Portatori di storie: nel museo di un ex ospedale psichiatrico la videoarte dà voce a chi vive il disagio mentale

Museo della Mente, Roma | Studio Azzurro, Portatori di Storie, 2012
 

24/11/2012

Roma - Dove un tempo c’era l’Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà  dal 2000 c’è il Museo Laboratorio della Mente, che ne ripercorre la storia, attraverso un archivio di documenti cartacei ed audiovisivi, dall’epoca della fondazione, nel Cinquecento, come “Hospitale de’poveri forestieri et pazzi dell’Alma Città di Roma” fino alla chiusura, avvenuta nel 1999.
 
Il percorso espositivo di questo singolare museo si è appena ampliato per accogliere una installazione realizzata da Studio Azzurro in collaborazione con gli psichiatri del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma E.
 
Davanti allo spettatore, proiettati in scala reale, sfilano cinquanta persone, che raccontano altrettante storie, portando ognuno la propria testimonianza. "Portatori di storie" è dunque un racconto collettivo, a più voci, che ci porta nell’universo delle alterità mentali, vissute sia "dal di dentro"  che "dal di fuori", per come sono percepite all'esterno da chi le osserva e si sente “normale”. Anche se, spiega il sottotitolo dell’installazione, “da vicino nessuno è normale”. Franco Basaglia - che fu il primo in Italia a superare la visione positivista del disagio mentale, il primo a non ridurlo semplicisticamente ad una serie di sintomi e a decidere di non etichettare i pazienti ma di ascoltarli - sosteneva non a caso,  che "la follia è una condizione umana" e che "in noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione".
 
Lo Studio Azzurro di Fabio Cirifino (fotografia), Paolo Rosa (arte visiva e cinema) e Leonardo Sangiorgi (grafica) è lo stesso che dal 2008 cura tutti gli allestimenti del Museo della Mente, che nel 2010 ha vinto il Premio Icom (International Council of Museums) come realtà espositiva più innovativa d'Italia e che purtroppo, per uno di quei paradossi determinati dall'attuale crisi economica, solo pochi mesi fa sembrava dovesse chiudere a causa della mancanza di fondi per il suo mantenimento. Ora il pericolo sembra per fortuna accantonato.

Nicoletta Speltra