liquefare le assurde forme cubiste e che volevano rappresentare il perfetto dinamismo della vita newyorkese e che molto influenzarono gli artisti del tempo, presto De Kooning divenne uno dei personaggi più importanti di quello che è denominato ‘Espressionismo Astratto’, insieme a Jason Pollock, Barnett Newman, Philip Guston, Clyfford Still, Franz Kline e Mark Rothko, generazione di artisti che videro New York diventare la capitale artistica mondiale. Nelle loro opere questi artisti presero spunto dalle prime Avanguardie, in particolare dal Cubismo e dal Surrealismo che poi trasformarono secondo percorsi interiori e individuali portando le forme di queste tendenze verso limiti sconosciuti. Lo stile di Willem de Kooning si può dire caratterizzato da rapide, vigorose e ampie pennellate, movimenti energici, pesanti che creano ritmi astratti. I soggetti preferiti dell’artista furono i paesaggi e le donne, famose le serie di dipinti raffiguranti personaggi femminili secondo uno stile che mischia i corpi –oggetto di grande esplorazione e studio- con figure astratte. La donna diviene simbolo erotico, demone e nello stesso tempo dea della fertilità. De Kooning fu sempre interessato al problema dello spazio, uno spazio cioè dove collocare le sue deliranti figure che emergono quasi con violenza dai tratti caotici del colore. Negli anni Sessanta e Settanta l’artista si dedicò in modo particolare ai paesaggi ed è proprio in questi soggetti che ritrovò probabilmente quella serenità, che i suoi colleghi avevano cercato invano e trovato forse solo nella morte. Le opere di Kooning furono esposte nei più importanti musei di Arte Contemporanea del mondo come lo Stedeljik Museum di Amsterdam, la Tate Gallery di Londra, il Whitney Museum, il Museo d’Arte Moderna di New York, il museo d’arte moderna del Centro Georges Pompidou di Parigi. Alcune delle opere ora in esposizione all’Istituto d’Arte Moderna di Valencia provengono da questi musei. IVAM Insitut Valencià d’Art Modern