L'omaggio all'artista di Possagno
"Infinito" Canova. Il trionfo di Paolina Borghese: novità al Museo di Possagno
Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere Vincitrice, 1804-1808, Gesso, Restauro finanziato da Industrie Cotto Possagno, Museo Canova, Possagno | Foto © ARTE.it
Samantha De Martin
08/11/2017
Treviso - Dalla sua dormeuse, simile a una dea, una Paolina Borghese “infinita” grazie all’affascinante gioco di specchi e riflessi che sembrano volerne perpetrare nel tempo e nello spazio la bellezza, ammicca al visitatore sotto lo sguardo intenso del suo Canova, ritratto da Thomas Lawrence. Da questa nuova, imponente collocazione, nella sala di rappresentanza della casa natia di Possagno, dove sarà a partire dall’8 novembre prima di far ritorno, tra un anno, nella sua postazione all’interno della Gipsoteca, la sorella charmant di Napoleone - alla quale Canova ha conferito le sembianze della dea Venere, con la mela nella mano sinistra, simbolo di vittoria nella sfida con Paride - emana una sensualità ancora più intensa, assurgendo a icona universale di armonia e di bellezza.
Questo modello in gesso, realizzato tra il 1804 e il 1808, costituisce l’unica testimonianza superstite del procedimento di realizzazione della celebre scultura, la cui commissione, da parte del principe Camillo Borghese aveva costretto il maestro a uno studio compositivo singolare che gli valse, una volta conclusa l’opera, un compenso di ben seimila scudi.
Oggi, quello voluto dalla Fondazione Canova, in collaborazione con Venice International Foundation, Friends of Venice e con il Comune di Possagno, è un omaggio alla Divina Paolina, una delle più acclamate sculture di Canova, un’opera destinata al privato e che, nella Roma papalina di Pio VII, nasceva tra il pettegolezzo e lo scalpore insinuatisi tra le seducenti nudità di quella principesca modella, con “il corpo mollemente giacente, sostenuto da un lato da quattro origlieri che prestano al braccio destro un appoggio comodo e conveniente”.
Il modello in gesso di Paolina Borghese è stato il primo lavoro ricostruito con il sistema 3D e del reverse engineering e oggi, a più di dieci anni da quell’importante restauro integrativo, viene riproposto al grande pubblico.
Ma c’è di più. Da oggi, accanto alla scultura del Canova, immensa nella sua nuova postazione, un’inedita Paolina in vetro, accanto a due gemelle in silicone e in cera, accoglierà il pubblico in visita a Possagno. Si tratta della Paolina Borghese realizzata nel 2015, con la tecnica della cera persa, dall’artista Gilberto Arrivabene Valenti Gonzaga e da Factum Arte, un gruppo di artisti e tecnici impegnati nella riproduzione in 3D di opere d’arte antiche e contemporanee, fondato da Adam Lowe.
Questa nuova versione del capolavoro canoviano in vetro-cristallo sabbiato, che non vuole essere una copia, ma una “interpretazione” affidata a materiali in linea con il nostro tempo, esalta incredibilmente le forme della principessa Borghese, immergendola in un contesto estremamente attuale.
D’altra parte, testimonianze d’arte e interpretazioni d’autore, come ha spiegato il direttore del Museo e della Gipsoteca Canova, Mario Guderzo, sono state anche una prerogativa del Grand Tour, epoca in cui i viaggiatori in cerca di bellezza lasciavano l’Italia portando con sé reperti archeologici o souvenir d’artista. E La Gipsoteca di Possagno, la più grande al mondo dal punto di vista monografico, luogo cruciale del neoclassicismo globale, assurge proprio a quel luogo di pellegrinaggio che vuole insegnare ai visitatori a riconoscere la bellezza nel mondo.
Bellezza sì, con finalità paideutica, ma senza polverosi passatismi. E in tal senso il Museo Canova, forte dello splendore dei suoi gessi e della moderna Paolina di Arrivabene, punta a coniugare arte e innovazione.
Ed è anche per questo che il tempio dell’arte canoviana di Possagno sarà la sede della rivoluzione comunicativa affidata al progetto pilota dell’azienda veneta Asolana Group, creato per la Gipsoteca e per il Museo Antonio Canova. Grazie a questo format di comunicazione integrata innovativa, chiamato Canova Experience, che verrà inaugurato e donato al Museo il prossimo 1° dicembre, l’esperienza a contatto con l’universo artistico del maestro sarà totalizzante.
Complice anche la tecnologia 3D e realtà virtuale che consentirà un’innovativa fruizione delle opere.
Per l'elegante edificio che accoglie il Museo, la parola d’ordine sarà, dunque, interazione.
«Le statue - spiegano dall’azienda - saranno letteralmente rese vive grazie a un QR code. Nell’aula interattiva, invece, visori oculus accompagneranno i visitatori rendendo l’esposizione fruibile anche alle persone con disabilità motoria».
Questo importante progetto - che prevede tra i vari interventi la digitalizzazione dell’immenso e prezioso archivio storico del Canova qui conservato, la mappatura della struttura e delle statue, oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche - nasce da una passione profonda per Antonio Canova di Marco Zanesco, CEO di Asolana Group, che da bambino, in compagnia dei fotografi dell’azienda di famiglia, si divertiva, all’interno della Gipsoteca, ad immortalare le statue, affascinato dalla loro straordinaria bellezza.
Ed è anche grazie a lui che il faro di Canova brillerà, con sempre più forte intensità, da Possagno, nel mondo.
Leggi anche:
• Possagno-New York (A/R): il George Washington di Canova
• La prima volta a New York del Genio Rezzonico di Canova
Questo modello in gesso, realizzato tra il 1804 e il 1808, costituisce l’unica testimonianza superstite del procedimento di realizzazione della celebre scultura, la cui commissione, da parte del principe Camillo Borghese aveva costretto il maestro a uno studio compositivo singolare che gli valse, una volta conclusa l’opera, un compenso di ben seimila scudi.
Oggi, quello voluto dalla Fondazione Canova, in collaborazione con Venice International Foundation, Friends of Venice e con il Comune di Possagno, è un omaggio alla Divina Paolina, una delle più acclamate sculture di Canova, un’opera destinata al privato e che, nella Roma papalina di Pio VII, nasceva tra il pettegolezzo e lo scalpore insinuatisi tra le seducenti nudità di quella principesca modella, con “il corpo mollemente giacente, sostenuto da un lato da quattro origlieri che prestano al braccio destro un appoggio comodo e conveniente”.
Il modello in gesso di Paolina Borghese è stato il primo lavoro ricostruito con il sistema 3D e del reverse engineering e oggi, a più di dieci anni da quell’importante restauro integrativo, viene riproposto al grande pubblico.
Ma c’è di più. Da oggi, accanto alla scultura del Canova, immensa nella sua nuova postazione, un’inedita Paolina in vetro, accanto a due gemelle in silicone e in cera, accoglierà il pubblico in visita a Possagno. Si tratta della Paolina Borghese realizzata nel 2015, con la tecnica della cera persa, dall’artista Gilberto Arrivabene Valenti Gonzaga e da Factum Arte, un gruppo di artisti e tecnici impegnati nella riproduzione in 3D di opere d’arte antiche e contemporanee, fondato da Adam Lowe.
Questa nuova versione del capolavoro canoviano in vetro-cristallo sabbiato, che non vuole essere una copia, ma una “interpretazione” affidata a materiali in linea con il nostro tempo, esalta incredibilmente le forme della principessa Borghese, immergendola in un contesto estremamente attuale.
D’altra parte, testimonianze d’arte e interpretazioni d’autore, come ha spiegato il direttore del Museo e della Gipsoteca Canova, Mario Guderzo, sono state anche una prerogativa del Grand Tour, epoca in cui i viaggiatori in cerca di bellezza lasciavano l’Italia portando con sé reperti archeologici o souvenir d’artista. E La Gipsoteca di Possagno, la più grande al mondo dal punto di vista monografico, luogo cruciale del neoclassicismo globale, assurge proprio a quel luogo di pellegrinaggio che vuole insegnare ai visitatori a riconoscere la bellezza nel mondo.
Bellezza sì, con finalità paideutica, ma senza polverosi passatismi. E in tal senso il Museo Canova, forte dello splendore dei suoi gessi e della moderna Paolina di Arrivabene, punta a coniugare arte e innovazione.
Ed è anche per questo che il tempio dell’arte canoviana di Possagno sarà la sede della rivoluzione comunicativa affidata al progetto pilota dell’azienda veneta Asolana Group, creato per la Gipsoteca e per il Museo Antonio Canova. Grazie a questo format di comunicazione integrata innovativa, chiamato Canova Experience, che verrà inaugurato e donato al Museo il prossimo 1° dicembre, l’esperienza a contatto con l’universo artistico del maestro sarà totalizzante.
Complice anche la tecnologia 3D e realtà virtuale che consentirà un’innovativa fruizione delle opere.
Per l'elegante edificio che accoglie il Museo, la parola d’ordine sarà, dunque, interazione.
«Le statue - spiegano dall’azienda - saranno letteralmente rese vive grazie a un QR code. Nell’aula interattiva, invece, visori oculus accompagneranno i visitatori rendendo l’esposizione fruibile anche alle persone con disabilità motoria».
Questo importante progetto - che prevede tra i vari interventi la digitalizzazione dell’immenso e prezioso archivio storico del Canova qui conservato, la mappatura della struttura e delle statue, oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche - nasce da una passione profonda per Antonio Canova di Marco Zanesco, CEO di Asolana Group, che da bambino, in compagnia dei fotografi dell’azienda di famiglia, si divertiva, all’interno della Gipsoteca, ad immortalare le statue, affascinato dalla loro straordinaria bellezza.
Ed è anche grazie a lui che il faro di Canova brillerà, con sempre più forte intensità, da Possagno, nel mondo.
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