Al Castello Sforzesco uno spazio nuovo ma antico per la Pietà Rondanini
Castello Sforzesco, Milano
09/02/2013
Milano - Dopo un tour tutto milanese che la porterà da aprile a novembre al carcere di San Vittore e poi da dicembre ad aprile 2014, probabilmente, presso il Duomo, la Pietà Rondanini, l’ultimo capolavoro di Michelangelo avrà nel Castello Sforzesco un nuovo spazio destinato ad accoglierla. Si tratta di un ambiente coevo alla scultura: l’Ospedale Spagnolo. La sala illuminata da grandi finestre e ornata da affreschi che i restauratori si apprestano a liberare dall’intonaco che attualmente li ricopre, fu realizzata quasi negli stessi anni dell’opera michelangiolesca: quest’ultima risale al periodo tra il 1555 e il 1564 mentre la sala fu edificata sotto il governatore spagnolo Antonio de Guzman fra il 1560 e il 1570. Fu poi Sancho de Guevara y Padilla ad utilizzarla come ospedale negli anni della peste. I lavori di restauro della sala dovrebbero terminare nell’aprile del 2014. Dopodiché sarà pronta ad ospitare la Pietà, di cui finora ha conservato una copia eseguita a Brera a metà Novecento. L'originale, invece, finora ha condiviso con il lavoro dello scultore lombardo Bambaia lo spazio della Sala degli Scarlioni. Qui è collocata nell’allestimento progettato nel 1954 dallo studio BBPR di Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers, prestigioso ma soffocante, perché - spiega l’assessore alla Cultura, Stefano Boeri - non valorizza l’opera come meriterebbe, limitando l’affluenza dei visitatori e rendendone difficile la fruizione da parte dei disabili.
Nicoletta Speltra
Nicoletta Speltra
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