Dal 26 gennaio al 1° aprile
Quando l’archeologia si fa pop. Al MANN le aragoste di Philip Colbert
House of the Lobster: Philip Colbert al MANN I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Francesca Grego
25/01/2024
Napoli - La sfida continua. Dopo il parallelo tra i miti classici e i moderni manga, Maradona come la Nike di Samotracia e altri arditi esperimenti, il MANN prosegue imperterrito nella sua missione: raccontare l’antico con i linguaggi del presente. I puristi potranno anche storcere il naso, ma questa volta il Museo Archeologico di Napoli si affida a un artista riconosciuto, lo scozzese Philip Colbert, sostenuto da collezionisti come Charles Saatchi e con all’attivo mostre in istituzioni come la Tate Modern e il Van Gogh Museum. A meno di un anno da Lobster Empire, il progetto di arte pubblica che ha portato le sue gigantesche aragoste nel tessuto urbano di Napoli, Colbert torna in città e prende posto con creazioni hyper pop tra i reperti di una delle più importanti collezioni archeologiche del globo.
Philip Colbert. House of the Lobster I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
“Ho realizzato un sogno - racconta l’artista - e sono felice di tornare a Napoli, in un luogo del mio cuore come il Museo Archeologico Nazionale. La fantasia, che è sempre proiettata verso il futuro, diviene poesia quando incontra il passato: vorrei trasmettere questo messaggio a tutti i visitatori, in particolare ai più giovani”. L’idea della mostra è nata la scorsa estate, quando il successo delle installazioni in Piazza San Martino ha spinto Colbert a immaginare un progetto site specific che trasformasse le sue sculture in surreali messaggeri tra passato e presente.
Philip Colbert. House of the Lobster. Allestimento al Museo Archeologico Nazionale di Napoli © Ivan Romano Getty Images
Così sono nate le grandi tele in stile cartoon dove la lotta tra crostacei ricorda la battaglia di Isso, soggetto di un celeberrimo mosaico del MANN, i marmi postmoderni ispirati al mito di Perseo, come narrato dagli affreschi vesuviani, o le sculture in resina che ricordano le ceramiche della Magna Grecia. “Durante la mia prima visita al MANN rimasi stupefatto dal mosaico”, ha raccontato l’artista: “Dopo aver studiato per molti anni dipinti storici con scene di battaglia, sono stato improvvisamente colpito dalla profonda influenza che mosaici come questo hanno avuto su artisti come Rubens. L’assenza di alcuni elementi, perduti con il passare del tempo, ha permeato l’opera di un senso di mistero, lasciando spazio all’immaginazione per colmare le lacune”.
Philip Colbert. House of the Lobster. Allestimento al Museo Archeologico Nazionale di Napoli © Ivan Romano Getty Images
Al centro del percorso un mosaico marino proveniente da Pompei mostra un’aragosta, una murena e un polpo che si danno battaglia: la rappresentazione di una lotta senza tempo, secondo Colbert, che sull’onda di queste suggestioni ha creato le scene subacquee di Pompeii Series, un ciclo iniziato nel 2023 e ancora in progress.
Philip Colbert. House of the Lobster. Allestimento al Museo Archeologico Nazionale di Napoli © Ivan Romano Getty Images
“Man mano che la mia passione per le aragoste si sviluppava, tracciando il loro simbolismo attraverso la cultura pop e oltre, mi riportava inevitabilmente ai mosaici di Pompei, dove erano tra le prime raffigurazioni”, ha spiegato l’artista: “La collocazione dell'aragosta al centro dell'immagine, intrappolata in questo triangolo della morte, come lo interpreto io, accanto al polpo e all'anguilla, è una potente metafora visiva che ho voluto sviluppare nel mio lavoro, attraverso una narrazione che trascende il tempo e si connette con lo spettatore a livello viscerale. Il motivo della battaglia non è semplicemente una rappresentazione del conflitto, ma un riflesso delle nostre lotte interne, dei conflitti sociali e della danza perpetua tra forze opposte nella vita”.
Con House of Lobster, in mostra al MANN dal 26 gennaio al 1° aprile 2024, Colbert rende omaggio alle radici della mitologia dell'aragosta attraverso opere ispirate alla collezione di mosaici del museo provenienti dalla Casa del Fauno di Pompei, rinvenuti tra il 1830 e il 1832.
Philip Colbert. House of the Lobster al MANN © Ivan Romano Getty Images
Philip Colbert. House of the Lobster I Courtesy Museo Archeologico Nazionale di Napoli
“Ho realizzato un sogno - racconta l’artista - e sono felice di tornare a Napoli, in un luogo del mio cuore come il Museo Archeologico Nazionale. La fantasia, che è sempre proiettata verso il futuro, diviene poesia quando incontra il passato: vorrei trasmettere questo messaggio a tutti i visitatori, in particolare ai più giovani”. L’idea della mostra è nata la scorsa estate, quando il successo delle installazioni in Piazza San Martino ha spinto Colbert a immaginare un progetto site specific che trasformasse le sue sculture in surreali messaggeri tra passato e presente.
Philip Colbert. House of the Lobster. Allestimento al Museo Archeologico Nazionale di Napoli © Ivan Romano Getty Images
Così sono nate le grandi tele in stile cartoon dove la lotta tra crostacei ricorda la battaglia di Isso, soggetto di un celeberrimo mosaico del MANN, i marmi postmoderni ispirati al mito di Perseo, come narrato dagli affreschi vesuviani, o le sculture in resina che ricordano le ceramiche della Magna Grecia. “Durante la mia prima visita al MANN rimasi stupefatto dal mosaico”, ha raccontato l’artista: “Dopo aver studiato per molti anni dipinti storici con scene di battaglia, sono stato improvvisamente colpito dalla profonda influenza che mosaici come questo hanno avuto su artisti come Rubens. L’assenza di alcuni elementi, perduti con il passare del tempo, ha permeato l’opera di un senso di mistero, lasciando spazio all’immaginazione per colmare le lacune”.
Philip Colbert. House of the Lobster. Allestimento al Museo Archeologico Nazionale di Napoli © Ivan Romano Getty Images
Al centro del percorso un mosaico marino proveniente da Pompei mostra un’aragosta, una murena e un polpo che si danno battaglia: la rappresentazione di una lotta senza tempo, secondo Colbert, che sull’onda di queste suggestioni ha creato le scene subacquee di Pompeii Series, un ciclo iniziato nel 2023 e ancora in progress.
Philip Colbert. House of the Lobster. Allestimento al Museo Archeologico Nazionale di Napoli © Ivan Romano Getty Images
“Man mano che la mia passione per le aragoste si sviluppava, tracciando il loro simbolismo attraverso la cultura pop e oltre, mi riportava inevitabilmente ai mosaici di Pompei, dove erano tra le prime raffigurazioni”, ha spiegato l’artista: “La collocazione dell'aragosta al centro dell'immagine, intrappolata in questo triangolo della morte, come lo interpreto io, accanto al polpo e all'anguilla, è una potente metafora visiva che ho voluto sviluppare nel mio lavoro, attraverso una narrazione che trascende il tempo e si connette con lo spettatore a livello viscerale. Il motivo della battaglia non è semplicemente una rappresentazione del conflitto, ma un riflesso delle nostre lotte interne, dei conflitti sociali e della danza perpetua tra forze opposte nella vita”.
Con House of Lobster, in mostra al MANN dal 26 gennaio al 1° aprile 2024, Colbert rende omaggio alle radici della mitologia dell'aragosta attraverso opere ispirate alla collezione di mosaici del museo provenienti dalla Casa del Fauno di Pompei, rinvenuti tra il 1830 e il 1832.
Philip Colbert. House of the Lobster al MANN © Ivan Romano Getty Images
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