Dopo-Expo

Chi adotterà l'Albero della vita?

Albero della vita, Expo 2015
 

Ludovica Sanfelice

14/10/2015

Milano - Tra i principali quesiti che pendono sul dopo-Expo, il più gettonato riguarda l'Albero della Vita, l'icona della manifestazione che tra sogni, speculazioni e auspici si ritrova al centro di una contesa in cui si inserisce a sorpresa anche Roma.

Sul futuro dell'opera creata da Marco Balich e costruita dagli imprenditori del Consorzio Orgoglio Brescia sono riposte speranze di simbolico riscatto, riqualificazione e rilancio di diversi candidati.

Il primo appello arriva dal comitato di quartiere "Parco Adriano" che vorrebbe traformare l'Albero in un nuovo punto di aggregazione e di attrazione turistica in periferia contribuendo alla bonifica di un'area troppo a lungo consegnata al degrado.
Balich dal canto suo, potendo esprimere una preferenza, vorrebbe continuare a veder sorgere il "monumento" nella sua collocazione originale accanto a Palazzo Italia, nell'ambito del contesto per cui è stato progettato.
Da Consorzio Orgoglio Brescia, che fino a febbraio 2016 avrà diritto ad esercitare la propria opzione e a riscattare l'installazione per 1 euro, fanno invece sapere che la loro priorità è che l'albero finisca un un luogo visibile e accessibile, altrimenti si adopereranno per portarlo a Brescia.
E nell'arena scivola anche Roma su candidatura dell'europarlamentare David Sassoli che ha pubblicamente lanciato alle imprese romane la proposta di adottare l'albero per "piantarlo" nel laghetto dell'Eur o a Villa Borghese.
"Un buon auspicio per una Capitale in declino", per attenersi alle parole dell'ex candidato sindaco di Roma alle primarie del Partito Democratico.

I costi di gestione del software che anima gli spettacoli di luce e acqua, la manutenzione, e il costo per smontare e rimontare la struttura che da solo vale 500mila euro peseranno sull'assegnazione che per adesso rimane un rebus.