Dal 7 maggio a Parigi
Storia di un capolavoro. Lo Studio rosso di Matisse dal MoMa alla Fondation Vuitton
Henri Matisse, The Red Studio, 1911. Oil on canvas, 181 x 219.1 cm. Mrs. Simon Guggenheim Fund, The Museum of Modern Art, New York. © Succession H. Matisse/VISDA 2023
Francesca Grego
09/01/2024
Mondo - Nel 1911, quando fu dipinto, l’Atelier rouge (Studio rosso) di Henri Matisse passò sostanzialmente inosservato. Trentotto anni dopo, nelle sale del MoMa, per la tela sarebbe iniziata una seconda vita. Per gli artisti di New York l’Atelier rouge diventò una sorta di polo di attrazione e il mondo ne scoprì improvvisamente la radicale novità. Alla fine degli anni Quaranta lo stesso Matisse fece riferimento a ciò che lo rendeva unico: l’inquietante prevalenza del colore rosso e la singolare resa dello spazio lo facevano assomigliare a un’opera astratta, a dispetto della rappresentazione precisa di mobili, quadri e oggetti.
A 70 anni dalla morte di Henri Matisse, questa primavera la Fondation Louis Vuitton di Parigi gli renderà omaggio con una mostra incentrata sulla genesi e sulla storia dell’ormai celebre dipinto. Nato dalla collaborazione con il MoMa e lo Statens Museum for Kunst – Galleria Nazionale di Copenaghen, il progetto offrirà la rara occasione di ammirare il capolavoro di Matisse in Europa, per la prima volta accanto agli oggetti e ai quadri che vi sono rappresentati.
“Ora che ha più di 110 anni, l’Atelier rouge è una pietra miliare nella secolare tradizione dei dipinti in studio, ma anche un'opera fondamentale nella storia dell’arte moderna", afferma Ann Temkin, capo curatore del MoMA. “Il quadro rimane un termine di paragone ineludibile per qualsiasi artista che si assuma il compito di ritrarre il proprio studio. La decisione radicale di Matisse di saturare la superficie dell’opera con uno strato di rosso ha affascinato generazioni di studiosi e artisti, tra cui Mark Rothko ed Ellsworth Kelly (protagonista dell’altra grande mostra in programma alla Fondation Louis Vuitton nel 2024, n.d.r.). Eppure resta ancora molto da esplorare in termini di origine e storia del dipinto”.
La grande tela dello Studio rosso (260 x 390 centimetri) rappresenta l’atelier di Matisse a Issy-les-Moulineaux, un sobborgo di Parigi, riproducendo opere d’arte, mobili e oggetti presenti al suo interno nel 1911. A commissionarla all’artista fu Sergei Shchukin, il suo mecenate più fedele e coraggioso, come parte di una più ampia sequenza di dipinti. Shchukin acquistò con entusiasmo l’Atelier rose, realizzato poco prima, ma rifiutò l’Atelier rouge. Il dipinto rimase perciò in possesso di Matisse per 16 anni e viaggiò per mostre tra Londra e l’America, prima di essere acquistato da un gallerista britannico e, passando di mano in mano, approdare finalmente al MoMa.
Henri Matisse, Grande interno rosso, 1948. Olio su tela, 146x97 cm. Collection Centre Pompidou, Paris Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle. Photo : © Centre Pompidou, MNAM- CCI/Philippe Migeat/Dist. RMN-GP © Succession H. Matisse by SIAE 2015
In un intrigante gioco di specchi, alla Fondation Louis Vuitton lo vedremo dialogare con gli oggetti reali raffigurati al suo interno e sopravvissuti al tempo: sei dipinti, tre sculture e un piatto di ceramica decorato da Matisse (in primo piano sulla tela), alcuni dei quali recentemente riscoperti e per la prima volta riuniti dai tempi di Issy-les-Moulineaux. Creati tra il 1898 e il 1911, i pezzi spaziano da quadri celebri come Il giovane marinaio – che sarà esposto in Francia per la prima volta dopo 31 anni – a opere meno conosciute, come Corsica, Il vecchio mulino del 1898. In mostra anche Bagnanti del 1907, Lusso (1907-8) e Nudo con sciarpa bianca (1909), provenienti dal SMK di Copenaghen. Lettere e fotografie riveleranno nuove informazioni sul soggetto e sulla storia dell’Atelier rouge, mentre un video racconterà le scoperte più recenti sui processi creativi all’origine del gioiello del MoMa.
Completeranno il racconto dipinti e disegni collegati allo Studio rosso, come la Finestra blu (1913) e Grande interno rosso del 1948, un altro capolavoro iconico che mostra come quasi quarant’anni dopo Matisse sia tornato sul suo pionieristico progetto: da allora le due opere sembrano aver condotto vite parallele, diventando fonti di ispirazione per artisti americani ed europei.
La mostra Matisse. L’Atelier rouge sarà visitabile presso la Fondation Louis Vuitton dal 7 maggio al 9 settembre 2024, in concomitanza con le Olimpiadi di Parigi e in contemporanea con Ellsworth Kelly, Forme e colori, 1949-2015, dedicata al celebre protagonista dell’Hard Edge Painting e del Minimalismo.
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• Un grande Matisse è in arrivo alla Fondation Beyeler
A 70 anni dalla morte di Henri Matisse, questa primavera la Fondation Louis Vuitton di Parigi gli renderà omaggio con una mostra incentrata sulla genesi e sulla storia dell’ormai celebre dipinto. Nato dalla collaborazione con il MoMa e lo Statens Museum for Kunst – Galleria Nazionale di Copenaghen, il progetto offrirà la rara occasione di ammirare il capolavoro di Matisse in Europa, per la prima volta accanto agli oggetti e ai quadri che vi sono rappresentati.
“Ora che ha più di 110 anni, l’Atelier rouge è una pietra miliare nella secolare tradizione dei dipinti in studio, ma anche un'opera fondamentale nella storia dell’arte moderna", afferma Ann Temkin, capo curatore del MoMA. “Il quadro rimane un termine di paragone ineludibile per qualsiasi artista che si assuma il compito di ritrarre il proprio studio. La decisione radicale di Matisse di saturare la superficie dell’opera con uno strato di rosso ha affascinato generazioni di studiosi e artisti, tra cui Mark Rothko ed Ellsworth Kelly (protagonista dell’altra grande mostra in programma alla Fondation Louis Vuitton nel 2024, n.d.r.). Eppure resta ancora molto da esplorare in termini di origine e storia del dipinto”.
La grande tela dello Studio rosso (260 x 390 centimetri) rappresenta l’atelier di Matisse a Issy-les-Moulineaux, un sobborgo di Parigi, riproducendo opere d’arte, mobili e oggetti presenti al suo interno nel 1911. A commissionarla all’artista fu Sergei Shchukin, il suo mecenate più fedele e coraggioso, come parte di una più ampia sequenza di dipinti. Shchukin acquistò con entusiasmo l’Atelier rose, realizzato poco prima, ma rifiutò l’Atelier rouge. Il dipinto rimase perciò in possesso di Matisse per 16 anni e viaggiò per mostre tra Londra e l’America, prima di essere acquistato da un gallerista britannico e, passando di mano in mano, approdare finalmente al MoMa.
Henri Matisse, Grande interno rosso, 1948. Olio su tela, 146x97 cm. Collection Centre Pompidou, Paris Musée national d’art moderne - Centre de création industrielle. Photo : © Centre Pompidou, MNAM- CCI/Philippe Migeat/Dist. RMN-GP © Succession H. Matisse by SIAE 2015
In un intrigante gioco di specchi, alla Fondation Louis Vuitton lo vedremo dialogare con gli oggetti reali raffigurati al suo interno e sopravvissuti al tempo: sei dipinti, tre sculture e un piatto di ceramica decorato da Matisse (in primo piano sulla tela), alcuni dei quali recentemente riscoperti e per la prima volta riuniti dai tempi di Issy-les-Moulineaux. Creati tra il 1898 e il 1911, i pezzi spaziano da quadri celebri come Il giovane marinaio – che sarà esposto in Francia per la prima volta dopo 31 anni – a opere meno conosciute, come Corsica, Il vecchio mulino del 1898. In mostra anche Bagnanti del 1907, Lusso (1907-8) e Nudo con sciarpa bianca (1909), provenienti dal SMK di Copenaghen. Lettere e fotografie riveleranno nuove informazioni sul soggetto e sulla storia dell’Atelier rouge, mentre un video racconterà le scoperte più recenti sui processi creativi all’origine del gioiello del MoMa.
Completeranno il racconto dipinti e disegni collegati allo Studio rosso, come la Finestra blu (1913) e Grande interno rosso del 1948, un altro capolavoro iconico che mostra come quasi quarant’anni dopo Matisse sia tornato sul suo pionieristico progetto: da allora le due opere sembrano aver condotto vite parallele, diventando fonti di ispirazione per artisti americani ed europei.
La mostra Matisse. L’Atelier rouge sarà visitabile presso la Fondation Louis Vuitton dal 7 maggio al 9 settembre 2024, in concomitanza con le Olimpiadi di Parigi e in contemporanea con Ellsworth Kelly, Forme e colori, 1949-2015, dedicata al celebre protagonista dell’Hard Edge Painting e del Minimalismo.
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