Yan Pei-Ming a Conciliazione 5
Oltre il muro. I volti di Regina Coeli in mostra per il Giubileo
![](http://www.arte.it/foto/600x450/1b/155147-20250212_conciliazione5_1477.jpg)
Yan Pei-Ming. Oltre il muro - Regina Coeli, Roma. Installazione sul muro del carcere di Regina Coeli I Courtesy l'artista, Dicastero per l'Educazione e la Cultura della Santa Sede, MASSIMODECARLO
Francesca Grego
18/02/2025
Roma - Ventisette ritratti di grandi dimensioni realizzati dall’artista cinese Yan Pei-Ming aprono le porte del carcere di Regina Coeli, il più antico di Roma, oggi tristemente noto per i suoi problemi di vivibilità e sovraffollamento, e mostrano l’umanità celata al suo interno: è il primo progetto da scoprire nel nuovo spazio espositivo Conciliazione 5, voluto dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede per il Giubileo 2025. Una finestra sul mondo dell’arte a un passo dalla Basilica di San Pietro, fruibile ogni giorno da pellegrini e visitatori 24 ore su 24 grazie alla sua forma di window gallery, ovvero di una vetrina affacciata su via della Conciliazione. Ispirato al concetto di Speranza e interamente dedicato ai linguaggi del contemporaneo è il programma messo a punto dalla curatrice Cristiana Perrella, che per l’Anno Santo prevede altri tre progetti sviluppati in relazione con luoghi sensibili della Città Eterna, uno dei quali è affidato ad Adrian Paci, che lavorerà in dialogo con l’Arcispedale di Santo Spirito in Saxia.
“Yan Pei-Ming è uno dei pittori più potenti della contemporaneità, capace di arrivare con immediatezza a chi guarda il suo lavoro”, ha spiegato Perrella: “Attraverso l'uso del ritratto ha messo in atto una riflessione sulla rappresentazione del potere. Ha dipinto leader politici, papi, icone del cinema, ha riletto ritratti di maestri del passato come quello di Innocenzo X di Velàsquez. Per questo ho voluto che fosse lui a raffigurare detenuti e operatori di Regina Coeli, una comunità percepita come marginale, non individuata, invisibile”.
In passato il ritratto ha spesso avuto il compito di conferire dignità ai soggetti rappresentati. Oggi la pittura di Yan Pei-Ming restituisce dignità e riconoscimento sociale alle persone recluse e a chi lavora in un carcere altamente problematico come quello romano. Con la collaborazione del fotografo Daniele Molajoli, l’artista ha catturato i volti di detenuti, volontari, agenti, medici, cappellani, evocando con rapidi tratti la loro condizione di individui ciascuno con una propria personalità e una storia differente alle spalle.
“Il mio lavoro è sempre orientato verso l'essere umano, l'uomo è al centro di tutto, l'elemento fondamentale del mio lavoro”, racconta Yan Pei-Ming: “Se mi chiedessero di creare un quadro astratto, non credo che potrei farlo: mi interessa l'essere umano. Sono un pittore del nostro tempo e ritrarre la società isolata di un carcere mi sembra uno degli atti più simbolici di svelamento e una grande, vera possibilità di portare loro speranza”.
I volti del popolo di Regina Coeli saranno visibili anche sulla facciata della prigione, ospitata dal complesso seicentesco di via della Lungara, nel cuore di Roma e a poche centinaia di metri dal Vaticano: un luogo da cui migliaia di persone passano ogni giorno, senza chiedersi che cosa ci sia oltre il muro.
Realizzato nell’ambito del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura (15 febbraio - 15 maggio 2025), Yan Pei-Ming. Oltre il muro - Regina Coeli prosegue la riflessione sviluppata dalla Santa Sede sulla realtà carceraria alla Biennale d’Arte di Venezia 2024 con il suo padiglione al Carcere della Giudecca e con l’installazione luminosa Io contengo moltitudini creata da Gabriella Senatore per i detenuti di Rebibbia in occasione dell’apertura della seconda Porta Santa nel carcere romano.
Non a caso nella Bolla di indizione del Giubileo 2025 Spes non confundit, Papa Francesco ha riservato alla questione delle carceri uno spazio dedicato, chiedendo espressamente condizioni per i detenuti condizioni più dignitose, indispensabili per “guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita”.
Leggi anche:
• L'arte per il Giubileo 2025. Un anno nel segno della speranza
• L'arte contemporanea veicolo di speranza in luoghi umani sensibili. Al via il Giubileo degli Artisti
“Yan Pei-Ming è uno dei pittori più potenti della contemporaneità, capace di arrivare con immediatezza a chi guarda il suo lavoro”, ha spiegato Perrella: “Attraverso l'uso del ritratto ha messo in atto una riflessione sulla rappresentazione del potere. Ha dipinto leader politici, papi, icone del cinema, ha riletto ritratti di maestri del passato come quello di Innocenzo X di Velàsquez. Per questo ho voluto che fosse lui a raffigurare detenuti e operatori di Regina Coeli, una comunità percepita come marginale, non individuata, invisibile”.
In passato il ritratto ha spesso avuto il compito di conferire dignità ai soggetti rappresentati. Oggi la pittura di Yan Pei-Ming restituisce dignità e riconoscimento sociale alle persone recluse e a chi lavora in un carcere altamente problematico come quello romano. Con la collaborazione del fotografo Daniele Molajoli, l’artista ha catturato i volti di detenuti, volontari, agenti, medici, cappellani, evocando con rapidi tratti la loro condizione di individui ciascuno con una propria personalità e una storia differente alle spalle.
“Il mio lavoro è sempre orientato verso l'essere umano, l'uomo è al centro di tutto, l'elemento fondamentale del mio lavoro”, racconta Yan Pei-Ming: “Se mi chiedessero di creare un quadro astratto, non credo che potrei farlo: mi interessa l'essere umano. Sono un pittore del nostro tempo e ritrarre la società isolata di un carcere mi sembra uno degli atti più simbolici di svelamento e una grande, vera possibilità di portare loro speranza”.
I volti del popolo di Regina Coeli saranno visibili anche sulla facciata della prigione, ospitata dal complesso seicentesco di via della Lungara, nel cuore di Roma e a poche centinaia di metri dal Vaticano: un luogo da cui migliaia di persone passano ogni giorno, senza chiedersi che cosa ci sia oltre il muro.
Realizzato nell’ambito del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura (15 febbraio - 15 maggio 2025), Yan Pei-Ming. Oltre il muro - Regina Coeli prosegue la riflessione sviluppata dalla Santa Sede sulla realtà carceraria alla Biennale d’Arte di Venezia 2024 con il suo padiglione al Carcere della Giudecca e con l’installazione luminosa Io contengo moltitudini creata da Gabriella Senatore per i detenuti di Rebibbia in occasione dell’apertura della seconda Porta Santa nel carcere romano.
Non a caso nella Bolla di indizione del Giubileo 2025 Spes non confundit, Papa Francesco ha riservato alla questione delle carceri uno spazio dedicato, chiedendo espressamente condizioni per i detenuti condizioni più dignitose, indispensabili per “guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita”.
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