Dal 26 settembre al 24 gennaio
Un Raffaello inconsueto alla Reggia di Venaria
Raffaello, Ritratto di giovane con mela. Firenze, Galleria degli Uffizi
Ludovica Sanfelice
21/09/2015
Torino - Con la mostra "Raffaello. Il Sole delle Arti", curata da Gabriele Barucca e Sylvia Ferino insieme ad un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci, un nucleo di celebri capolavori di Raffaello giungerà alla Reggia di Venaria per accostare il pubblico alla geniale personalità del maestro ed evocare l'evoluzione tecnica e gli snodi della sua carriera artistica tra le diverse città in cui visse .
Cominciando dagli anni della formazione, documentati da una selezione di opere-guida realizzate da figure fondamentali come il Padre Giovanni Santi, il Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli, il percorso espositivo, che sarà allestito nelle Sale delle Arti con i prestiti delle più importanti istituzioni museali e straniere, racconterà l'Urbinate adottando punti di vista inconsueti.
Lo dimostra l’ampio spazio riservato ad illustrare il suo impegno nelle arti applicate attraverso la traduzione di suoi cartoni o disegni, o incisioni su arazzi, maioliche, monete, smalti, cristalli, vetri, armture e intagli, tutti veicoli fondamentali nella diffusione e nella conoscenza delle creazioni figurative di Raffaello nelle corti di Italia e d’Europa.
Affidarsi alle riproduzioni prova come il gigante della pittura, oltre ad amare le arti minori, fosse abile anche nel curare la propria immagine. Grazie al suo spirito “imprenditoriale” infatti Raffaello venne copiato e riprodotto nei lavori di molti altri pittori raggiungendo il successo che ancora gli attribuiamo.
Consulta anche:
La guida d'arte di Torino
Cominciando dagli anni della formazione, documentati da una selezione di opere-guida realizzate da figure fondamentali come il Padre Giovanni Santi, il Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli, il percorso espositivo, che sarà allestito nelle Sale delle Arti con i prestiti delle più importanti istituzioni museali e straniere, racconterà l'Urbinate adottando punti di vista inconsueti.
Lo dimostra l’ampio spazio riservato ad illustrare il suo impegno nelle arti applicate attraverso la traduzione di suoi cartoni o disegni, o incisioni su arazzi, maioliche, monete, smalti, cristalli, vetri, armture e intagli, tutti veicoli fondamentali nella diffusione e nella conoscenza delle creazioni figurative di Raffaello nelle corti di Italia e d’Europa.
Affidarsi alle riproduzioni prova come il gigante della pittura, oltre ad amare le arti minori, fosse abile anche nel curare la propria immagine. Grazie al suo spirito “imprenditoriale” infatti Raffaello venne copiato e riprodotto nei lavori di molti altri pittori raggiungendo il successo che ancora gli attribuiamo.
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