Il debutto il 24 e 25 settembre, in occasione delle Giornate Europee del patrimonio.
La vita delle opere in un'App

La Tempesta, Giorgione
Ludovica Sanfelice
22/09/2016
Venezia - Le opere d'arte sono fatte per sopravviverci, siamo affascinati dalla loro antichità, ci preoccupiamo della loro conservazione perchè ad essa si ancora la nostra identità culturale, ma spesso la reale comprensione di ciò che vivere un'esistenza lunga comporti non valica la superficie di un dipinto o le curve plastiche di una scultura che invece possono celare epiche imprese, campagne di restauri, mutamenti fisici, interpretazioni diverse. Ci sono opere che hanno resistito a terremoti e incendi, a trasferimenti, a furti e vendite, a critiche feroci e a condanne politiche, a misteriose sparizioni; altre che hanno viaggiato per il mondo o sono rimaste chiuse in un deposito; altre ancora poi hanno incontrato amore e cure e grazie a loro si conservano intatte.
Il progetto "La vita delle opere: dalle fonti al digitale" spalanca adesso il vaso e lascia tracimare i frutti di una ricerca condotta a Venezia dall’Università Ca’ Foscari, che ha coinvolto anche le università di Pisa e Torino e che si presenta ai visitatori sotto forma di un'App sviluppata per rieducare il pubblico ad una fruizione museale più esplorativa e approfondita. Come? Attraverso la riunione di tutta lle informazioni relative ad un'opera d'arte, come documenti, filmati e testimonianze.
Il materiale è stato ordinato, raccolto e catalogato a costruire una sorta di carta d'identità che per il momento servirà a divulgare le esperienze maturate dal Convito in Casa Levi di Paolo Veronese, il Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano, la Presentazione di Maria al Tempio di Tiziano, gli Affreschi della chiesa degli Scalzi di Tiepolo. Ed entro la fine dell'anno saranno disponibili anche le storie della vita di Tempesta di Giorgione, del San Girolamo e devoto di Piero della Francesca, dei Polittici della Carità di Bellini, di S. Elena e il trionfo della Vera Croce di Tiepolo.
Del progetto si era parlato già in occasione dello Slow Art Day di aprile, ma è con le Giornate Europee del Patrimonio, in programma il 24 e il 25 settembre, che l'App effettuerà iun nuovo e più esteso collaudo pubblico alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Gli obiettivi sono tanti: potenziare gli strumenti digitali in ambito museale, promuovere nuove forme di fruizione, avvicinare il pubblico al patrimonio e ai tanti mestieri del museo.
Il progetto "La vita delle opere: dalle fonti al digitale" spalanca adesso il vaso e lascia tracimare i frutti di una ricerca condotta a Venezia dall’Università Ca’ Foscari, che ha coinvolto anche le università di Pisa e Torino e che si presenta ai visitatori sotto forma di un'App sviluppata per rieducare il pubblico ad una fruizione museale più esplorativa e approfondita. Come? Attraverso la riunione di tutta lle informazioni relative ad un'opera d'arte, come documenti, filmati e testimonianze.
Il materiale è stato ordinato, raccolto e catalogato a costruire una sorta di carta d'identità che per il momento servirà a divulgare le esperienze maturate dal Convito in Casa Levi di Paolo Veronese, il Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano, la Presentazione di Maria al Tempio di Tiziano, gli Affreschi della chiesa degli Scalzi di Tiepolo. Ed entro la fine dell'anno saranno disponibili anche le storie della vita di Tempesta di Giorgione, del San Girolamo e devoto di Piero della Francesca, dei Polittici della Carità di Bellini, di S. Elena e il trionfo della Vera Croce di Tiepolo.
Del progetto si era parlato già in occasione dello Slow Art Day di aprile, ma è con le Giornate Europee del Patrimonio, in programma il 24 e il 25 settembre, che l'App effettuerà iun nuovo e più esteso collaudo pubblico alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Gli obiettivi sono tanti: potenziare gli strumenti digitali in ambito museale, promuovere nuove forme di fruizione, avvicinare il pubblico al patrimonio e ai tanti mestieri del museo.
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