Alla Galleria Nazionale dell'Umbria dal 30 settembre all’8 gennaio
La Roma di Piranesi in mostra a Perugia
Giovanni Battista Piranesi, Veduta dell’Anfiteatro Flavio, detto il Colosseo, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1704
Samantha De Martin
23/08/2022
Perugia - Alla Galleria Nazionale dell’Umbria 70 incisioni all’acquaforte dalle collezioni del museo perugino ripercorrono il genio visionario di Giovanni Battista Piranesi.
A unire le opere, tutte provenienti dalle collezioni della Galleria, è Roma con le sue bellezze antiche e moderne tratte dai due volumi delle Vedute di Roma, con la grandiosità e l'isolamento degli elementi architettonici, e quel sublime sentimento di grandezza del suo passato antico, pur segnato da un inesorabile abbandono.
Le incisioni in mostra sono state selezionate tra quelle più rappresentative del percorso di ricerca e dell’evoluzione stilistica, formale e tecnica del grande incisore veneto. Dal 30 settembre all’8 gennaio la mostra Giovanni Battista Piranesi nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria, a cura di Carla Scagliosi, sfoglia per il pubblico un’opera simbolo, le Vedute di Roma, che accompagna Piranesi durante tutta la sua vita coprendo simbolicamente ogni aspetto della sua produzione.
Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Facciata della Basilica di S. Croce in Gerusalemme, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1624
Le straordinarie capacità inventive e prospettiche, l'ampio immaginario che sottende alle sue “ossessioni” archeologiche e antiquarie emergono dall’ampia tavolozza di neri e grigi, a mostrare la perfetta padronanza della tecnica dell’acquaforte. Sono queste stesse Vedute a tramandare nei secoli l’aspetto di una Roma filtrata attraverso il genio dell’autore, diffondendone la fama in tutta Europa.
Ora immortalata nel suo malinconico declino e nella convivenza di presente e passato, ora incorniciata tra i ciclopici monumenti antichi e le grandiose architetture moderne, popolata da frenetiche presenze, la Roma di Piranesi racchiude già tutte le caratteristiche che contraddistinguono le grandi capitali moderne.
Giovanni Battista Piranesi, Veduta di Campo Vaccino, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1684
Così la Veduta della facciata della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme cede a quella dell’Anfiteatro Flavio mentre la Veduta del Ponte e Castel Sant’Angelo cedono all’Obelisco Egizio, alla Fontana di Trevi, all’Isola Tiberina, simili a visioni senza tempo.
A chiudere il percorso espositivo sarà la video-installazione che propone il film d’animazione 3D Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni, opera dell’artista e designer Grégoire Dupond, con le musiche del compositore, musicista e sound designer Teho Teardo.
Il film, dedicato alle Carceri d’Invenzione, emblematici capolavori dell’intera produzione piranesiana, esplora attraverso le nuove tecnologie gli spazi creati dalla “mente nera di Piranesi”, insinuandosi nella sua arte tramite finestre e aperture e amplificando così le sensazioni di smarrimento e claustrofobia generate dalla visione di questo labirintico intreccio di torri, ponti, scale e altezze.
Giovanni Battista Piranesi, Veduta del Ponte e Castello Sant’Angelo, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1658
Programmata per il 2020 e rinviata al subentrare della pandemia, la mostra dedicata a Piranesi in occasione del terzo centenario della sua nascita (1720-2020) segna un’importante tappa del Progetto Piranesi avviato negli ultimi anni dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. Nel biennio 2018-2020, il museo perugino ha inserito nella campagna di restauro - che ha interessato le opere su carta delle sue collezioni - le circa 140 incisioni raccolte nei due volumi delle celebri Vedute di Roma disegnate e incise da Piranesi. L’intervento ha restituito la leggibilità delle incisioni dando avvio alla loro digitalizzazione e immissione nel vasto archivio digitale della Galleria Nazionale dell’Umbria, nonché al progetto di studio e di ricerca sulle opere di Piranesi conservate in Galleria.
Leggi anche:
• Giovanni Battista Piranesi nelle collezioni della Galleria Nazionale dell'Umbria
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Le incisioni in mostra sono state selezionate tra quelle più rappresentative del percorso di ricerca e dell’evoluzione stilistica, formale e tecnica del grande incisore veneto. Dal 30 settembre all’8 gennaio la mostra Giovanni Battista Piranesi nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria, a cura di Carla Scagliosi, sfoglia per il pubblico un’opera simbolo, le Vedute di Roma, che accompagna Piranesi durante tutta la sua vita coprendo simbolicamente ogni aspetto della sua produzione.
Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Facciata della Basilica di S. Croce in Gerusalemme, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1624
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Ora immortalata nel suo malinconico declino e nella convivenza di presente e passato, ora incorniciata tra i ciclopici monumenti antichi e le grandiose architetture moderne, popolata da frenetiche presenze, la Roma di Piranesi racchiude già tutte le caratteristiche che contraddistinguono le grandi capitali moderne.
Giovanni Battista Piranesi, Veduta di Campo Vaccino, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1684
Così la Veduta della facciata della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme cede a quella dell’Anfiteatro Flavio mentre la Veduta del Ponte e Castel Sant’Angelo cedono all’Obelisco Egizio, alla Fontana di Trevi, all’Isola Tiberina, simili a visioni senza tempo.
A chiudere il percorso espositivo sarà la video-installazione che propone il film d’animazione 3D Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni, opera dell’artista e designer Grégoire Dupond, con le musiche del compositore, musicista e sound designer Teho Teardo.
Il film, dedicato alle Carceri d’Invenzione, emblematici capolavori dell’intera produzione piranesiana, esplora attraverso le nuove tecnologie gli spazi creati dalla “mente nera di Piranesi”, insinuandosi nella sua arte tramite finestre e aperture e amplificando così le sensazioni di smarrimento e claustrofobia generate dalla visione di questo labirintico intreccio di torri, ponti, scale e altezze.
Giovanni Battista Piranesi, Veduta del Ponte e Castello Sant’Angelo, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1658
Programmata per il 2020 e rinviata al subentrare della pandemia, la mostra dedicata a Piranesi in occasione del terzo centenario della sua nascita (1720-2020) segna un’importante tappa del Progetto Piranesi avviato negli ultimi anni dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. Nel biennio 2018-2020, il museo perugino ha inserito nella campagna di restauro - che ha interessato le opere su carta delle sue collezioni - le circa 140 incisioni raccolte nei due volumi delle celebri Vedute di Roma disegnate e incise da Piranesi. L’intervento ha restituito la leggibilità delle incisioni dando avvio alla loro digitalizzazione e immissione nel vasto archivio digitale della Galleria Nazionale dell’Umbria, nonché al progetto di studio e di ricerca sulle opere di Piranesi conservate in Galleria.
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