Dal 23 settembre una grande mostra a Palazzo Roverella
A Rovigo, i volti della Secessione europea
Prague, Academy of Fine Arts in Prague |
Thomas Theodore Heine, Die Blumen des Bösen, 1895, Prague, Academy of Fine Arts in Prague
Francesca Grego
21/07/2017
Rovigo - È in arrivo a Palazzo Roverella una delle mostre più complete mai realizzate in Italia sulle Secessioni europee.
Capolavori provenienti dai grandi musei internazionali, dall’Albertina di Vienna alla Klimt Foundation, dalla Narodni Galerie di Praga a al museo monacense di Villa Stuck, illustreranno a Rovigo una stagione destinata a lasciare un segno nell’arte e nell’immaginario visuale successivo.
Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX spira sull’Europa quel vento di rottura e alternativa che darà presto origine alla stagione delle avanguardie.
Se in Francia il successo del Salon des Refusés e dell’Impressionismo aveva già portato al rinnovamento delle istituzioni dell'arte, a Monaco, Vienna, Praga, Roma si coagulano gruppi di artisti in polemica con il conservatorismo delle accademie e delle manifestazioni ufficiali, pronti a dar vita a eventi espositivi liberi dai vincoli del passato.
Curata da Francesco Parisi, Secessione. Monaco, Vienna, Praga, Roma. L’onda della modernità si immerge tra i bollori di quest’epoca di transizione, per presentare un’ampia panoramica delle quattro grandi Secessioni europee e metterne in evidenza punti di contatto, peculiarità, differenze.
Un’operazione particolarmente significativa se pensiamo che il fenomeno fu una delle prime occasioni di scambio culturale su larga scala per gli artisti del Continente: non a caso Gustav Klimt ed Egon Schiele esposero le proprie opere nelle mostre della Secessione Romana, mentre Giovanni Segantini partecipò regolarmente agli eventi viennesi.
Il percorso cronologico e tematico in quattro tappe è un itinerario nell’Europa a cavallo tra due secoli, dove ancora si stende la lunga ombra del gigante austroungarico.
Nelle sezioni dedicate alle città regine della Secessione, il pubblico potrà apprezzare il gusto grafico dello Jugendstil di Monaco, lo stile astratto-razionalista e il decorativismo bizantineggiante che fiorirono a Vienna, le ispirazioni espressioniste e tardo simboliste che si confrontarono a Praga. Fino al crogiolo di novità e linguaggi eterogenei confluiti a Roma poco prima della Grande Guerra, che creò i presupposti per ospitare per la prima volta nella Capitale capolavori di Matisse, Cezanne, Picasso, oltre ai già citati Klimt e Schiele e a talenti nostrani come Giovanni Boldini, Felice Casorati e un giovanissimo Arturo Martini.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra sarà in programma a Palazzo Roverella dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018.
Leggi anche:
• FOTO: Skyline secessionisti. Ovvero le capitali storiche del Modern Style
• Secessione. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità
• Da Praga a Trieste: il fascino del Liberty nel cuore dell’Europa
• Treviso: apre con la Belle Époque il Museo Italiano della Pubblicità
Capolavori provenienti dai grandi musei internazionali, dall’Albertina di Vienna alla Klimt Foundation, dalla Narodni Galerie di Praga a al museo monacense di Villa Stuck, illustreranno a Rovigo una stagione destinata a lasciare un segno nell’arte e nell’immaginario visuale successivo.
Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX spira sull’Europa quel vento di rottura e alternativa che darà presto origine alla stagione delle avanguardie.
Se in Francia il successo del Salon des Refusés e dell’Impressionismo aveva già portato al rinnovamento delle istituzioni dell'arte, a Monaco, Vienna, Praga, Roma si coagulano gruppi di artisti in polemica con il conservatorismo delle accademie e delle manifestazioni ufficiali, pronti a dar vita a eventi espositivi liberi dai vincoli del passato.
Curata da Francesco Parisi, Secessione. Monaco, Vienna, Praga, Roma. L’onda della modernità si immerge tra i bollori di quest’epoca di transizione, per presentare un’ampia panoramica delle quattro grandi Secessioni europee e metterne in evidenza punti di contatto, peculiarità, differenze.
Un’operazione particolarmente significativa se pensiamo che il fenomeno fu una delle prime occasioni di scambio culturale su larga scala per gli artisti del Continente: non a caso Gustav Klimt ed Egon Schiele esposero le proprie opere nelle mostre della Secessione Romana, mentre Giovanni Segantini partecipò regolarmente agli eventi viennesi.
Il percorso cronologico e tematico in quattro tappe è un itinerario nell’Europa a cavallo tra due secoli, dove ancora si stende la lunga ombra del gigante austroungarico.
Nelle sezioni dedicate alle città regine della Secessione, il pubblico potrà apprezzare il gusto grafico dello Jugendstil di Monaco, lo stile astratto-razionalista e il decorativismo bizantineggiante che fiorirono a Vienna, le ispirazioni espressioniste e tardo simboliste che si confrontarono a Praga. Fino al crogiolo di novità e linguaggi eterogenei confluiti a Roma poco prima della Grande Guerra, che creò i presupposti per ospitare per la prima volta nella Capitale capolavori di Matisse, Cezanne, Picasso, oltre ai già citati Klimt e Schiele e a talenti nostrani come Giovanni Boldini, Felice Casorati e un giovanissimo Arturo Martini.
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra sarà in programma a Palazzo Roverella dal 23 settembre 2017 al 21 gennaio 2018.
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