Riallestita la raccolta del collezionista e mecenate piemontese
Da Duccio a Botticelli, ai Musei Reali il nuovo volto della Collezione Gualino
La Collezione Gualino alla Galleria Sabauda. Foto Davide Bozzalla I Courtesy Musei Reali, Torino
Francesca Grego
30/11/2022
Torino - Chi ama la pittura del Novecento associa il suo nome ai celebri ritratti commissionati a Felice Casorati, a partire dal quello - bellissimo - del figlio Renato. Ma il mecenate e collezionista Riccardo Gualino fu anche un appassionato cultore di arte antica. La sua straordinaria raccolta, nel patrimonio dello Stato italiano dal 1930 e conservata presso la Galleria Sabauda di Torino, brilla ora in un nuovo allestimento che ne valorizza la storia e le peculiarità. Nella Manica Nuova di Palazzo Reale, un itinerario in sette sezioni conduce alla scoperta della Collezione Gualino in una sequenza di ambienti avvolgenti. Dopo un video introduttivo prodotto dalla Banca d’Italia - che ancora oggi ospita a Roma parte della raccolta - i visitatori dei Musei Reali potranno ammirare oltre 120 opere, a partire da importanti capolavori di pittura toscana come la Madonna in trono di Duccio di Buoninsegna e la Venere di Sandro Botticelli, nonché gemme del Rinascimento veneto tra cui Venere e Marte di Paolo Veronese e Leda e il Cigno della scuola di Tiziano. Ogni sezione mette in luce una particolare dimensione del gusto di Gualino, dai Primitivi all’Oriente, fino al genere del ritratto.
La Collezione Gualino alla Galleria Sabauda. Foto Davide Bozzalla I Courtesy Musei Reali, Torino
Anche l’archeologia e l’antiquariato furono tra gli interessi del poliedrico imprenditore piemontese. A Palazzo Reale lo scopriremo grazie a oreficerie e reperti archeologici di grande valore, dalla scultura egizia alle ceramiche cartaginesi, cui si aggiungono mobili, avori, bronzetti datati dall’antichità fino all’Ottocento. “Questo riordino è stato condotto nel segno della più ampia accessibilità dei contenuti e delle grandi storie racchiuse nel patrimonio della Galleria Sabauda”, afferma la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella: “Per Gualino, la vita e le passioni di un fine collezionista si intrecciano ad una storia della produzione artistica che va dall’antico Egitto all’Ottocento, abbracciando pittura, scultura e arti decorative. Un percorso che meritava di essere sorretto da un allestimento nuovo e adeguato, sia in termini di articolazione di spazi e di luci, sia per i supporti esplicativi”.
La Collezione Gualino alla Galleria Sabauda. Foto Davide Bozzalla I Courtesy Musei Reali, Torino
Il riallestimento della Collezione Gualino è stata realizzata con il sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e il progetto museografico dello Studio Loredana Iacopino Architettura. Il progetto non è l’unica novità di quest’ultimo scorcio dell’anno alla Pinacoteca Sabauda. Appena inaugurato è anche il nuovo percorso dedicato alla pittura settecentesca, che presenta le diverse tendenze figurative dell’arte europea del XVIII secolo in ordine cronologico e geografico, mostrando per la prima volta anche alcuni tesori finora celati nei depositi. In sette sezioni troveremo pittura sacra e profana, i dipinti veneti acquistati con la regia di Filippo Juvarra per le residenze sabaude e le vedute del Grand Tour, il classicismo internazionale, e l’interesse per l’antico, la scenografia teatrale, le favole allegoriche e mitologiche scelte per la decorazione di Palazzo Reale e i dipinti di alcune delle più note pittrici vissute tra il Settecento e l’Ottocento. Tra i nomi noti, Francesco Solimena, Sebastiano Ricci, Gaspar van Wittel, Charles-André van Loo, Pierre Subleyras, Giacomo Ceruti, Pompeo Batoni, Anton Raphael Mengs e Bernardo Bellotto.
Galleria Sabauda. Foto Davide Bozzalla I Courtesy Musei Reali, Torino
Leggi anche:
• Storie di collezionismo - A Torino i capolavori di Riccardo Gualino
La Collezione Gualino alla Galleria Sabauda. Foto Davide Bozzalla I Courtesy Musei Reali, Torino
Anche l’archeologia e l’antiquariato furono tra gli interessi del poliedrico imprenditore piemontese. A Palazzo Reale lo scopriremo grazie a oreficerie e reperti archeologici di grande valore, dalla scultura egizia alle ceramiche cartaginesi, cui si aggiungono mobili, avori, bronzetti datati dall’antichità fino all’Ottocento. “Questo riordino è stato condotto nel segno della più ampia accessibilità dei contenuti e delle grandi storie racchiuse nel patrimonio della Galleria Sabauda”, afferma la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella: “Per Gualino, la vita e le passioni di un fine collezionista si intrecciano ad una storia della produzione artistica che va dall’antico Egitto all’Ottocento, abbracciando pittura, scultura e arti decorative. Un percorso che meritava di essere sorretto da un allestimento nuovo e adeguato, sia in termini di articolazione di spazi e di luci, sia per i supporti esplicativi”.
La Collezione Gualino alla Galleria Sabauda. Foto Davide Bozzalla I Courtesy Musei Reali, Torino
Il riallestimento della Collezione Gualino è stata realizzata con il sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e il progetto museografico dello Studio Loredana Iacopino Architettura. Il progetto non è l’unica novità di quest’ultimo scorcio dell’anno alla Pinacoteca Sabauda. Appena inaugurato è anche il nuovo percorso dedicato alla pittura settecentesca, che presenta le diverse tendenze figurative dell’arte europea del XVIII secolo in ordine cronologico e geografico, mostrando per la prima volta anche alcuni tesori finora celati nei depositi. In sette sezioni troveremo pittura sacra e profana, i dipinti veneti acquistati con la regia di Filippo Juvarra per le residenze sabaude e le vedute del Grand Tour, il classicismo internazionale, e l’interesse per l’antico, la scenografia teatrale, le favole allegoriche e mitologiche scelte per la decorazione di Palazzo Reale e i dipinti di alcune delle più note pittrici vissute tra il Settecento e l’Ottocento. Tra i nomi noti, Francesco Solimena, Sebastiano Ricci, Gaspar van Wittel, Charles-André van Loo, Pierre Subleyras, Giacomo Ceruti, Pompeo Batoni, Anton Raphael Mengs e Bernardo Bellotto.
Galleria Sabauda. Foto Davide Bozzalla I Courtesy Musei Reali, Torino
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