Concetto spaziale. La fine di Dio
DESCRIZIONE:I "Concetti Spaziali" di Lucio Fontana ridanno fiato all’antico amore per l’astrazione algida e assoluta degli anni Trenta, quando esponeva alla galleria del Milione di Milano con Melotti, Licini, Rho, Radice, Magnelli. Sono superfici violate da tagli netti o da punte perforanti, che incidono la compattezza della materia per rivelare accessi nascosti all’intimità. Nei buchi slabbrati del ciclo "Fine di Dio" (1963), l’artista argentino percorre una strada tutta personale per ridefinire il rapporto spazio-superficie-materia, è la strada della totale invenzione, della creazione assoluta. “Per Fontana –scrive il critico Zeno Birolli - lo spazio ha un corpo. Con questa semplice certezza che gli viene da quello che vede, Fontana riesce a confondere davanti ai nostri occhi di ogni giorno, qualunque nozione di luogo, di tempo e di stato delle cose” .
(citazione da Z. Birolli, Lucio Fontana, in Fontana Donazione al Museo d’arte contemporanea di Milano, catalogo mostra, Milano 1978, p. 14)
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