Alle Scuderie del Quirinale

Tutto pronto per la mostra "epocale" dedicata a Raffaello, artista di pace

Raffaello, La Madonna della Rosa, 1518-1520, olio su tavola trasportata su tela, Madrid, Museo Nacional del Prado © 2020. Copyright immagine Museo Nacional del Prado
 

Samantha De Martin

24/02/2020

Roma - Un evento speciale e irripetibile, ma soprattutto un percorso scientifico “corale” dedicato all’immensa parabola classicista di Raffaello, al rapporto che l’artista dal temperamento malinconico intrattenne con Roma, alla straordinaria attualità dell’uomo, che emerge dai messaggi di "pax philosophica", tolleranza e condivisione racchiusi in capolavori come La Scuola di Atene.
La mostra Raffaello 1520-1483, che le Scuderie del Quirinale dedicano dal 5 marzo al 2 giugno al divino pittore in occasione dei 500 anni dalla morte, si preannuncia come la più grande mai organizzata su Raffaello. Ad accoglierla, Roma, nella quale il pittore espresse appieno il suo formidabile talento artistico e dove la sua vita si spense a soli 37 anni, il 6 aprile del 1520, lasciando la città sgomenta e incredula.
Per la prima volta, in occasione del percorso, saranno riuniti oltre cento capolavori, tra dipinti, disegni, arazzi, progetti architettonici, affiancati da altrettante opere di confronto e di contesto - codici, sculture rinascimentali, documenti, capolavori di arte applicata - per un totale di 204 opere.

La mostra - che ha già superato le 70mila prenotazioni - nasce da un’organica e serrata collaborazione scientifica tra le Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi - che, tra dipinti e disegni, presta oltre 30 opere di Raffaello - e beneficia della collaborazione con la Galleria Borghese, del Parco Archeologico del Colosseo, dei Musei Vaticani, del Louvre, dell’Opificio delle Pietre Dure.

Il percorso, a cura di Marzia Faietti e di Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro, procederà a ritroso. Dagli anni romani e dalla tomba dell’artista, ricostruita grazie alla studio Factum Foundation for digital Technology in conservation, il visitatore giungerà agli anni di Urbino.

I capolavori in arrivo alle Scuderie del Quirinale

I capolavori arriveranno dalle collezioni dei maggiori musei nazionali e internazionali, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli alla National Gallery di Londra, dalla National Gallery of Art di Washington al Metropolitan di New York, e ancora dall’Albertina di Vienna, dalla Royal Collection. E se la sublime Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa del Prado o la Madonna Tempi dalla Alte Pinakothek di Monaco di Baviera torneranno in Italia per la prima volta dalla loro esportazione all’estero per motivi collezionistici, si potranno ammirare per la prima volta nello stesso luogo i ritratti dei due Papi che consentirono a Raffaello di dimostrare il suo immenso potenziale artistico negli anni romani.
Il ritratto di Giulio II dalla National Gallery incontrerà infatti quello di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’Rossi degli Uffizi. Quest’ultima opera - tra le più celebri custodite a Firenze - sarà presentata per la prima volta dopo un restauro durato tre anni, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Un intervento svolto in due fasi. La prima - di pulitura da un eccesso di ritocchi effettuati in passato per armonizzare l’opera al gusto personale - ha restituito all’immagine volume e brillantezza. Il secondo intervento ha invece riguardato il risanamento delle tavole, conferendo elasticità ai sistemi di controllo delle traverse.
Accanto a questi capolavori, anche la celebre Madonna del Granduca e la Velata degli Uffizi o la grande pala di Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna.

Per l'occasione sono stati anche restaurati i disegni in arrivo dalle Gallerie degli Uffizi.
“Tutti i disegni - spiega Marzia Faietti, uno dei curatori - sono stati oggetto di una manutenzione accurata. Alcuni hanno richiesto un restauro vero e proprio. Nell’organizzare l'intero percorso della mostra abbiamo ripercorso il metodo di lavoro dell’artista Raffaello, capace di collaborare con gli altri, assegnando i compiti e rispettando le singole individualità. Abbiamo cercato di mettere in luce l’attualità di un artista estrememente professionale, al quale stava a cuore la condizione di Roma, che studiava il passato per progettare il futuro, senza mai tirarsi indietro”.

La lettera a papa Leone X

Autentica sala “magnete” della mostra sarà quella che accoglie la Lettera scritta nel 1519, per mano di Baldassarre Castiglione, a Leone X. In questa missiva - che pone le basi dell’articolo 9 della Costituzione - Raffaello esprime tutta la sua disperazione e il dolore di fronte al degrado dei capolavori dell’antica Roma, dovuti all’incuria di chi, compresi i precedenti pontefici, autorizzò l’utilizzo dei monumenti antichi come cave di materiale e l’impiego come ingrediente per la calcina delle statue.

Tra gli oggetti presenti in mostra, una ricostruzione della pianta di Roma antica, una bussola topografica, la riproduzione in 3D, a cura di Factum Foundation for digital Technology in conservation, del cartone raffaellesco preparatorio per l’arazzo Il Sacrificio di Listra - in prestito in mostra dai Musei Vaticani - realizzato su concessione della Royal Collection e in collaborazione con il Victoria & Albert Museum di Londra.

Raffaello e Roma

Pur descrivendo per intero, in chiave monografica, tutta l’articolata produzione creativa dell’urbinate - dalle arti plastiche a quelle decorative, dall’architettura all’urbanistica - la mostra guarderà con particolare interesse al periodo romano. Nella città dei papi Raffaello visse dal 1509 al 1520. Furono anni intensi e prolifici che lo consacrarono, al pari di Michelangelo, a massimo artista del Rinascimento maturo.
Il pittore fu chiamato ad assolvere per tutto il periodo romano e fino alla sua scomparsa, diversi compiti: dallo studio e la conservazione delle vestigia urbane di Roma antica alla supervisione del grande cantiere della basilica di San Pietro, fino al perfezionalmento dello studio e del metodo della pittura , apprezzatissimo dai committenti per naturalezza e inarrivabile armonia.

 A chi si chiede perché una mostra così irripetibile, non replicabile e nemmeno “esportabile” in altri paesi duri appena tre mesi, gli addetti ai lavori rispondono che la prima ragione è dovuta a motivi conservativi, per garantirne la visione anche alle future generazioni.

"Mai nella storia è stato possibile ammirare così tanti capolavori dell'urbinate. Le Gallerie  degli Uffizi sono orgogliose di aver co-organizzato questa mostra epocale, inviando da Firenze dipinti e disegni tra i più famosi e celebrati dell'artista, che costituiscono quasi un quarto dell'intero percorso" ha commentato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. Inoltre, sul prezzo del biglietto degli Uffizi, per chi avesse già visitato la mostra delle Scuderie, e sul prezzo delle Scuderie per chi avesse fatto visita agli Uffizi, è previsto anche uno sconto del 33%.


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I grandi capolavori di Raffaello
L'incommensurabile talento di Raffaello Sanzio.


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