A Milano dal 22 ottobre
Andy Warhol in 300 opere alla Fabbrica del Vapore
Andy Warhol, Flowers
Francesca Grego
26/08/2022
Milano - Dopo dieci anni di assenza, Andy Warhol torna a Milano con una grande mostra curata da Achille Bonito Oliva in collaborazione con Edoardo Falcioni, tra i massimi esperti dell’artista in Italia. Dal prossimo 22 ottobre fino al 26 marzo 2023, gli spazi di archeologia industriale della Fabbrica del Vapore saranno il set di un racconto che abbraccia l’intera parabola del guru della Pop Art. In evidenza i talenti multiformi di un creativo a tutto tondo: dalle arti visive alla moda, dalla musica ai progetti imprenditoriali.
Sono ben 300 le opere in arrivo per Andy Warhol. La pubblicità nella forma: dipinti originali, pezzi unici, serigrafie che hanno fatto epoca, disegni, fotografie e autentici oggetti di culto come le cover dei dischi disegnate e autografate dall’artista, nonché la ricostruzione fedele della prima Factory e video da guardare con gli occhiali 3D. "Warhol è il Raffaello della società di massa americana che dà superficie ad ogni profondità dell'immagine rendendola immediatamente fruibile, pronta al consumo come ogni prodotto che affolla il nostro vivere quotidiano", spiega Bonito Oliva: "Così la pubblicità della forma crea l'epifania, cioè l'apparizione, dell'immagine".
Andy Warhol, Ritratti di Marilyn Monroe (© Andy Warhol)
Alla Fabbrica del Vapore il viaggio nella rivoluzione della Pop Art inizia negli anni Cinquanta, quando il nostro si è già fatto un nome come disegnatore, per poi guardare con occhi nuovi al decennio successivo, il periodo più noto e prolifico, quando l’arte diventa un’innovativa forma di indagine sociale. In questa sezione troveremo icone come la Campbell’s soup, celebri ritratti come quelli di Liz Taylor e Marilyn Monroe, ma anche pezzi legati a drammi collettivi come la morte del presidente Kennedy, rappresentata nel volto segnato di Jacqueline al funerale del marito.
Negli anni Settanta Warhol è ormai ufficialmente “the society artist” e i curatori esplorano con interesse le ambivalenze del suo sguardo sul mondo. Il finale della mostra è invece dedicato al rapporto con le giovani generazioni di creativi della Grande Mela negli anni Ottanta, come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, per i quali Warhol sarà una sorta di padre spirituale pur non rinunciando a nuove sperimentazioni e visionarie reinvenzioni del passato, con un occhio speciale al legame con il sacro che, al di là delle apparenze, pervade tutta la vita dell'artista.
Leggi anche:
• Di simboli e segni. Albertina Modern presenta Basquiat
• Keith Haring in 100 opere da scoprire a Monza
Sono ben 300 le opere in arrivo per Andy Warhol. La pubblicità nella forma: dipinti originali, pezzi unici, serigrafie che hanno fatto epoca, disegni, fotografie e autentici oggetti di culto come le cover dei dischi disegnate e autografate dall’artista, nonché la ricostruzione fedele della prima Factory e video da guardare con gli occhiali 3D. "Warhol è il Raffaello della società di massa americana che dà superficie ad ogni profondità dell'immagine rendendola immediatamente fruibile, pronta al consumo come ogni prodotto che affolla il nostro vivere quotidiano", spiega Bonito Oliva: "Così la pubblicità della forma crea l'epifania, cioè l'apparizione, dell'immagine".
Andy Warhol, Ritratti di Marilyn Monroe (© Andy Warhol)
Alla Fabbrica del Vapore il viaggio nella rivoluzione della Pop Art inizia negli anni Cinquanta, quando il nostro si è già fatto un nome come disegnatore, per poi guardare con occhi nuovi al decennio successivo, il periodo più noto e prolifico, quando l’arte diventa un’innovativa forma di indagine sociale. In questa sezione troveremo icone come la Campbell’s soup, celebri ritratti come quelli di Liz Taylor e Marilyn Monroe, ma anche pezzi legati a drammi collettivi come la morte del presidente Kennedy, rappresentata nel volto segnato di Jacqueline al funerale del marito.
Negli anni Settanta Warhol è ormai ufficialmente “the society artist” e i curatori esplorano con interesse le ambivalenze del suo sguardo sul mondo. Il finale della mostra è invece dedicato al rapporto con le giovani generazioni di creativi della Grande Mela negli anni Ottanta, come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, per i quali Warhol sarà una sorta di padre spirituale pur non rinunciando a nuove sperimentazioni e visionarie reinvenzioni del passato, con un occhio speciale al legame con il sacro che, al di là delle apparenze, pervade tutta la vita dell'artista.
Leggi anche:
• Di simboli e segni. Albertina Modern presenta Basquiat
• Keith Haring in 100 opere da scoprire a Monza
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Dal 6 novembre alla storica Libreria Bocca in Galleria a Milano
Compenetrazioni di colori, forme e luce negli smalti di Giovanna Ferrero Ventimiglia
-
Fino al 2 marzo 2025 al secondo livello dell'Anfiteatro Flavio
Göbeklitepe tra enigma e mistero. Al Colosseo una mostra racconta il sito archeologico tra i più antichi al mondo
-
Mondo | Un anno di mostre a Basilea
Tra Yayoi Kusama e i surrealisti, il 2025 alla Fondation Beyeler
-
Roma | Fino al 23 marzo al Museo di Roma a Palazzo Braschi
Roma riscopre le "sue" pittrici con oltre 130 opere in mostra a Palazzo Braschi
-
Roma | Dal 31 ottobre al 26 gennaio a Roma
Guercino ospite d'onore alle Scuderie del Quirinale
-
Trento | In mostra da oggi il prestigioso acquisto del Museo Segantini di Arco
Segantini ritrovato: il Sole d’autunno torna a casa