A Milano dal 23 novembre la prima mostra postuma dell’artista

Alla Permanente 60 opere di Botero da Medellín

Fernando Botero, El beso de Judas, 2010, Olio su tela, 159 × 138 cm, Medellin, Museo de Antioquia
 

Samantha De Martin

25/09/2023

Milano - A poche settimane dalla morte, Fernando Botero, l’artista che ha ammiccato al pubblico con disinvolta sensualità attraverso pingui monsignori, pagliacci e giocolieri, sarà protagonista, al Museo della Permanente di Milano, della prima mostra postuma, che risuona come un testamento spirituale.
Dal 23 novembre al 4 febbraio, sessanta opere tra oli e disegni preparatori scandagliano il suo rapporto con l’eterno e con la religione, uno degli aspetti meno conosciuti dell’artista colombiano.

Botero: Via Crucis, questo il titolo del percorso - una produzione Next Exhibition, in collaborazione con Associazione Culturale Dreams e la curatela di Glocal Project e ONO arte - è anche l’occasione per far dialogare due importanti sedi museali internazionali, il Museo di Antioquia a Medellín, in Colombia - da cui proviene la collezione - e la Permanente di Milano.


Fernando Botero, Crucifixion, 2011, Olio su tela, 150 x 206 cm, Medellin, Museo de Antioquia

La tematica religiosa, tra l’altro vicina al maestro sin dalla sua prima infanzia trascorsa in quella Colombia così ricca di immagini devozionali, è molto presente in Via Crucis. La Passione di Cristo, un ciclo di opere (27 oli e 33 opere su carta) realizzate tra il 2010 e il 2011. Non aspettatevi i colori e le forme morbide - al tempo stesso tanto concrete - tipici dell’opera di Botero che, in questa serie, lasciano il posto a una sorta di sconvolgimento dove dolore e tragedia si intrecciano esaltando il linguaggio figurativo che caratterizza l’artista colombiano. Questi lavori, nei quali fa incursione il dramma, sono un’evoluzione ed un arricchimento del corpus di Botero.
Al tono ironico si sostituisce la pietas che induce il visitatore a riflettere sulla poesia, sul dramma, sulla potenza rappresentati della Passione di Cristo. Nel 2012, durante la settimana di Pasqua, in occasione dei festeggiamenti per gli ottant’anni di vita dell’artista, questa mostra è arrivata al cuore di Medellín, città natale di Botero. Il pittore decise di donare la serie al Museo di Antioquia che oggi la presenta per la prima volta postuma alla recentissima morte del maestro.


Fernando Botero, Veronica, 2010, Olio su tela, 127 x 88 cm, Medellin, Museo de Antioquia

Pittore, scultore, disegnatore, Botero si ascrive tra i più importanti artisti che portano avanti la tradizione pittorica nel XX e XXI secolo. Aveva 24 anni quando dipingeva una natura morta con mandolino, enfatizzando, per la prima volta in quell’occasione, uno degli elementi ritratti, aumentandone le dimensioni come mai si era visto prima. Lo stesso trattamento sarà applicato in seguito anche ai corpi umani, dando vita a uno stile divenuto un vero e proprio marchio di fabbrica.
Da quel momento i suoi mondi si popolano di personaggi felici, appagati grazie a quell’abbondanza tranquilla e suntuosa delle forme che trova la sua maturità verso la fine degli anni Settanta, attraverso l'interpretazione personalissima delle opere di Paolo Uccello, Peter Paul Rubens, Diego Velázquez, Paul Cézanne, Pablo Picasso.

La mostra sarà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato dalle 10 alle 20, domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Tutte le informazionisul sito www.mostrabotero.it


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