Otherness
Dal 07 Luglio 2015 al 29 Luglio 2015
Milano
Luogo: Fabbrica del Vapore
Indirizzo: via Giulio Procaccini 4
Orari: da martedì a venerdì 10-13 / 16-19; sabato e domenica 10-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 88464102
E-Mail info: info@fabbricadelvapore.org
Sito ufficiale: http://www.fabbricadelvapore.org
L’esposizione nasce dal dialogo spontaneo e diretto tra gli undici curatori e gli artisti, concretizzandosi in un progetto che indaga la declinazione del concetto d’identità nelle Arti Visive, senza la volontà di darne una definizione ultima, piuttosto sottolineandone le diverse sfaccettature.
OTHERNESS, Alterità, rappresenta un processo di conoscenza dell’Identità attraverso il confronto con l’altro che è insito e costitutivo dell’Io; lo specchio che riflette le differenze che ci distinguono e che permettono di circoscrivere lo spazio e il tempo in cui operiamo. Dodici artisti contemporanei che meditano con metodologie e ricerche differenti sul tema del diverso e dell’altro, non solo in senso esistenziale, ma anche rispetto allo spazio, al fare artistico, alla cultura, al linguaggio e ai mezzi espressivi.
Patrick Tabarelli riconsegna identità artistica alla macchina nel progetto inedito NORAA –NOn Representational Art Automata (2014-2015), in cui l’esecuzione dell’opera, se ben delegata alla macchina, è riconducibile alla manualità dell’artista, visibile anche nei suoi elaborati pittorici Zero-Om (2012-2014). Altri lavori, indagano l’identità stessa dell’immagine: Enrico Boccioletti nella serie Retina (2012), esplora l’ambiguità del confine reale-digitale; oppure con Federico Tosi in Untitled (2013), dove l’opera scultorea nasce dallo schermo, e una volta restituita in 3D, trova il suo equilibrio nello spazio, conservando comunque un’apparenza di bidimensionalità.
L’identità però, non ha sempre un tratto definito, ma spesso è disgiunto nella dicotomia presenza-assenza, rintracciabile nelle figure evanescenti e incongruenti delle tele Reificazioni (2015) di Dario Maglionico; nell’intervento di cancellazione attuato da Patrizia Emma Scialpi in Love and Loss (2014), in una forma di appropriazione di immagini fotografiche prelevate dal web; nella performance Babau & Brownie (2015) di Benni Bosetto dedicata alla figura del fantasma nelle culture animiste. Di questo dualismo a volte resta una traccia dalla forte consistenza materica, come le placche di piombo Los Plomos de mi abuelo (2014) di Africa Ruiz.
Appartenenti all’immaterialità della rete, troviamo in mostra le voci dissonanti dell’istallazione video The Man of the Crowd (2014) di Francesco Lampredi, in cui il singolo si confonde nella molteplicità dei messaggi comunicati. Nella moltitudine di voci è ancora possibile rintracciare un linguaggio universale, è ciò che mostra Marco Trinca Colonel nella sinfonia di fonemi dell’opera video inedita Babele (2014).
Il potere normativo del linguaggio viene nuovamente destabilizzato nella ricerca artistica di Alessandro di Pietro, che nel ciclo Des Anomalies/In The Mood of the Capricorn (2014), produce nuove immagini mettendo in dubbio l’identità originaria delle fonti. Patrick Tuttofuoco con l’opera Senza Titolo (2014), affronta il tema dell’identità indagando la connessione tra pubblico-privato, uomo-paesaggio, tramite la riproduzione di un volto distorto. A chiusura del percorso Valerio Rocco Orlando, la cui ricerca si fonda sul confronto con il prossimo, espone What Education for Mars? (2015) in cui nucleo fondante dell’opera stessa, diverrà il coinvolgimento diretto con il collettivo OUT44.
OUT44 è un gruppo curatoriale composto da undici studenti del biennio in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali, nato tra le mura dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Giulia Bassoli, Miriam Calabrese, Giorgio Cellini, Camilla Garelli, Gianluca Gramolazzi, Chiara Peru, Elisabetta Rastelli, Giulia Ronchi, Marta Ruffatto, Martina Sacchi, Stefano Spairani Righi.
OTHERNESS, Alterità, rappresenta un processo di conoscenza dell’Identità attraverso il confronto con l’altro che è insito e costitutivo dell’Io; lo specchio che riflette le differenze che ci distinguono e che permettono di circoscrivere lo spazio e il tempo in cui operiamo. Dodici artisti contemporanei che meditano con metodologie e ricerche differenti sul tema del diverso e dell’altro, non solo in senso esistenziale, ma anche rispetto allo spazio, al fare artistico, alla cultura, al linguaggio e ai mezzi espressivi.
Patrick Tabarelli riconsegna identità artistica alla macchina nel progetto inedito NORAA –NOn Representational Art Automata (2014-2015), in cui l’esecuzione dell’opera, se ben delegata alla macchina, è riconducibile alla manualità dell’artista, visibile anche nei suoi elaborati pittorici Zero-Om (2012-2014). Altri lavori, indagano l’identità stessa dell’immagine: Enrico Boccioletti nella serie Retina (2012), esplora l’ambiguità del confine reale-digitale; oppure con Federico Tosi in Untitled (2013), dove l’opera scultorea nasce dallo schermo, e una volta restituita in 3D, trova il suo equilibrio nello spazio, conservando comunque un’apparenza di bidimensionalità.
L’identità però, non ha sempre un tratto definito, ma spesso è disgiunto nella dicotomia presenza-assenza, rintracciabile nelle figure evanescenti e incongruenti delle tele Reificazioni (2015) di Dario Maglionico; nell’intervento di cancellazione attuato da Patrizia Emma Scialpi in Love and Loss (2014), in una forma di appropriazione di immagini fotografiche prelevate dal web; nella performance Babau & Brownie (2015) di Benni Bosetto dedicata alla figura del fantasma nelle culture animiste. Di questo dualismo a volte resta una traccia dalla forte consistenza materica, come le placche di piombo Los Plomos de mi abuelo (2014) di Africa Ruiz.
Appartenenti all’immaterialità della rete, troviamo in mostra le voci dissonanti dell’istallazione video The Man of the Crowd (2014) di Francesco Lampredi, in cui il singolo si confonde nella molteplicità dei messaggi comunicati. Nella moltitudine di voci è ancora possibile rintracciare un linguaggio universale, è ciò che mostra Marco Trinca Colonel nella sinfonia di fonemi dell’opera video inedita Babele (2014).
Il potere normativo del linguaggio viene nuovamente destabilizzato nella ricerca artistica di Alessandro di Pietro, che nel ciclo Des Anomalies/In The Mood of the Capricorn (2014), produce nuove immagini mettendo in dubbio l’identità originaria delle fonti. Patrick Tuttofuoco con l’opera Senza Titolo (2014), affronta il tema dell’identità indagando la connessione tra pubblico-privato, uomo-paesaggio, tramite la riproduzione di un volto distorto. A chiusura del percorso Valerio Rocco Orlando, la cui ricerca si fonda sul confronto con il prossimo, espone What Education for Mars? (2015) in cui nucleo fondante dell’opera stessa, diverrà il coinvolgimento diretto con il collettivo OUT44.
OUT44 è un gruppo curatoriale composto da undici studenti del biennio in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali, nato tra le mura dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Giulia Bassoli, Miriam Calabrese, Giorgio Cellini, Camilla Garelli, Gianluca Gramolazzi, Chiara Peru, Elisabetta Rastelli, Giulia Ronchi, Marta Ruffatto, Martina Sacchi, Stefano Spairani Righi.
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