Al Palazzo della Ragione di Mantova dal 22 marzo al 14 luglio
Braque vis-à-vis: il cubismo tra musica e poesia
Georges Braque, Atelier VIII, 1952
Francesca Grego
12/02/2019
Mantova - A pochi giorni dalla partenza dei capolavori di Marc Chagall, Mantova si prepara a puntare i riflettori su un altro grande protagonista del Novecento. Si tratta di Georges Braque, caposcuola del Cubismo insieme a Pablo Picasso, al centro della stagione primaverile di Palazzo della Ragione.
Dal 22 marzo al 14 luglio con 150 opere “Braque vis-à-vis” offrirà uno scorcio inatteso sulla ricerca del maestro francese. In primo piano infatti saranno i rapporti tra le arti: pittura, scultura e grafica incontrano le suggestioni della letteratura e della musica che l’artista tenne in gran conto. Non solo perché Braque fu amico di poeti come Guillaume Apollinaire o René Char, ma perché nel suo lavoro figura e parola tendono a convergere al di là dei tradizionali confini disciplinari, come per gli antichi calligrafi orientali.
Accanto a importanti dipinti a olio provenienti dalla Fondation Marguerite et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence e dal Museo del Novecento di Milano, vedremo perciò disegni, incisioni, guaches, ceramiche, libri d’artista e perfino una “copia d’autore” creata dall’artista Flavio Favelli, che per l’occasione ha riprodotto a partire dall’unica fotografia esistente una Scultura su carta andata perduta, fondamentale testimonianza del passaggio dal Cubismo analitico a quello sintetico. Al centro del progetto saranno infatti gli anni tra le due guerre e del secondo dopoguerra, teatro di feconde sperimentazioni nel campo delle arti grafiche e applicate.
Altro capitolo interessante, il dialogo con colleghi come Picasso, Henri Matisse e Marcel Duchamp. Del geniale andaluso vedremo una selezione di lavori in arrivo dal Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, mentre l’iniziatore dei Fauves sarà presente con celebri opere come Jazz, in prestito da una prestigiosa collezione privata italiana. Confronti tutt’altro che casuali, anzi “storiograficamente inappuntabili”, spiega il curatore Michele Dantini: “L’ambizione è spesso il motore del processo creativo. Con Picasso, Braque intrattenne un’amicizia ambivalente, viaggiarono insieme per anni in cordata per scalare le vette del Cubismo. Meno fraterno è stato il rapporto con Matisse, mentre Duchamp ha sempre considerato Braque come il suo mentore”.
Tutta da scoprire, infine, l’influenza dell’artista sulla produzione francese degli anni Sessanta e Settanta, un aspetto in grado di portare il pubblico di Palazzo della Ragione su sentieri finora poco battuti.
Il progetto espositivo si propone di bissare il successo ottenuto con la mostra su Chagall, che ha chiuso i battenti il 3 febbraio con 75 mila visitatori in cinque mesi. In comune tra le due iniziative c’è il legame con la patria del Festival della Letteratura. “Sarà una mostra pensata per Mantova così come lo è stata quella su Chagall”, ha spiegato il sindaco Mattia Palazzi: se nel caso dell’esposizione appena terminata il collegamento era incentrato sulla tradizione teatrale cittadina e sulla cultura ebraica, la specificità di “Vis-à-vis” sarà quella di instaurare stretti rapporti con i festival della letteratura e della musica da camera – Trame Sonore, che porterà eventi anche a Palazzo della Ragione.
“I risultati della mostra su Chagall – prosegue il sindaco – confermano la scelta di puntare su esposizioni originali, tagliate su misura per la nostra città e capaci di offrire un’esperienza unica e irripetibile. Per questo oggi Mantova può definirsi una città che produce cultura e lo fa con un respiro internazionale”.
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Accanto a importanti dipinti a olio provenienti dalla Fondation Marguerite et Aimé Maeght di Saint-Paul-de-Vence e dal Museo del Novecento di Milano, vedremo perciò disegni, incisioni, guaches, ceramiche, libri d’artista e perfino una “copia d’autore” creata dall’artista Flavio Favelli, che per l’occasione ha riprodotto a partire dall’unica fotografia esistente una Scultura su carta andata perduta, fondamentale testimonianza del passaggio dal Cubismo analitico a quello sintetico. Al centro del progetto saranno infatti gli anni tra le due guerre e del secondo dopoguerra, teatro di feconde sperimentazioni nel campo delle arti grafiche e applicate.
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Tutta da scoprire, infine, l’influenza dell’artista sulla produzione francese degli anni Sessanta e Settanta, un aspetto in grado di portare il pubblico di Palazzo della Ragione su sentieri finora poco battuti.
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“I risultati della mostra su Chagall – prosegue il sindaco – confermano la scelta di puntare su esposizioni originali, tagliate su misura per la nostra città e capaci di offrire un’esperienza unica e irripetibile. Per questo oggi Mantova può definirsi una città che produce cultura e lo fa con un respiro internazionale”.
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