Alla Galleria Sabaudia dal 7 febbraio al 27 maggio

Frammenti di un bestiario amoroso: il legame uomo-animale in 46 scatti e in due opere del Seicento

Afghanistan, dintorni Kandahar, 1974. Foto: © Marilaide Ghigliano
 

Samantha De Martin

07/02/2018

Torino - Quarantasei scatti in bianco e nero indagano il rapporto empatico tra uomini e animali, esplorando, attraverso tagli di forma e armonie di luce, senza distrazioni, la straordinaria tensione affettiva verso colombe, mucche, cavalli, cani e gatti rigorosamente senza pedigree.

La Galleria Sabauda ospita fino al 27 maggio le fotografie realizzate tra il 1974 e il 2010 dalla fotoreporter Marilaide Ghiglaino, durante i suoi ripetuti viaggi tra Europa, Africa, Asia.
Hanno per protagonisti animali e persone, soggetti catturati dal teleobiettivo con discrezione, senza messa in posa, che conquistano e sorprendono.
Da Leh, città dell'India, a Londra, da Kandahar a Celle Ligure, la passione per gli animali affiora costantemente, insieme alla loro anima scandagliata dalla fotografa torinese attraverso l'obiettivo.

A dialogare con le fotografie, Adone  e Venere e Cupido, due tele del Seicento del pittore bolognese Carlo Cignani, provenienti dalla Galleria Sabauda, e che, oltre ad arricchire il percorso fotografico, ricordano, attraverso un linguaggio intimo e aggraziato, enfatizzato dai gesti affettuosi, la fortuna riscossa del tema del rapporto uomo-animale nella storia dell’arte.

Le opere - una con protagonista Adone che accarezza il suo fidato cane, compagno di appassionate battute di caccia, l’altra con al centro Cupido, cui Venere ha sottratto l’arco, che abbraccia due colombe - facevano parte della quadreria del principe Eugenio di Savoia-Soissons. Erano state allestite nella residenza del Belvedere di Vienna, dove, oltre a un consistente gruppo di dipinti fiamminghi e olandesi del Seicento, era presente anche una selezione di artisti italiani, da Guido Reni a Francesco Albani.

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