La 57esima Biennale dal 13 maggio al 26 novembre

Biennale 2017. Tra dieci giorni l'ouverture tra padiglioni nazionali e “new entry”

Josh Johnson, Eliza Douglas in Anne Imhof, Angst II, 2016, Performed at Nationalgalerie at Hamburger Bahnhof, Berlin, 2016 | © Photo Nadine Fraczkowski | Courtesy of the artist, Galerie Buchholz and Isabella Bortolozzi Galerie
 

Samantha De martin

03/05/2017

Venezia - Meno dieci alla Biennale di Venezia. Scalda i motori l'edizione numero 57 dell'Esposizione Internazionale d'Arte dall'energico titolo VIVA ARTE VIVA, che regalerà al pubblico dal 13 maggio al prossimo 26 novembre, uno straordinario viaggio nell'arte, che è soprattutto un incontro e un dialogo tra pubblico e artista.

Cresce l'attesa per questa edizione ispirata all'umanesimo. Un umanesimo, come spiega la direttrice della Biennale d'Arte Christine Macel, «non focalizzato su un ideale artistico da inseguire, ma che celebra la capacità dell'uomo, attraverso l'arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, un umanesimo nel quale l'atto artistico è anche un atto di resistenza, di liberazione e di generosità». Dei 120 artisti partecipanti, provenienti da 51 paesi, 103 si affacciano per la prima volta nella vibrante kermesse che accende la laguna. «Alcune sono scoperte - sottolinea il presidente Paolo Baratta - molte altre, almeno per la presente edizione, sono riscoperte. È questo un modo concreto di esprimere, con il coraggio delle scelte, la propria fiducia nel mondo dell'arte».
La mostra sarà affiancata da 87 partecipazioni nazionali, mentre saranno quattro - Antigua e Barbuda, Kiribati, Nigeria e Kazakistan - i paesi al loro debutto. Il percorso espositivo si snoda intorno a nove capitoli o famiglie di artisti, ognuno dei quali costituisce di per sé un Padiglione o un Trans-padiglione, in senso transnazionale. Ad animare l'appuntamento saranno alcuni eventi paralleli che avranno come centro gli artisti. Artisti che prenderanno la parola tutti i venerdì e sabato di ogni settimana, durante i sei mesi di Esposizione, attraverso una Tavola Aperta, dove condivideranno il pranzo con il pubblico accennando al proprio lavoro e dialogando con i visitatori.

Il Padiglione Italia, alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, sarà curato quest'anno da Cecilia Alemani. Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey saranno i giovani alfieri che rappresenteranno l'Italia con opere e linguaggi legati alla cultura del nostro Paese.

«Studio Venezia», l'installazione immersiva di Xavier Veilhan, trasformerà il Padiglione della Francia in una struttura “musicale” nella quale musicisti professionisti di tutto il mondo interverranno durante tutta la durata della manifestazione. L'esposizione giocherà con l'universo dello “studio”, inteso nella sua duplice accezione di studio di registrazione, ma anche come laboratorio creativo dell'artista, e sorprenderà i visitatori con strumenti particolarissimi, molti creati per l'occasione.

La tradizione anti-monumentale di Phyllida Barlow, allestita su cartone, compensato, intonaco e cemento, che ha per filo conduttore ricordi e oggetti familiari, porterà al Padiglione della Gran Bretagna, ai Giardini, un colorato spettacolo a cura di Harriet Cooper e Delphine Allier.

Sguardi che si incontrano senza comunicare, sguardi che scorgono ma non riconoscono, protagonisti di un'opera che è, allo stesso tempo, pittura, scultura, installazioni, performance. La Germania porta in Biennale, ai Giardini, Anne Imhof e i suoi performer in movimento tra materassi e sacchi da boxe, con mazze da baseball e rasoi, corpi addestrati e fragili, simili a un materiale attraversato da strutture di potere invisibili. L'artista affronta con duro realismo la brutalità del presente richiamando alla mente un corpo che si costituisce all'interno di delimitazioni materiali e discorsive, tecnologiche, socio-economiche e farmaceutiche.

Con Tomorrow is another day di Mark Bradford, gli Stati Uniti presentano, ai Giardini e a San Polo, l'opera dell'artista filantropo, autore di una narrazione multistrato che testimonia la sua profonda sensibilità nei confronti di temi sociali. La mostra coincide con il progetto che prevede la collaborazione tra Bradford e la cooperativa no profit Rio Terà dei Pensieri nata per reintegrare in società gli ex detenuti.

L'arte di Cuba passa invece da Palazzo Loredan. Si chiama Tiempos de la intuición la performance con la quale Abel Barroso, Iván Capote, Roberto Diago, Roberto Fabelo, José Manuel Fors, Aimée García, Reynier Leyva Novo, Meira Marrero & José Ángel Toirac, Carlos Martiel, René Peña, Mabel Poblet, Wilfredo Prieto, Esterio Segura, José Eduardo Yaque rappresenteranno il loro paese alla 57esima Biennale.

L'Iraq esplora, invece, la dualità e la tensione di Archaic, un concetto che rimanda all'idea di un antico patrimonio culturale e geografico, ma che contemporaneamente racchiude l'idea di un qualcosa di obsoleto, superato. In questo progetto promosso da Ruya Foundation, a cura di Tamara Calabi e Paolo Colombo, otto artisti contemporanei iracheni si confronteranno, a Palazzo Cavalli Franchetti, con antichi manufatti provenienti dall'Iraq Museum di Baghdad.

Bizhan Bassiri, uno dei massimi scultori e artisti iraniani che 40 anni fa ha lasciato il proprio paese per trasferirsi in Italia, sarà invece l'ambasciatore dell'arte iraniana nel mondo, rappresentando il Padiglione dell'Iran allestito a Palazzo Donà delle Rose. La mostra dell'artista, artefice di opere grandiose dedicate a temi metafisici e simbolici, si chiamerà Tapesh, e tradurrà il 'battito del cuore', l' “emozione che prevale sulla ragione generando la visione”.

Occhi puntati anche sul Padiglione dell'Olanda, nell'anno in cui ricorre il centenario di De Stijl. La struttura - progettata dall'architetto Gerrit Rietveld, tra i maggiori esponenti del Neoplasticismo nel campo dell'architettura e del design - ospita Cinema Olanda, un progetto di collaborazione dell'artista Wendelien Van Oldenborgh e della curatrice Lucy Cotter, che affronta gli aspetti dimenticati della moderna storia fiamminga, condividendo le attuali trasformazioni della società olandese con un pubblico internazionale.

Tra le “new entry”, Antigua e Barbuda presentano - al Centro Culturale Don Orione Artigianelli - un allestimento di Frank Walter, mentre il Kiribati sarà a Palazzo Mora con la mostra Ars longa, vita brevis!
Alla Scoletta dei Tiraoro e Battioro, Peju Alatise, Victor Ehikhamenor, Quddus Onikeku rappresenteranno invece la Nigeria.

La giuria internazionale dell'Esposizione internazionale d'Arte 2017, presieduta da Borja-Villel, assegnerà il Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale, il Leone d’oro per il miglior artista dell’Esposizione Internazionale Viva Arte Viva e quello d’argento per un promettente giovane artista. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 13 maggio, contestualmente all'inaugurazione, nella sede storica della Biennale a Ca' Giustinian.

Sono lontani i tempi in cui il futurista Marinetti organizzava il suo lancio di manifestini anti-Biennale in piazza San Marco. La rassegna d'arte contemporanea, tra le più importanti e prestigiose al mondo, gode di ottima salute e, al grido altisonante Viva Arte Viva, si prepara a raccontare, attraverso nove universi, l'artista, con il suo geniale, immenso, inimitabile atto creativo.

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