Dal 7 ottobre al 12 febbraio da Macerata a Belforte del Chienti
Sul filo dell'oro e della grazia. Nelle Marche le "relazioni meravigliose" di Carlo Crivelli
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino, 1482-1483, 33.5 x 46 cm, Bergamo, Accademia Carrara
Samantha De Martin
12/09/2022
Macerata - Un filo di luce acceso di grazia e mistero corre da Macerata a Belforte del Chienti nel segno di Carlo Crivelli.
Oro è il colore che intreccia le meraviglie della pittura di questo maestro inquieto sperimentatore, veneziano di nascita, trasferitosi dalla laguna a Zara e approdato nelle Marche, sulle rotte di mercanti e artisti per influenzare in modo definitivo la storia dell’arte di questa regione, con le sue invenzioni sempre diverse, dense di tecnica.
Sconosciuto per decenni, riscoperto dagli artisti preraffaelliti inglesi che scovarono in lui straordinari rimandi, conteso dai collezionisti del mondo, Carlo Crivelli a oggi è una figura indipendente, uno dei più singolari, preziosi, sperimentali talenti del XV secolo.
Se nell’Ottocento una parte la storia dell’arte si occupò di lui, dall’altra il mercato lo fraintese disperdendone molti capolavori. Oltre alle soppressioni napoleoniche che trasferirono molte opere a Milano presso la Pinacoteca di Brera, la grande migrazione avvenne verso la Gran Bretagna al punto che, ad oggi, la National Gallery di Londra conserva il più importante corpus al mondo di suoi dipinti.
Dal 7 ottobre al 12 febbraio un progetto dal titolo Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose invita il pubblico a un viaggio di scoperta tra le meraviglie della pittura di uno dei maestri del Rinascimento, unendo il suo linguaggio alle bellezze delle Marche.
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino, PRE RESTAURO, Tempera su tela trasportata da tavola, 40 x 59 cm, Macerata, Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi
Il pretesto di questo viaggio a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci è offerto dall’importante intervento di restauro realizzato a favore della Madonna con il Bambino di Crivelli, custodita a Palazzo Bonaccorsi, a Macerata, e presentata per la prima volta nella sua piena leggibilità.
Per questo la prima tappa del viaggio sulle tracce dell'artista sarà Macerata, sede della mostra, all’interno di Palazzo Buonaccorsi. Il percorso proseguirà poi in otto comuni della Regione Marche che custodiscono opere realizzate dall’artista o in qualche modo a lui collegate, invitando i viaggiatori a cogliere, come suggerisce il titolo, la serie di "relazioni meravigliose".
Quella che sarà accolta all’interno di Palazzo Buonaccorsi, progettato nel 1697 da Giovan Battista Contini, allievo di Gian Lorenzo Bernini, sarà la prima monografica dedicata all’artista e completerà la serie di progetti espositivi a lui dedicati a livello internazionale a partire dagli anni 2000, dalla Pinacoteca di Brera a Boston, dai Musei Vaticani a Birmingham.
I visitatori avranno modo di ammirare in mostra sette dipinti, provenienti da musei italiani e non solo, selezionati con l’intento di ricondurre nel territorio di provenienza alcuni dei lavori dell’artista e di evidenziare le molteplici relazioni "meravigliose" esistenti tra le opere, i maestri coevi, i musei che li hanno accolti fino ai visitatori di oggi.
Carlo Crivelli, Madonna col Bambino e Santi, 1481 (dopo il restauro). Courtesy Musei Vaticani
La Madonna con il Bambino di Macerata affiancherà Madonna del latte proveniente dalla Pinacoteca Parrocchiale di Corridonia, e ancora la Madonna con il Bambino dall' Accademia Carrara di Bergamo, la Pietà (Cristo morto compianto dalla Vergine, san Giovanni Evangelista e santa Maria Maddalena) dai Musei Vaticani, San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo dal Museo Poldi Pezzoli di Milano, Cristo benedicente dal Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma e infine un’opera del fratello Vittore Crivelli, intitolata San Sebastiano e devoti custodita nei depositi della Soprintendenza presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, che sarà restituita a fine mostra a Montegiorgio, città di provenienza.
Da Macerata l’itinerario alla scoperta dell’artista ignorato da Giorgio Vasari proseguirà verso Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino Marche, Serrapetrona, fino a Belforte del Chienti, per permettere al pubblico di riscoprire l’opera di Crivelli, tra grandi pale d’altare e opere più piccole, destinate alla devozione privata, e il legame con il territorio marchigiano che dal 1468 al 1495 lo ha accolto e nel quale l’artista ha realizzato la maggior parte dei suoi capolavori.
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino, 1482-1483, 33.5 x 46 cm, Bergamo, Accademia Carrara
L’Itinerario Crivelli, progetto sviluppato grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Macerata, i comuni interessati e le diocesi di Macerata e Camerino, metterà in dialogo alcune opere del maestro veneziano con i lavori di artisti a lui fortemente connessi, come il fratello Vittore Crivelli, l’allievo Pietro Alemanno, i Vivarini, Giovanni Boccati, Lorenzo d’Alessandro da Sanseverino, oltre ad Antonio Solario, erede designato della bottega dell’ultimo dei Crivelli.
Leggi anche:
• Ai Musei Vaticani gli ori e i fasti di Carlo Crivelli
Oro è il colore che intreccia le meraviglie della pittura di questo maestro inquieto sperimentatore, veneziano di nascita, trasferitosi dalla laguna a Zara e approdato nelle Marche, sulle rotte di mercanti e artisti per influenzare in modo definitivo la storia dell’arte di questa regione, con le sue invenzioni sempre diverse, dense di tecnica.
Sconosciuto per decenni, riscoperto dagli artisti preraffaelliti inglesi che scovarono in lui straordinari rimandi, conteso dai collezionisti del mondo, Carlo Crivelli a oggi è una figura indipendente, uno dei più singolari, preziosi, sperimentali talenti del XV secolo.
Se nell’Ottocento una parte la storia dell’arte si occupò di lui, dall’altra il mercato lo fraintese disperdendone molti capolavori. Oltre alle soppressioni napoleoniche che trasferirono molte opere a Milano presso la Pinacoteca di Brera, la grande migrazione avvenne verso la Gran Bretagna al punto che, ad oggi, la National Gallery di Londra conserva il più importante corpus al mondo di suoi dipinti.
Dal 7 ottobre al 12 febbraio un progetto dal titolo Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose invita il pubblico a un viaggio di scoperta tra le meraviglie della pittura di uno dei maestri del Rinascimento, unendo il suo linguaggio alle bellezze delle Marche.
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino, PRE RESTAURO, Tempera su tela trasportata da tavola, 40 x 59 cm, Macerata, Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi
Il pretesto di questo viaggio a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci è offerto dall’importante intervento di restauro realizzato a favore della Madonna con il Bambino di Crivelli, custodita a Palazzo Bonaccorsi, a Macerata, e presentata per la prima volta nella sua piena leggibilità.
Per questo la prima tappa del viaggio sulle tracce dell'artista sarà Macerata, sede della mostra, all’interno di Palazzo Buonaccorsi. Il percorso proseguirà poi in otto comuni della Regione Marche che custodiscono opere realizzate dall’artista o in qualche modo a lui collegate, invitando i viaggiatori a cogliere, come suggerisce il titolo, la serie di "relazioni meravigliose".
Quella che sarà accolta all’interno di Palazzo Buonaccorsi, progettato nel 1697 da Giovan Battista Contini, allievo di Gian Lorenzo Bernini, sarà la prima monografica dedicata all’artista e completerà la serie di progetti espositivi a lui dedicati a livello internazionale a partire dagli anni 2000, dalla Pinacoteca di Brera a Boston, dai Musei Vaticani a Birmingham.
I visitatori avranno modo di ammirare in mostra sette dipinti, provenienti da musei italiani e non solo, selezionati con l’intento di ricondurre nel territorio di provenienza alcuni dei lavori dell’artista e di evidenziare le molteplici relazioni "meravigliose" esistenti tra le opere, i maestri coevi, i musei che li hanno accolti fino ai visitatori di oggi.
Carlo Crivelli, Madonna col Bambino e Santi, 1481 (dopo il restauro). Courtesy Musei Vaticani
La Madonna con il Bambino di Macerata affiancherà Madonna del latte proveniente dalla Pinacoteca Parrocchiale di Corridonia, e ancora la Madonna con il Bambino dall' Accademia Carrara di Bergamo, la Pietà (Cristo morto compianto dalla Vergine, san Giovanni Evangelista e santa Maria Maddalena) dai Musei Vaticani, San Francesco che raccoglie il sangue di Cristo dal Museo Poldi Pezzoli di Milano, Cristo benedicente dal Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma e infine un’opera del fratello Vittore Crivelli, intitolata San Sebastiano e devoti custodita nei depositi della Soprintendenza presso la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, che sarà restituita a fine mostra a Montegiorgio, città di provenienza.
Da Macerata l’itinerario alla scoperta dell’artista ignorato da Giorgio Vasari proseguirà verso Corridonia, San Ginesio, Sarnano, Monte San Martino, San Severino Marche, Serrapetrona, fino a Belforte del Chienti, per permettere al pubblico di riscoprire l’opera di Crivelli, tra grandi pale d’altare e opere più piccole, destinate alla devozione privata, e il legame con il territorio marchigiano che dal 1468 al 1495 lo ha accolto e nel quale l’artista ha realizzato la maggior parte dei suoi capolavori.
Carlo Crivelli, Madonna con il Bambino, 1482-1483, 33.5 x 46 cm, Bergamo, Accademia Carrara
L’Itinerario Crivelli, progetto sviluppato grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Macerata, i comuni interessati e le diocesi di Macerata e Camerino, metterà in dialogo alcune opere del maestro veneziano con i lavori di artisti a lui fortemente connessi, come il fratello Vittore Crivelli, l’allievo Pietro Alemanno, i Vivarini, Giovanni Boccati, Lorenzo d’Alessandro da Sanseverino, oltre ad Antonio Solario, erede designato della bottega dell’ultimo dei Crivelli.
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