Il 5 luglio un'importante asta da Sotheby's

Torna sul mercato un dipinto del Settecento trafugato dai Nazisti, opera del veneziano Michele Marieschi

Michele Marieschi, La Punta della Dogana e San Gorgio Maggiore, 1739-1740. Courtesy of Sotheby's
 

Samantha De Martin

31/05/2017

Mondo - A volte l'arte ci consegna delle belle storie a lieto fine. Dopo oltre quindici anni di negoziazioni e un intricato iter di restituzione, una delle più preziose e suggestive vedute veneziane di Michele Marieschi torna ad ammiccare al mercato dell'arte.
Ad annunciarlo è la prestigiosa casa d'aste Sotheby's.

Era il 1938 quando la famiglia Graf, prima di fuggire dall'Austria occupata, vide per l'ultima volta lo straordinario dipinto che ritrae La Punta della Dogana e San Giorgio Maggiore, trafugato nel 1940 dai nazisti, insieme agli altri beni della famiglia Graf, e venduto all'asta. Nonostante gli sforzi per recuperare il prezioso dipinto a olio di proprietà dei Graf - realizzato tra il 1739 e il 1740 dal pittore veneziano, meno noto del contemporaneo Canaletto, ma conosciuto per i suoi capricci e per i suggestivi scorci lagunari - i coniugi Henry e Annie morirono senza poter ammirare quell'arioso scorcio veneziano, con le sue gondole e le colorate figure che annuiscono a una laguna limpida.

Il prossimo 5 luglio il dipinto guiderà l'asta serale di Pittura Antica e sarà battuto all'asta con una stima compresa tra le 500mila e le 700mila sterline.

È stata l'Art Recovery International a rendere possibile la restituzione, avvenuta a conclusione di un complesso percorso che ha visto coinvolti gli attuali proprietari - che nel 1953 avevano acquistato il capolavoro, inconsapevoli della sua travagliata storia - e gli eredi della famiglia Graf.

«Michele Marieschi ha creato questa magnifica visione della Dogana per suscitare piacere - ha commentato con trepidazione il genero di Henry e di Anny Graf, Stephen Tauber -. Ci rammarica il fatto che Heinz e Anny Graf abbiano potuto goderselo solo per pochi mesi. Siamo felici che, finalmente, dopo tanti anni i membri della nostra famiglia siano in grado di rientrare in possesso di questo prezioso capolavoro».

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