Dal 1° ottobre tornano le visite guidate
Quirinale Contemporaneo. Il Palazzo riapre al pubblico con nuove opere da scoprire
Quirinale Contemporaneo. Michelangelo Pistoletto, conTatto, 2017. Sala degli Arazzi di Lille
Francesca Grego
29/09/2021
Roma - Nell’estate del 2019 l’arte contemporanea faceva il suo ingresso ufficiale al Quirinale: dipinti, sculture e oggetti di design di recente creazione dialogavano per la prima volta con le storiche collezioni del Palazzo, innescando un contrappunto stimolante tra presente e passato. Scopo del progetto Quirinale Contemporaneo, fortemente voluto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, era aprire all’attualità le porte della “casa degli italiani”, farne lo specchio di un’identità creativa rivolta verso il futuro, aggiornare e integrare con acquisizioni al passo con i tempi quell’incredibile opera aperta che il Palazzo è stato fin dal XVI secolo, quando papa Gregorio XIII lo fece crescere intorno alla splendida Villa Carafa di Monte Cavallo.
Quirinale Contemporaneo: Massimo Listri, Palazzo Carignano, 2005. Sala del Regno
Artisti come Giacomo Manzù, Alberto Burri, Lucio Fontana, Arnaldo Pomodoro, Giorgio De Chirico, Alighiero Boetti, Giosetta Fioroni, Maria Lai portarono aria nuova tra gli arazzi e gli stucchi quirinalizi, mentre il design di Gio Ponti, Vico Magistretti, Piero Fornasetti, Aldo Rossi si insinuava fin nello studio del Presidente. Un esperimento destinato a proseguire, per restituire ogni giorno ai visitatori del Palazzo un’immagine viva e vibrante dell’Italia negli ultimi 70 anni. La promessa è stata mantenuta: l’edizione 2021 di Quirinale Contemporaneo si è presentata all’appuntamento dell’inaugurazione carica di ulteriori sorprese. Avanguardia e tradizione, espressioni del moderno e proposte recentissime - alcune delle quali create dagli artisti per l’occasione - si incontrano ancora una volta tra dipinti, installazioni, sculture, mosaici, ricami e fotografie, acquisiti tutti a titolo gratuito per effetto di donazioni o concessioni in comodato.
Quirinale Contemporaneo: Carol Rama, Senza titolo (occhi su sfondo nero), 1968. Appartamenti Imperiali, Salottino giapponese
Anche in questa occasione, ha spiegato la curatrice del progetto Cristina Mazzantini, si è scelto inoltre di non acquisire opere dai musei pubblici, bensì di mettere a disposizione dei cittadini pezzi raramente visibili, nell’ottica di un ampliamento del patrimonio artistico accessibile al pubblico. Un successo reso possibile dalla “spontanea collaborazione di artisti e di aziende che a loro volta, in gran numero, hanno creduto nella valenza storica e culturale del progetto”, ha spiegato il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti, aggiungendo: “Si è trattato di una esperienza per molti versi sorprendente per la passione e il forte senso di appartenenza che ha mosso i protagonisti tutti, che si sono dimostrati orgogliosi di poter contribuire a trasformare l’immagine del Palazzo che oggi, più di ogni altro luogo, costituisce uno dei simboli della nostra Repubblica”.
Quirinale Contemporaneo: Alessandro Papetti, Genova, il ponte sulla città, 2021. Sala del Plastico
Sono 101 le opere d’arte contemporanea e 102 gli oggetti di design che dal 2019 sono andati ad arricchire le collezioni del Quirinale e delle residenze presidenziali di Castelporziano e Villa Rosebery. Tra le new entry - 27 pezzi per 17 artisti - spiccano Senza titolo (occhi su sfondo nero) di Carol Rama, incorniciato nel Salottino Giapponese, i dipinti Per la Spagna di Emilio Vedova, l’installazione Colui che sono di Emilio Isgrò, monito in ricordo delle leggi razziali del ’38 incastonato nella Sala degli Ambasciatori, Bacco e Arianna di Carla Accardi, conTatto di Michelangelo Pistoletto, protagonista nella Sala degli Arazzi di Lille. Ma anche una gigantesca tela di Rudolf Stingel, tutta d’argento e segnata dai passi dell’artista, e poi Corrado Cagli, Mimmo Rotella, Pino Pascali, Gino Marotta, Bice Lazzari, Nunzio, Luciano Fabro, Paolo Scheggi, Nino Caruso.
Quirinale Contemporaneo: Emilio Vedova, Per la Spagna, 1962. Sala del Tofanelli
Grazie alle acquisizioni degli ultimi tre anni, una passeggiata all’interno del Palazzo diventa un’incursione tra i movimenti e i protagonisti dell’arte italiana nella seconda metà del Novecento e nel XXI secolo. Nell’allestimento, ha spiegato l’architetto Mazzantini, “sono stati valorizzati i rimandi tra epoche diverse. Le opere sono state inserite nel massimo rispetto che la storia dei luoghi impone e ogni confronto sembra risolto in un dialogo sereno tra iniziatori ed eredi della stessa tradizione”. D’altra parte, osserva la curatrice, “l’arte d’avanguardia presenta spesso legami molto colti con il passato. Ci ha guidati l'aforisma di Mahler: amare la tradizione non significa adorare la cenere, ma custodire il fuoco”.
Quirinale Contemporaneo: Paola Navone, InOut 91-92-93, Gervasoni, 2002. Tenuta Presidenziale di Castel Porziano
Ampio spazio è dedicato al design con 36 nuovi pezzi, per celebrare uno dei filoni del made in Italy più apprezzati nel mondo. E così, nei saloni che furono dei papi e dei Savoia, ai mobili di Pietro Piffetti, ai preziosissimi orologi d’epoca e alle specchiere settecentesche si accostano le creazioni di Franco Albini, Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Enzo Mari, Tobia Scarpa, Gaetano Pesce, Davide Groppi, Paola Navone: sedie, poltrone colorate, oggetti decorativi, tante lampade tutte diverse, fino al tavolino disegnato da Magistretti per De Padova che conquista con disinvoltura lo studio del Presidente.
“Quirinale Contemporaneo è un progetto in fieri che si arricchirà nel tempo e che ha uno scopo civile: quello di dare alle persone la possibilità di avvicinarsi alle istituzioni”, conclude Zampetti. L’appuntamento è per il 1° ottobre, quando il Quirinale riaprirà al pubblico con nuove opere tutte da scoprire.
Quirinale Contemporaneo: Mimmo Rotella, Profili, 1992-94. Sala della Vittoria
Leggi anche:
• Quirinale Contemporaneo: sale al Colle l'arte dell'Italia repubblicana
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Quirinale Contemporaneo: Emilio Vedova, Per la Spagna, 1962. Sala del Tofanelli
Grazie alle acquisizioni degli ultimi tre anni, una passeggiata all’interno del Palazzo diventa un’incursione tra i movimenti e i protagonisti dell’arte italiana nella seconda metà del Novecento e nel XXI secolo. Nell’allestimento, ha spiegato l’architetto Mazzantini, “sono stati valorizzati i rimandi tra epoche diverse. Le opere sono state inserite nel massimo rispetto che la storia dei luoghi impone e ogni confronto sembra risolto in un dialogo sereno tra iniziatori ed eredi della stessa tradizione”. D’altra parte, osserva la curatrice, “l’arte d’avanguardia presenta spesso legami molto colti con il passato. Ci ha guidati l'aforisma di Mahler: amare la tradizione non significa adorare la cenere, ma custodire il fuoco”.
Quirinale Contemporaneo: Paola Navone, InOut 91-92-93, Gervasoni, 2002. Tenuta Presidenziale di Castel Porziano
Ampio spazio è dedicato al design con 36 nuovi pezzi, per celebrare uno dei filoni del made in Italy più apprezzati nel mondo. E così, nei saloni che furono dei papi e dei Savoia, ai mobili di Pietro Piffetti, ai preziosissimi orologi d’epoca e alle specchiere settecentesche si accostano le creazioni di Franco Albini, Vico Magistretti, Achille Castiglioni, Enzo Mari, Tobia Scarpa, Gaetano Pesce, Davide Groppi, Paola Navone: sedie, poltrone colorate, oggetti decorativi, tante lampade tutte diverse, fino al tavolino disegnato da Magistretti per De Padova che conquista con disinvoltura lo studio del Presidente.
“Quirinale Contemporaneo è un progetto in fieri che si arricchirà nel tempo e che ha uno scopo civile: quello di dare alle persone la possibilità di avvicinarsi alle istituzioni”, conclude Zampetti. L’appuntamento è per il 1° ottobre, quando il Quirinale riaprirà al pubblico con nuove opere tutte da scoprire.
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