Angiolino. La Guerra Di Un Pittore Cantastorie
Dal 27 Giugno 2020 al 27 Settembre 2020
Codroipo | Udine
Luogo: Villa Manin
Indirizzo: piazza Manin 10, Passariano
Orari: da martedì a venerdì 15-18; sabato, domenica e festivi 10-13 / 13.30-19. Lunedì chiuso
Curatori: Dino Barattin
Enti promotori:
- Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
- Comune di San Giorgio di Nogaro
Telefono per informazioni: +39 0432 821211
Sito ufficiale: http://www.villamanin.it
Le tempere di Angiolino costituiscono un grande affresco che ci racconta gli orrori della guerra e come questi siano stati vissuti da un giovane che ha voluto trasferire sulla carta le sue emozioni e la sua adesione agli ideali di libertà e democrazia.
Un caso probabilmente speciale e unico a livello nazionale per l'energia creativa e la passione sottese alla realizzazione di opere che rappresentano un inno alla pace e da alcuni sono state paragonate a degli ex-voto.
Certamente si possono ascrivere ad un'arte autenticamente popolare, ma se osserviamo attentamente il disegno, l'uso dei colori percepiamo un grande movimento delle forme che ci rapiscono fino a farci sentire le urla dei naufraghi, il crepitare delle mitragliatrici, l'assordante boato di un bombardamento.Sono tavole che non lasciano indifferenti chi le guarda. Ad illustrare le opere sono le didascalie originali, compilate dallo stesso Angiolino, che ci raccontano di battaglie sul ,mare, di bombardamenti di paesi e città e di vari epidodi della lotta partigiana in Friuli.
Nella sua fantasia le letture di romanzi di avventure di mescolano con i racconti dei marinai e con episodi da lui vissuti personalmente.Le immagini proposte, ricche di inventiva e di grande immediatezza espressiva si possono leggere come una grande storia collettiva a fumetti, o come si direbbe oggi, una sorta di grande graphic novel.
La mostra non vuole essere una storia illustrata della Seconda guerra mondiale, ma una testimonianza straordinaria sul modo in cui la guerra venne vissuta e raffigurata da un giovane friulano, certamente interprete, a suo modo, di sentimenti popolari, vivi e diffusi.
Angiolino è solo un soprannome, un vezzeggiativo con cui la madre Anna Fabbri, era solita chiamarlo in ricordo del fratello, pittore e scultore, oltre che famoso burattinaio.
Col passare del tempo, il suo nome vero, Alfonsino Filiputti (1924-1999), venne dimenticato e per tutti rimase solo Angiolino.
Angiolino è oggi considerato un “pittore cantastorie” per le sontuose didascalie che accompagnano ogni suo lavoro.
Non si tratta di semplici descrizioni, ma di racconti stringati che racchiudono impressioni e sensazioni, idee e fantasie.
Le 157 tele in mostra coprono l’attività del pittore dal 1940 al 1945, quando Angiolino era poco più che ventenne.
Egli aveva la capacità di rappresentare con. Immediatezza in immagini i racconti che riceveva, quand’era bambino dal padre e dallo zio Arturo, poi da amici e conoscenti.
Egli rappresenta episodi che all’epoca ebbero risonanza nazionale e internazionale, come Il Rex in fiamme nel porto di Trieste, prima tela di un fatto avvenuto in regione, I fatti di Porzûs, Lo sbarco in Normandia, ma anche scene di vita partigiana
Ogni tela è corredata da pannelli di approfondimento storico.
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