Dal 12 maggio a Siena in una mostra permanente
Da Lotto a Dürer, la collezione Piccolomini Spannocchi è finalmente riunita
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Johann König, Il Ratto di Europa, Siena, Complesso di Santa Maria della Scala
Francesca Grego
12/05/2021
Siena - Lorenzo Lotto, Albrecht Dürer, Sofonisba Anguissola, Giovan Battista Moroni, Domenico Beccafumi, il Sodoma, Paris Bordon: sono solo alcuni dei maestri riuniti nella storica collezione Piccolomini Spannocchi, una delle raccolte di pittura più interessanti e meno conosciute dell’Italia centrale. Per la prima volta dopo lunghi anni, i quadri appartenuti al blasonato casato toscano tornano visibili tutti insieme a Siena, negli spazi espositivi di Santa Maria della Scala. Il nuovo allestimento, di carattere permanente, è il frutto di quarant’anni di ricerche volte a ricostruire secoli di intricate vicende familiari, passaggi di proprietà, trasferimenti tra regni, città e palazzi nobiliari.
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Giovanni Battista Moroni, Ritratto di giovane con la barba, Siena, Complesso di Santa Maria della Scala
La storia dei 165 dipinti in mostra inizia nel Seicento alla corte dei Gonzaga, nel Palazzo Ducale di Mantova, per proseguire a Trento al seguito degli Asburgo e approdare a Siena all’inizio del Settecento per iniziativa dei Piccolomini, già nell’XI secolo tra le famiglie più influenti in città. Mercanti, militari, uomini di chiesa, di cultura e di scienza, nel 1774 i Piccolomini incrociano i loro destini con quelli degli Spannocchi, la cui ascesa nei commerci e nella vita politica toscana risale al Rinascimento. Le nozze solenni che in San Domenico uniscono in matrimonio Caterina Piccolomini da Modanella con il barone Giuseppe Spannocchi segnano la nascita di una collezione ancora più preziosa, che mette insieme i tesori di entrambi gli sposi.
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Lorenzo Lotto, Natività, Complesso di Santa Maria della Scala, Siena
Testimonianze dell’arte veneta, lombarda, fiamminga e tedesca, scene sacre e ritratti, miti antichi e nature morte, vedute e utopie oggi raccontano il gusto del tempo e l’interesse per la pittura nordica che tra il XV e il XVII secolo rappresentò un importante riferimento per le corti e gli artisti italiani. Le cronache dell’epoca raccontano che i dipinti, esposti nella quadreria di Palazzo Spannocchi, fossero meta di visite da parte di studiosi e amatori provenienti da tutta Europa.
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Sofonisba Anguissola, Bernardino Campi ritrae Sofonisba Anguissola, Siena ,
Complesso di Santa Maria della Scala
Donata nel 1835 alla città di Siena, la raccolta fu poi divisa tra la Pinacoteca Nazionale, il Museo Civico, l’Amministrazione Provinciale e le Gallerie degli Uffizi di Firenze. Finalmente riunificata, la collezione Piccolomini Spannocchi si svela ora in un percorso che ne rispecchia la ricchezza e la stratificazione storica.
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Ambito di di Abel Grimmer, La Torre di Babele, Siena, Complesso di Santa Maria della Scala
Tra i pezzi in mostra, la Natività di Lorenzo Lotto, il San Girolamo di Dürer, il Ratto di Europa di Johann König, il Ritratto di giovane con la barba di Giovan Battista Moroni, l’Annunciazione di Paris Bordon, la Torre di Babele di Abel Grimmer, l’Autoritratto con Bernardino Campi di Sofonisba Anguissola. In più, uno speciale omaggio alla città: la ricercata serie di cartoni preparatori creati da Domenico Beccafumi, di proprietà dei Piccolomini fin dal Cinquecento.
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Paris Bordon, Annunciazione, Siena, Complesso di Santa Maria della Scala
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Giovanni Battista Moroni, Ritratto di giovane con la barba, Siena, Complesso di Santa Maria della Scala
La storia dei 165 dipinti in mostra inizia nel Seicento alla corte dei Gonzaga, nel Palazzo Ducale di Mantova, per proseguire a Trento al seguito degli Asburgo e approdare a Siena all’inizio del Settecento per iniziativa dei Piccolomini, già nell’XI secolo tra le famiglie più influenti in città. Mercanti, militari, uomini di chiesa, di cultura e di scienza, nel 1774 i Piccolomini incrociano i loro destini con quelli degli Spannocchi, la cui ascesa nei commerci e nella vita politica toscana risale al Rinascimento. Le nozze solenni che in San Domenico uniscono in matrimonio Caterina Piccolomini da Modanella con il barone Giuseppe Spannocchi segnano la nascita di una collezione ancora più preziosa, che mette insieme i tesori di entrambi gli sposi.
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Lorenzo Lotto, Natività, Complesso di Santa Maria della Scala, Siena
Testimonianze dell’arte veneta, lombarda, fiamminga e tedesca, scene sacre e ritratti, miti antichi e nature morte, vedute e utopie oggi raccontano il gusto del tempo e l’interesse per la pittura nordica che tra il XV e il XVII secolo rappresentò un importante riferimento per le corti e gli artisti italiani. Le cronache dell’epoca raccontano che i dipinti, esposti nella quadreria di Palazzo Spannocchi, fossero meta di visite da parte di studiosi e amatori provenienti da tutta Europa.
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Sofonisba Anguissola, Bernardino Campi ritrae Sofonisba Anguissola, Siena ,
Complesso di Santa Maria della Scala
Donata nel 1835 alla città di Siena, la raccolta fu poi divisa tra la Pinacoteca Nazionale, il Museo Civico, l’Amministrazione Provinciale e le Gallerie degli Uffizi di Firenze. Finalmente riunificata, la collezione Piccolomini Spannocchi si svela ora in un percorso che ne rispecchia la ricchezza e la stratificazione storica.
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Ambito di di Abel Grimmer, La Torre di Babele, Siena, Complesso di Santa Maria della Scala
Tra i pezzi in mostra, la Natività di Lorenzo Lotto, il San Girolamo di Dürer, il Ratto di Europa di Johann König, il Ritratto di giovane con la barba di Giovan Battista Moroni, l’Annunciazione di Paris Bordon, la Torre di Babele di Abel Grimmer, l’Autoritratto con Bernardino Campi di Sofonisba Anguissola. In più, uno speciale omaggio alla città: la ricercata serie di cartoni preparatori creati da Domenico Beccafumi, di proprietà dei Piccolomini fin dal Cinquecento.
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Paris Bordon, Annunciazione, Siena, Complesso di Santa Maria della Scala
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