Ambro. Taurus
Dal 13 Novembre 2015 al 11 Gennaio 2016
Milano
Luogo: Regione Lombardia
Indirizzo: piazza Città di Lombardia 1
Curatori: Alberto Moioli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 67651
Sito ufficiale: http://www.regione.lombardia.it
Nell’ambito del progetto “Feeding the future, now”, l’artista AMBRO posizionerà un TORO di 400kg nella scenografica Piazza Città di Lombardia all’ombra del Palazzo della Regione. L’inaugurazione è prevista per Venerdì 13 Novembre alle ore 11.00 con la presenza dell’’artista Ambro, il curatore Alberto Moioli e il presidente di ArtAffinity, Avv. Barbara Ferrari.
In questa occasione Taurus verrà svelato al grande pubblico lombardo; l’opera, realizzata in acciaio cromato a spessore e bronzato a fuoco, vuol essere sinonimo di innovazione e di tradizione. La scultura rimarrà esposta sino a metà Gennaio.
testo critico:
L’opera rappresenta un TORO in movimento e, grazie alla sua particolare torsione, esalta il concetto di straordinaria forza, non solo fisica. Il Toro, dal punto di vista interpretativo, è oggetto di importanti disquisizioni in ambito artistico/filosofico, la sua immagine è di conseguenza anche il soggetto di alcune delle più belle pagine della storia dell’arte.
Si pensi all’importanza del toro nella storia, nella religione e nell’economia dell’area geografica mediterranea, come dimostrato dalle recenti ricerche scientifiche relative al rapporto strettissimo tra gli animali e la società occidentale. Il toro rappresenta la forza della storia, presente sin dall’antichità per le qualità alimentari della sua carne, la forza espressa dai riti religiosi e dall’importanza economica relativa al commercio del pellame.
L’ideale artistico, espresso dalla creatività e dalla sensibilità dello scultore “Ambro”, affronta l’aspetto più scenografico attraverso l’idea di forza della natura, come simbolo prorompente di una natura fertile e, grazie a ciò, la forza stessa della reazione di una società che si ribella al declino e reagisce proprio attraverso una forza primordiale che è innata nel toro, che non si fa sottomettere e non si arrende mai, fino alla forza espressiva dell’artista che, in linea con le parole di Kandinsky, contiene dentro sé quella “necessità interiore” che è fonte inesauribile di “creazione”, ossia vita nuova.
Questo binomio simbolicamente molto forte tra il Toro e l’Artista dona all’opera il ritmo vitale necessario per esprimere, sin dal primo colpo d’occhio, l’energia della fertile terra lombarda attraverso le radici della tradizione. Il pensiero alla terra fertile dalla quale far ripartire l’economia e far riflettere sui valori veri della vita.
L’imponente scultura di Ambro rappresenta un’eccellenza lombarda in virtù della presenza della sede dell’attività professionale dell’artista. Da qui lo scultore progetta e lavora a opere d’arte che vengono apprezzate in tutto il mondo. L’opera nell’ottica del concept “Lombardia: Feeding the future, now” esprime il concetto di ritorno alla valorizzazione della “terra” come tradizione e agricoltura attraverso un animale forte e storicizzato nella storia dell’arte come nella rilevante simbologia filosofica e religiosa.
Artista eclettico, che sa dialogare con la materia, adattandola in modo personale e innovativo al suo essere uomo e artista. Formatosi come grafico pubblicitario, sviluppa in questa professione l'attitudine innata per l'arte.
Si iscrive nel 1993 alla "Libera Accademia d'Arte di Lissone" conoscendo e frequentando il Maestro Ermes Meloni, che gli permette di approfondire e maturare i primi rudimenti, le tecniche e i segreti della scultura. In seguito incontra e collabora con i Maestri Warner, Max Marra e Brunivo Buttarelli, dai quali acquisisce nuove tecniche, sperimenta nuovi materiali e visioni dell'arte. Frequenta corsi di scultura del marmo con i Maestri carraresi.
Pur operando abitualmente con i materiali della tradizione, come marmo, bronzo, gesso, cera, ferro, non disdegna l'uso di altri materiali, dalle resine al plexiglas, e sperimenta di continuo nuove tecniche di impasto e fusione, spesso integrando fra loro materie e tecniche diverse. La scultura e il modellato diventano così elementi prioritari nella ricerca dell'artista, tesi sempre più alla monumentalità e a un dialogo serrato con lo spazio circostante. Nelle sue sculture, infatti, la forma naturale spesso si arricchisce di elementi simbolici, di intensi quanto drammatici afflati visionari e la realtà diventa illusione, mito, onirica raffigurazione dell'essere.
Scrive Renata Ghiazza: "l'autore impiega la linea in tutta la sua magnificenza ed elastica eleganza, volta a racchiudere l'ampia spazialità dinamica". Partecipa negli anni a numerose collettive, riscontrando interesse ed apprezzamento per il suo lavoro.
Nel 1998, nel sito di Brera, in occasione della biennale d’Arte Padana, viene selezionato fra cinquecento opere presentate. Nel 2003 la critica riconosce l’originalità di una sua opera “mobile” alla MIA Mostra Internazionale di Monza.
Sempre nel 2003, la stessa opera viene selezionata ed esposta al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. Ancora nel 2003, a Milano, nell’ambito della manifestazione di Bagutta, riceve il premio Bruno De Cerce. Nel 2004 viene invitato ad esporre all' Arengario di Palazzo Reale di Milano, in occasione della rassegna “La ricerca espressiva nell’arte”. Sempre nel 2004 viene selezionato per esporre al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone.
Nel 2008, a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, è primo segnalato dalla giuria nell’ambito del premio “Scultori a palazzo”. Nel 2009, ancora a Palazzo Borromeo, una sua opera sulla passione di Cristo gli assicura, per “l’originalità interpretativa e la forte capacità evocativa”, un nuovo premio.
Nel 2011 espone presso la galleria Pace di Milano.
Sempre nel 2011, in occasione del concorso per i 150 anni dell’unità d’Italia, una sua opera: ”Cavour” viene premiata al Circolo della Stampa di Milano.
Ancora nel 2011, espone alla Chie Art Gallery di Milano
Nel 2011, partecipa alla 54° Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi
Nel 2014, a Palazzo Terragni di Lissone espone per "Mistero e Bellezza della Vita" un’opera in marmo
Sempre nel 2014, alla Reggia di Monza espone per "L'età dell'oro della scultura italiana"
Nel 2015, espone a Villa Amoretti parco Rignon Torino
In questa occasione Taurus verrà svelato al grande pubblico lombardo; l’opera, realizzata in acciaio cromato a spessore e bronzato a fuoco, vuol essere sinonimo di innovazione e di tradizione. La scultura rimarrà esposta sino a metà Gennaio.
testo critico:
L’opera rappresenta un TORO in movimento e, grazie alla sua particolare torsione, esalta il concetto di straordinaria forza, non solo fisica. Il Toro, dal punto di vista interpretativo, è oggetto di importanti disquisizioni in ambito artistico/filosofico, la sua immagine è di conseguenza anche il soggetto di alcune delle più belle pagine della storia dell’arte.
Si pensi all’importanza del toro nella storia, nella religione e nell’economia dell’area geografica mediterranea, come dimostrato dalle recenti ricerche scientifiche relative al rapporto strettissimo tra gli animali e la società occidentale. Il toro rappresenta la forza della storia, presente sin dall’antichità per le qualità alimentari della sua carne, la forza espressa dai riti religiosi e dall’importanza economica relativa al commercio del pellame.
L’ideale artistico, espresso dalla creatività e dalla sensibilità dello scultore “Ambro”, affronta l’aspetto più scenografico attraverso l’idea di forza della natura, come simbolo prorompente di una natura fertile e, grazie a ciò, la forza stessa della reazione di una società che si ribella al declino e reagisce proprio attraverso una forza primordiale che è innata nel toro, che non si fa sottomettere e non si arrende mai, fino alla forza espressiva dell’artista che, in linea con le parole di Kandinsky, contiene dentro sé quella “necessità interiore” che è fonte inesauribile di “creazione”, ossia vita nuova.
Questo binomio simbolicamente molto forte tra il Toro e l’Artista dona all’opera il ritmo vitale necessario per esprimere, sin dal primo colpo d’occhio, l’energia della fertile terra lombarda attraverso le radici della tradizione. Il pensiero alla terra fertile dalla quale far ripartire l’economia e far riflettere sui valori veri della vita.
L’imponente scultura di Ambro rappresenta un’eccellenza lombarda in virtù della presenza della sede dell’attività professionale dell’artista. Da qui lo scultore progetta e lavora a opere d’arte che vengono apprezzate in tutto il mondo. L’opera nell’ottica del concept “Lombardia: Feeding the future, now” esprime il concetto di ritorno alla valorizzazione della “terra” come tradizione e agricoltura attraverso un animale forte e storicizzato nella storia dell’arte come nella rilevante simbologia filosofica e religiosa.
Artista eclettico, che sa dialogare con la materia, adattandola in modo personale e innovativo al suo essere uomo e artista. Formatosi come grafico pubblicitario, sviluppa in questa professione l'attitudine innata per l'arte.
Si iscrive nel 1993 alla "Libera Accademia d'Arte di Lissone" conoscendo e frequentando il Maestro Ermes Meloni, che gli permette di approfondire e maturare i primi rudimenti, le tecniche e i segreti della scultura. In seguito incontra e collabora con i Maestri Warner, Max Marra e Brunivo Buttarelli, dai quali acquisisce nuove tecniche, sperimenta nuovi materiali e visioni dell'arte. Frequenta corsi di scultura del marmo con i Maestri carraresi.
Pur operando abitualmente con i materiali della tradizione, come marmo, bronzo, gesso, cera, ferro, non disdegna l'uso di altri materiali, dalle resine al plexiglas, e sperimenta di continuo nuove tecniche di impasto e fusione, spesso integrando fra loro materie e tecniche diverse. La scultura e il modellato diventano così elementi prioritari nella ricerca dell'artista, tesi sempre più alla monumentalità e a un dialogo serrato con lo spazio circostante. Nelle sue sculture, infatti, la forma naturale spesso si arricchisce di elementi simbolici, di intensi quanto drammatici afflati visionari e la realtà diventa illusione, mito, onirica raffigurazione dell'essere.
Scrive Renata Ghiazza: "l'autore impiega la linea in tutta la sua magnificenza ed elastica eleganza, volta a racchiudere l'ampia spazialità dinamica". Partecipa negli anni a numerose collettive, riscontrando interesse ed apprezzamento per il suo lavoro.
Nel 1998, nel sito di Brera, in occasione della biennale d’Arte Padana, viene selezionato fra cinquecento opere presentate. Nel 2003 la critica riconosce l’originalità di una sua opera “mobile” alla MIA Mostra Internazionale di Monza.
Sempre nel 2003, la stessa opera viene selezionata ed esposta al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. Ancora nel 2003, a Milano, nell’ambito della manifestazione di Bagutta, riceve il premio Bruno De Cerce. Nel 2004 viene invitato ad esporre all' Arengario di Palazzo Reale di Milano, in occasione della rassegna “La ricerca espressiva nell’arte”. Sempre nel 2004 viene selezionato per esporre al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone.
Nel 2008, a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, è primo segnalato dalla giuria nell’ambito del premio “Scultori a palazzo”. Nel 2009, ancora a Palazzo Borromeo, una sua opera sulla passione di Cristo gli assicura, per “l’originalità interpretativa e la forte capacità evocativa”, un nuovo premio.
Nel 2011 espone presso la galleria Pace di Milano.
Sempre nel 2011, in occasione del concorso per i 150 anni dell’unità d’Italia, una sua opera: ”Cavour” viene premiata al Circolo della Stampa di Milano.
Ancora nel 2011, espone alla Chie Art Gallery di Milano
Nel 2011, partecipa alla 54° Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi
Nel 2014, a Palazzo Terragni di Lissone espone per "Mistero e Bellezza della Vita" un’opera in marmo
Sempre nel 2014, alla Reggia di Monza espone per "L'età dell'oro della scultura italiana"
Nel 2015, espone a Villa Amoretti parco Rignon Torino
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