Dal 15 luglio a Milano Breath Ghosts Blind
L'onda dissacrante di Maurizio Cattelan presto al Pirelli Hangar Bicocca
Maurizio Cattelan, Others, 2011, Piccioni in tassidermia, Dimensioni ambientali, 54° Biennale di Venezia, 2011 I Foto: © Zeno Zotti | Courtesy Archivio Maurizio Cattelan
Samantha De Martin
20/04/2021
Milano - Poco più di dieci anni fa il dito medio più celebre al mondo, piazzato in faccia a palazzo Mezzanotte, aveva trasformato una trovata temporanea nella perenne offesa all’architettura del ventennio e al quartier generale della finanza.
A undici anni da uno dei suoi interventi più irriverenti, Maurizio Cattelan torna a Milano per dare seguito alle sue riflessioni visionarie attorno agli aspetti più disorientanti del quotidiano.
Questa volta tocca al Pirelli Hangar Bicocca accogliere un inedito progetto site-specific del “monello” di Padova che ha fatto dell'ironia e della provocazione, a tratti spietata, l’inconfondibile segreto del suo successo.
Dal 15 luglio al 20 febbraio lo spazio espositivo dedicato all'arte moderna e contemporanea ospiterà Breath Ghosts Blind, un progetto concepito appositamente per le sale dell’istituzione milanese, con il quale il Gian Burrasca dell’arte mette in discussione il sistema di valori attuale, tra riferimenti simbolici e immagini che appartengono all’immaginario collettivo. Quale trovata si nasconda nella mente del Cattelan post pandemia non è dato sapere. Quello che è certo è che il sadico maestro dei bambini-manichini impiccati a un albero di Porta Ticinese nel 2004, l'artista che ha travolto con la sua dissacrante onda persino il gallerista Massimo De Carlo - incollato col nastro da imballaggio alle pareti della sua galleria - porterà all’attenzione del pubblico, attraverso una rappresentazione simbolica del ciclo della vita, una visione della storia collettiva e personale, sempre in bilico tra speranza e fallimento, materia e spirito, verità e finzione.
Maurizio Cattelan, L.O.V.E, 2010 (particolare), Marmo di Carrara, Veduta dell’installazione Piazza Affari, Milano, 2010 | Foto: © Zeno Zotti | Courtesy Archivio Maurizio Cattelan
Il percorso, a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí, coniuga una riconfigurazione di un lavoro storico con opere inedite che saranno presentate per la prima volta negli spazi delle Navate di Pirelli HangarBicocca, trasformando l’istituzione milanese in un monumento fuori dal tempo.
Temi e concetti esistenziali come la memoria, la fragilità della vita, il senso di perdita individuale e comunitario compongono la sequenza di atti distinti di Breath Ghosts Blind.
La mostra rappresenta il culmine di un progetto che vede da tempo impegnato l’artista che, nel corso della sua trentennale carriera, ha messo in scena i paradossi della società, riflettendo su scenari politici e culturali con profondità e acume.
Nel concepire le sue opere, a partire da immagini che attingono a momenti, eventi storici, figure o simboli della società contemporanea - evocata a volte anche nei suoi aspetti più traumatici e disturbanti - Cattelan invita ancora una volta lo spettatore a cambiare punto di vista e a districarsi nell’ambiguità del reale.
In occasione della mostra verrà realizzata con Marsilio Editori una pubblicazione che include contributi critici di Francesco Bonami e Nancy Spector sulla pratica di Cattelan insieme a una conversazione tra l’artista e i curatori Roberta Tenconi e Vicente Todolí.
La monografia si avvale di una ricca documentazione fotografica delle opere installate, insieme a riflessioni sui temi sollevati in mostra, letti attraverso lo sguardo di filosofi, teologi e scrittori.
Maurizio Cattelan, Kaputt, 2013, cavalli in tassidermia, Veduta dell’installazione, Fondation Beyeler, Basilea, 2013 | Foto: © Zeno Zotti | Courtesy Archivio Maurizio Cattelan
Leggi anche:
• La banana nell'arte, da Gauguin e Warhol fino a Cattelan e Urs Fisher
• Be right back, l'irriverenza di Maurizio Cattelan al cinema
• Fluttuare nell'arte contemporanea tra le "bubbles" di Pirelli Hangar Bicocca
A undici anni da uno dei suoi interventi più irriverenti, Maurizio Cattelan torna a Milano per dare seguito alle sue riflessioni visionarie attorno agli aspetti più disorientanti del quotidiano.
Questa volta tocca al Pirelli Hangar Bicocca accogliere un inedito progetto site-specific del “monello” di Padova che ha fatto dell'ironia e della provocazione, a tratti spietata, l’inconfondibile segreto del suo successo.
Dal 15 luglio al 20 febbraio lo spazio espositivo dedicato all'arte moderna e contemporanea ospiterà Breath Ghosts Blind, un progetto concepito appositamente per le sale dell’istituzione milanese, con il quale il Gian Burrasca dell’arte mette in discussione il sistema di valori attuale, tra riferimenti simbolici e immagini che appartengono all’immaginario collettivo. Quale trovata si nasconda nella mente del Cattelan post pandemia non è dato sapere. Quello che è certo è che il sadico maestro dei bambini-manichini impiccati a un albero di Porta Ticinese nel 2004, l'artista che ha travolto con la sua dissacrante onda persino il gallerista Massimo De Carlo - incollato col nastro da imballaggio alle pareti della sua galleria - porterà all’attenzione del pubblico, attraverso una rappresentazione simbolica del ciclo della vita, una visione della storia collettiva e personale, sempre in bilico tra speranza e fallimento, materia e spirito, verità e finzione.
Maurizio Cattelan, L.O.V.E, 2010 (particolare), Marmo di Carrara, Veduta dell’installazione Piazza Affari, Milano, 2010 | Foto: © Zeno Zotti | Courtesy Archivio Maurizio Cattelan
Il percorso, a cura di Roberta Tenconi e Vicente Todolí, coniuga una riconfigurazione di un lavoro storico con opere inedite che saranno presentate per la prima volta negli spazi delle Navate di Pirelli HangarBicocca, trasformando l’istituzione milanese in un monumento fuori dal tempo.
Temi e concetti esistenziali come la memoria, la fragilità della vita, il senso di perdita individuale e comunitario compongono la sequenza di atti distinti di Breath Ghosts Blind.
La mostra rappresenta il culmine di un progetto che vede da tempo impegnato l’artista che, nel corso della sua trentennale carriera, ha messo in scena i paradossi della società, riflettendo su scenari politici e culturali con profondità e acume.
Nel concepire le sue opere, a partire da immagini che attingono a momenti, eventi storici, figure o simboli della società contemporanea - evocata a volte anche nei suoi aspetti più traumatici e disturbanti - Cattelan invita ancora una volta lo spettatore a cambiare punto di vista e a districarsi nell’ambiguità del reale.
In occasione della mostra verrà realizzata con Marsilio Editori una pubblicazione che include contributi critici di Francesco Bonami e Nancy Spector sulla pratica di Cattelan insieme a una conversazione tra l’artista e i curatori Roberta Tenconi e Vicente Todolí.
La monografia si avvale di una ricca documentazione fotografica delle opere installate, insieme a riflessioni sui temi sollevati in mostra, letti attraverso lo sguardo di filosofi, teologi e scrittori.
Maurizio Cattelan, Kaputt, 2013, cavalli in tassidermia, Veduta dell’installazione, Fondation Beyeler, Basilea, 2013 | Foto: © Zeno Zotti | Courtesy Archivio Maurizio Cattelan
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