A Torino fino al 15 gennaio
Alla Reggia di Venaria l'arte incontra i videogiochi
Alberto Savinio, Chevaucher marine, olio su tela, oil on canvas, 1929. London-Torino, Galleria Mazzoleni
Samantha De Martin
28/07/2022
Torino - Che cosa hanno in comune le atmosfere di videogiochi come Apotheon, Ico, le schermate di Rez, con alcuni vasi ellenistici del V secolo a.C, le enigmatiche piazze di Giorgio de Chirico, le sculture di Jago o le linee di Kandinsky?
È il tema del gioco, con i suoi molteplici rimandi e panorami a congiungere in un percorso l’anima ludica della cosiddetta “decima forma d’arte” - appunto il videogioco - ai celebri capolavori del passato e del presente. Parterre d’eccezione di questo originale incontro non poteva che essere la Venaria Reale, luogo storicamente deputato al loisir, al divertimento e ai momenti ludici della Corte e dei suoi ospiti.
Giorgio de Chirico, Enigma della partenza, Olio su tela, 1914, Mamiano di Traversetolo (Parma), Fondazione Magnani Rocca
Nell’anno in cui il complesso monumentale alle porte di Torino, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, celebra i suoi primi 15 anni di apertura al pubblico, la Reggia dedica l’intero palinsesto annuale di mostre e attività al tema del “gioco” ed ai suoi numerosi rimandi. Fino al 15 gennaio 2023 le Sale delle Arti accolgono la mostra Play - videogame arte e oltre, un’esposizione inedita, e per certi versi insolita, a cura di Fabio Viola e Guido Curto, che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” evidenziandone gli impatti nella società contemporanea.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Costantino Sergi | Courtesy Venaria Reale
Il percorso va ad aggiungersi alle due mostre dedicate allo stesso tema, proposte in continuità tra loro: Dalle piazze alle Corti. Storie di giochi e spettacoli tra ’700 e ’800 in corso fino al 18 settembre, e Foto in Gioco! Un racconto di 18 fotografi italiani visitabile fino al 15 gennaio.
Praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, questa forma d’arte racchiusa sotto il nome di “videogiochi” è davvero un mondo di evasione ludica e mero passatempo, come oggi molti la percepiscono? Nessuno lo direbbe, ma, come la mostra vuole evidenziare, i videogiochi rappresentano un avamposto, una meta forma d’arte dove nascono idee e visioni e dove architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema, fumetto convivono in armonia dando vita a stratificati mondi collettivi. È per questo che lungo le dodici sale del percorso delle Sale delle Arti, le tele digitali dei grandi maestri che hanno ispirato questa decima arte ben si insinuano tra celebri capolavori di ieri e di oggi, invitandoci a riflettere su culture, estetiche, politiche e linguaggi del XXI secolo.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Costantino Sergi | Courtesy Venaria Reale
Il pubblico coglierà l’inedita relazione tra le influenze dei grandi maestri del passato come de Chirico, Hokusai, Calder, Dorè, Savinio, Piranesi, Kandinsky, Warhol (ma anche dei vasi ellenistici del V secolo a.C) sulle estetiche di videogiochi come Ico, Monument Valley, Okami, Diablo IV. Viceversa scoprirà anche come artisti viventi come Bill Viola, Invader, Jago, Tabor Robak, il collettivo AES+F e Federico Clapis abbiano attinto al linguaggio del videogioco per dar vita ad alcune delle loro opere materiche e digitali.
Oltrepassate le sale legate alle influenze estetiche e simboliche, gli ospiti della Venaria Reale coglieranno le connessioni tra il videogioco e la mitologia contemporanea, scandita da una lunga linea narrativa di grandi storie umane. A questo punto saranno chiamati a fare un passo indietro nei secoli per intravedere nei videogiochi l’ultimo anello di una catena iniziata oltre 4000 anni fa con l’Epopea di Gilgamesh passando per l’Iliade e l’Odissea, la Divina Commedia fino a giungere a Star Wars ed Harry Potter.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Officina delle Idee
Le due sale incentrate sui temi di Eros e Thanatos presentano autentici capolavori come Florence, Death Stranding, To The Moon, League Of Legends, che hanno generato profondi impatti nella vita di milioni di persone attraverso le nuove forme interattive di scrittura. Nella Sala dei Maestri spazio poi ad alcuni dei pionieri dei videogiochi, dall’artista visivo Yoshitaka Amano, disegnatore iconico di Final Fantasy, al gamedesigner Yu Suzuki, fino al piemontese Andrea Pessino.
La sala Play Homo Ludens chiude la mostra. Qui la ricostruzione di quattro “ambienti”, che spaziano da una sala giochi giapponese degli anni Ottanta fino al futuro Metaverso, racconta la cronologia evolutiva di questa forma d’arte, attivando amarcord nei pubblici adulti ed aiutando i giovanissimi a orientarsi nella stratigrafia videoludica, dagli esordi commerciali al futuro prossimo venturo.
Anfora a figure nere a collo distinto, metà V secolo a.C | Courtesy La Venaria Reale
Il pubblico potrà divertirsi a giocare con i cabinati di Pac-man, Street Fighter e Space Invaders, rivivere i tempi della prima Playstation di Sony e confrontarsi con le più recenti produzioni prima fare un salto nel futuro indossando i visori.
Lo spazio Homo Ludens è impreziosito dalla collaborazione con Lucca Comics & Games, prestatori di tavole originali e firmate dai maestri della pop culture internazionale come Jim Lee e Michael Whelan.
Camminando tra disegni di Batman, Superman, Captain Tsubasa, gli ospiti potranno concedersi un momento di riflessione all’interno di alcune stanze panoramiche con vista esclusiva sui Giardini della Reggia, sciogliendo stimolanti interrogativi che inducono a riflettere sulle tematiche affrontate in mostra in un passaggio meditativo dal virtuale al reale.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Officina delle Idee
La mostra prosegue con il “Venaria Light Show: il Grande Gioco”, un videogioco “reale” concepito appositamente per la Reggia, che permette ai visitatori di "agire" sulla facciata della Galleria Grande attraverso una tastiera gigante di quattro metri, proiettando sulla sua superficie barocca effetti di luci e immagini. Il Venaria Light Show è fruibile durante le Sere d’Estate alla Reggia, le aperture serali che consentono - ogni venerdì e sabato dal 22 luglio al 13 agosto e domenica 14 agosto fino alle 22.30 - di visitare i Giardini e le mostre in corso.
Vasilij Kandinskij, Barrette nere, Olio su tavola, 1928, Collezione privata
È il tema del gioco, con i suoi molteplici rimandi e panorami a congiungere in un percorso l’anima ludica della cosiddetta “decima forma d’arte” - appunto il videogioco - ai celebri capolavori del passato e del presente. Parterre d’eccezione di questo originale incontro non poteva che essere la Venaria Reale, luogo storicamente deputato al loisir, al divertimento e ai momenti ludici della Corte e dei suoi ospiti.
Giorgio de Chirico, Enigma della partenza, Olio su tela, 1914, Mamiano di Traversetolo (Parma), Fondazione Magnani Rocca
Nell’anno in cui il complesso monumentale alle porte di Torino, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, celebra i suoi primi 15 anni di apertura al pubblico, la Reggia dedica l’intero palinsesto annuale di mostre e attività al tema del “gioco” ed ai suoi numerosi rimandi. Fino al 15 gennaio 2023 le Sale delle Arti accolgono la mostra Play - videogame arte e oltre, un’esposizione inedita, e per certi versi insolita, a cura di Fabio Viola e Guido Curto, che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” evidenziandone gli impatti nella società contemporanea.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Costantino Sergi | Courtesy Venaria Reale
Il percorso va ad aggiungersi alle due mostre dedicate allo stesso tema, proposte in continuità tra loro: Dalle piazze alle Corti. Storie di giochi e spettacoli tra ’700 e ’800 in corso fino al 18 settembre, e Foto in Gioco! Un racconto di 18 fotografi italiani visitabile fino al 15 gennaio.
Praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, questa forma d’arte racchiusa sotto il nome di “videogiochi” è davvero un mondo di evasione ludica e mero passatempo, come oggi molti la percepiscono? Nessuno lo direbbe, ma, come la mostra vuole evidenziare, i videogiochi rappresentano un avamposto, una meta forma d’arte dove nascono idee e visioni e dove architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema, fumetto convivono in armonia dando vita a stratificati mondi collettivi. È per questo che lungo le dodici sale del percorso delle Sale delle Arti, le tele digitali dei grandi maestri che hanno ispirato questa decima arte ben si insinuano tra celebri capolavori di ieri e di oggi, invitandoci a riflettere su culture, estetiche, politiche e linguaggi del XXI secolo.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Costantino Sergi | Courtesy Venaria Reale
Il pubblico coglierà l’inedita relazione tra le influenze dei grandi maestri del passato come de Chirico, Hokusai, Calder, Dorè, Savinio, Piranesi, Kandinsky, Warhol (ma anche dei vasi ellenistici del V secolo a.C) sulle estetiche di videogiochi come Ico, Monument Valley, Okami, Diablo IV. Viceversa scoprirà anche come artisti viventi come Bill Viola, Invader, Jago, Tabor Robak, il collettivo AES+F e Federico Clapis abbiano attinto al linguaggio del videogioco per dar vita ad alcune delle loro opere materiche e digitali.
Oltrepassate le sale legate alle influenze estetiche e simboliche, gli ospiti della Venaria Reale coglieranno le connessioni tra il videogioco e la mitologia contemporanea, scandita da una lunga linea narrativa di grandi storie umane. A questo punto saranno chiamati a fare un passo indietro nei secoli per intravedere nei videogiochi l’ultimo anello di una catena iniziata oltre 4000 anni fa con l’Epopea di Gilgamesh passando per l’Iliade e l’Odissea, la Divina Commedia fino a giungere a Star Wars ed Harry Potter.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Officina delle Idee
Le due sale incentrate sui temi di Eros e Thanatos presentano autentici capolavori come Florence, Death Stranding, To The Moon, League Of Legends, che hanno generato profondi impatti nella vita di milioni di persone attraverso le nuove forme interattive di scrittura. Nella Sala dei Maestri spazio poi ad alcuni dei pionieri dei videogiochi, dall’artista visivo Yoshitaka Amano, disegnatore iconico di Final Fantasy, al gamedesigner Yu Suzuki, fino al piemontese Andrea Pessino.
La sala Play Homo Ludens chiude la mostra. Qui la ricostruzione di quattro “ambienti”, che spaziano da una sala giochi giapponese degli anni Ottanta fino al futuro Metaverso, racconta la cronologia evolutiva di questa forma d’arte, attivando amarcord nei pubblici adulti ed aiutando i giovanissimi a orientarsi nella stratigrafia videoludica, dagli esordi commerciali al futuro prossimo venturo.
Anfora a figure nere a collo distinto, metà V secolo a.C | Courtesy La Venaria Reale
Il pubblico potrà divertirsi a giocare con i cabinati di Pac-man, Street Fighter e Space Invaders, rivivere i tempi della prima Playstation di Sony e confrontarsi con le più recenti produzioni prima fare un salto nel futuro indossando i visori.
Lo spazio Homo Ludens è impreziosito dalla collaborazione con Lucca Comics & Games, prestatori di tavole originali e firmate dai maestri della pop culture internazionale come Jim Lee e Michael Whelan.
Camminando tra disegni di Batman, Superman, Captain Tsubasa, gli ospiti potranno concedersi un momento di riflessione all’interno di alcune stanze panoramiche con vista esclusiva sui Giardini della Reggia, sciogliendo stimolanti interrogativi che inducono a riflettere sulle tematiche affrontate in mostra in un passaggio meditativo dal virtuale al reale.
Allestimento della mostra Play - videogame arte e oltre | Foto: © Officina delle Idee
La mostra prosegue con il “Venaria Light Show: il Grande Gioco”, un videogioco “reale” concepito appositamente per la Reggia, che permette ai visitatori di "agire" sulla facciata della Galleria Grande attraverso una tastiera gigante di quattro metri, proiettando sulla sua superficie barocca effetti di luci e immagini. Il Venaria Light Show è fruibile durante le Sere d’Estate alla Reggia, le aperture serali che consentono - ogni venerdì e sabato dal 22 luglio al 13 agosto e domenica 14 agosto fino alle 22.30 - di visitare i Giardini e le mostre in corso.
Vasilij Kandinskij, Barrette nere, Olio su tavola, 1928, Collezione privata
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