Expo in città
Antonio Paolucci racconta la Pietà Rondanini
La Pietà Rondanini ph. Roberto Mascaroni
Ludovica Sanfelice
04/08/2015
Milano - Il 4 agosto, dalle 21 alle 22, nella Sala Alessi di Palazzo Marino (ingresso libero fino ad esaurimento posti), il Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, ripercorrerà le vicende della Pietà Rondanini, ultimo capolavoro di Michelangelo, rimasto incompiuto alla sua morte.
L’appuntamento fa parte del ciclo di incontri pubblici intitolato “Sei conversazioni d’arte”, che contando sulla partecipazione di guide d’eccezione, riallaccia i fili della memoria per rievocare con competenza scientifica e spirito divulgativo la storia e il legame con Milano di una delle sei opere scelte per rappresentare il patrimonio artistico ambrosiano nel corso di ciascuno dei mesi che scandiscono il calendario di Expo in Città.
Dopo il “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo spiegato da Stefano Zuffi, “Il Bacio” di Francesco Hayez svelato da Fernando Mazzocca, lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello spiegato da Cristina Acidini, è dunque la volta della Pietà Rondanini e dell’autorevole relazione del professor Paolucci che attraversando discipline a campi del sapere tornerà indietro nel tempo, e dal blocco di marmo con cui Michelangelò litigò a lungo comincerà a scolpire il suo racconto.
L’opera, dopo la morte dell’artista nel 1564, visse un interminabile avvicendarsi di passaggi di proprietà finchè il Comune di Milano l’acquistò nel 1952 per esporla nei Musei del Castello dove è rimasta fino al 2 maggio di quest’anno quando è stata trasferita nell’antico Ospedale Spagnolo trasformato per lei nel Museo della Pietà.
Per approfondimenti:
Contemplare la Pietà Rondanini nell'antico Ospedale Spagnolo
Guida d'arte di Milano
L’appuntamento fa parte del ciclo di incontri pubblici intitolato “Sei conversazioni d’arte”, che contando sulla partecipazione di guide d’eccezione, riallaccia i fili della memoria per rievocare con competenza scientifica e spirito divulgativo la storia e il legame con Milano di una delle sei opere scelte per rappresentare il patrimonio artistico ambrosiano nel corso di ciascuno dei mesi che scandiscono il calendario di Expo in Città.
Dopo il “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo spiegato da Stefano Zuffi, “Il Bacio” di Francesco Hayez svelato da Fernando Mazzocca, lo “Sposalizio della Vergine” di Raffaello spiegato da Cristina Acidini, è dunque la volta della Pietà Rondanini e dell’autorevole relazione del professor Paolucci che attraversando discipline a campi del sapere tornerà indietro nel tempo, e dal blocco di marmo con cui Michelangelò litigò a lungo comincerà a scolpire il suo racconto.
L’opera, dopo la morte dell’artista nel 1564, visse un interminabile avvicendarsi di passaggi di proprietà finchè il Comune di Milano l’acquistò nel 1952 per esporla nei Musei del Castello dove è rimasta fino al 2 maggio di quest’anno quando è stata trasferita nell’antico Ospedale Spagnolo trasformato per lei nel Museo della Pietà.
Per approfondimenti:
Contemplare la Pietà Rondanini nell'antico Ospedale Spagnolo
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