Napoleone, arte e Piemonte
statua napoleone Napoleone
04/11/2005
“Più si è grandi e meno si deve avere volontà: si dipende dagli avvenimenti e dalle circostanze”.
Napoleone Bonaparte
Ad Alba, negli spazi della Fondazione Ferrero, una mostra di grande interesse storico, ripercorre la sorte delle opere di alcuni dei più significativi artisti piemontesi dei secoli XV e XVI, sottratte dalle loro sedi originarie durante il periodo napoleonico.
Immenso l’interesse di Napoleone per le opere d’arte italiane, e quelli che un tempo furono delle vere e proprie ruberie d’arte, sono in parte alla base della nascita di alcuni musei stranieri, in particolare il Louvre di Parigi. Le spoliazioni francesi furono sistematiche e si trattò della più colossale trasmigrazione di patrimonio artistico della storia, secondo una pianificazione che ebbe il suo stratega soprattutto nel barone Dominique Vivant Denon, definito “l’occhio di Bonaparte” e direttore del Musée Napoléon. L’Italia venne privata di parti importantissime del suo patrimonio artistico-devozionale, approfittando spesso della soppressione dei principali ordini religiosi.
L'evento espositivo promosso e organizzato dalla Fondazione Ferrero e dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte, in collaborazione con il Professor Giovanni Romano, prevede quattro sezioni. La prima, storica, è dedicata ai personaggi che ebbero parte nelle vicende piemontesi di quegli anni: Napoleone, Paolina Bonaparte e Camillo Borghese, governatore del Piemonte; Menou, Jourdan, Soult, luogotenenti di Bonaparte.
La seconda sezione illustra con alcuni esempi (tra cui un dipinto del Guercino) il recupero di opere d’arte portate in Francia e rientrate in Italia dopo il 1815, grazie all’intervento diretto di Lodovico Costa, allievo dell’albese Vernazza. Una terza sezione offre al pubblico la possibilità di vedere di nuovo riunite insieme dopo lungo tempo tavole di polittici smembrati, in seguito alle soppressioni napoleoniche. La quarta sezione, la più ampia, è dedicata alla “musealizzazione” ovvero alla sistemazione di opere piemontesi in collezioni permanenti di musei italiani e stranieri di prestigio.
Napoleone e il Piemonte, Capolavori ritrovati
Fino al al 27 febbraio 2006
Alba, Fondazione Ferrero
Catalogo a cura di L’Artistica Editrice, Savigliano (Cuneo).
Orari di apertura: giorni feriali dalle 15.00 alle 19.00; giovedì dalle 15.00 alle 22.00 con ingresso gratuito.
Sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00 con ingresso gratuito.
Per prenotazioni e visite guidate: Itinera Servizi Turistici S.c.r.l.
Telefono: 0173/363480 – 347/3156720
Fax: 0173/366968
itinera@piemonteitinera.net
Napoleone Bonaparte
Ad Alba, negli spazi della Fondazione Ferrero, una mostra di grande interesse storico, ripercorre la sorte delle opere di alcuni dei più significativi artisti piemontesi dei secoli XV e XVI, sottratte dalle loro sedi originarie durante il periodo napoleonico.
Immenso l’interesse di Napoleone per le opere d’arte italiane, e quelli che un tempo furono delle vere e proprie ruberie d’arte, sono in parte alla base della nascita di alcuni musei stranieri, in particolare il Louvre di Parigi. Le spoliazioni francesi furono sistematiche e si trattò della più colossale trasmigrazione di patrimonio artistico della storia, secondo una pianificazione che ebbe il suo stratega soprattutto nel barone Dominique Vivant Denon, definito “l’occhio di Bonaparte” e direttore del Musée Napoléon. L’Italia venne privata di parti importantissime del suo patrimonio artistico-devozionale, approfittando spesso della soppressione dei principali ordini religiosi.
L'evento espositivo promosso e organizzato dalla Fondazione Ferrero e dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte, in collaborazione con il Professor Giovanni Romano, prevede quattro sezioni. La prima, storica, è dedicata ai personaggi che ebbero parte nelle vicende piemontesi di quegli anni: Napoleone, Paolina Bonaparte e Camillo Borghese, governatore del Piemonte; Menou, Jourdan, Soult, luogotenenti di Bonaparte.
La seconda sezione illustra con alcuni esempi (tra cui un dipinto del Guercino) il recupero di opere d’arte portate in Francia e rientrate in Italia dopo il 1815, grazie all’intervento diretto di Lodovico Costa, allievo dell’albese Vernazza. Una terza sezione offre al pubblico la possibilità di vedere di nuovo riunite insieme dopo lungo tempo tavole di polittici smembrati, in seguito alle soppressioni napoleoniche. La quarta sezione, la più ampia, è dedicata alla “musealizzazione” ovvero alla sistemazione di opere piemontesi in collezioni permanenti di musei italiani e stranieri di prestigio.
Napoleone e il Piemonte, Capolavori ritrovati
Fino al al 27 febbraio 2006
Alba, Fondazione Ferrero
Catalogo a cura di L’Artistica Editrice, Savigliano (Cuneo).
Orari di apertura: giorni feriali dalle 15.00 alle 19.00; giovedì dalle 15.00 alle 22.00 con ingresso gratuito.
Sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00 con ingresso gratuito.
Per prenotazioni e visite guidate: Itinera Servizi Turistici S.c.r.l.
Telefono: 0173/363480 – 347/3156720
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