Dal 24 settembre al 29 maggio a Bologna
Un capolavoro nel suo luogo d'origine: la "Nascita del Battista" torna all'Oratorio dei Fiorentini
L'Oratorio dei Fiorentini con la Nascita del Battista di Sebastiano Ricci I Courtesy Banca di Bologna
Francesca Grego
22/09/2022
Bologna - Non capita poi tanto spesso di poter ammirare un’opera nell’ambiente per il quale fu creata. Specie se il luogo in questione è parte di una chiesa sconsacrata da oltre 200 anni, finita in mani private e poi diventata location di una banca. È il caso della pala d’altare della Nascita del Battista, capolavoro seicentesco dipinto da Sebastiano Ricci per l’Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini. Rimossa dalla sua sede nel 1798, quando i funzionari napoleonici chiusero la chiesa al culto e la destinarono a usi commerciali, la tela è oggi conservata presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna insieme ad altri gioielli della stessa epoca.
Restaurato nel rispetto della storia dalla Banca di Bologna, l’Oratorio di San Giovanni è ora pronto a riaccogliere la pala per otto mesi: in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, a partire da sabato 24 settembre e fino al 29 maggio 2023, il pubblico potrà ammirarla nel suo luogo d’origine grazie a un programma di visite guidate gratuite prenotabili sul sito della banca (https://bit.ly/3QipPsr), in collaborazione con la Pinacoteca Nazionale e l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
La movimentata rappresentazione della Nascita del Battista orchestrata da Ricci tornerà così a dialogare con i magnifici affreschi realizzati dai maestri seicenteschi Domenico Baroni, Mauro Aldrovandini, Giuseppe Rolli e Paolo Guidi per la volta e per le pareti dell’Oratorio. Gioiello barocco sconosciuto ai più, l’edificio di culto si trova in Corte de’ Galluzzi, storico angolo del centro di Bologna, al piano superiore dell’antica Chiesa di Santa Maria nota anche come “Rotonda dei Galluzzi”, che l’omonima famiglia gentilizia fece ai piedi della torre duecentesca di proprietà. Dopo l’abbandono da parte del casato, la chiesa fu utilizzata dalla Compagnia di San Giovanni Battista dei Fiorentini, congregazione dei tessitori di velluto votati all’orazione e penitenza, che la restaurarono e costruirono l’Oratorio.
Decorazioni barocche all'Oratorio dei Fiorentini (dettaglio) I Courtesy Banca di Bologna
Il luogo stesso, insomma, sarà per molti una scoperta: “L’Oratorio è una straordinaria sinfonia barocca, raffinata e brillante, unica nel patrimonio artistico bolognese”, spiegano la dottoressa Mirella Cavalli della Pinacoteca Nazionale e il professor Luca Ciancabilla dell’Alma Mater, curatori dell’iniziativa: “Finalità del progetto è la rilettura critica di questo magnifico angolo di corte de’ Galluzzi alla luce della ricollocazione temporanea della pala d’altare, evento che pensiamo possa avviare un approccio sperimentale e dare nuovi impulsi agli studi. Il visitatore sarà accompagnato all’interno dell’ambiente dai necessari apparati esplicativi, utili a comprendere le ragioni critiche e storiche perseguite dal nuovo allestimento, nonché alla corretta fruizione del luogo”.
Affreschi dell'Oratorio dei Fiorentini (dettaglio) I Courtesy Banca di Bologna
Restaurato nel rispetto della storia dalla Banca di Bologna, l’Oratorio di San Giovanni è ora pronto a riaccogliere la pala per otto mesi: in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, a partire da sabato 24 settembre e fino al 29 maggio 2023, il pubblico potrà ammirarla nel suo luogo d’origine grazie a un programma di visite guidate gratuite prenotabili sul sito della banca (https://bit.ly/3QipPsr), in collaborazione con la Pinacoteca Nazionale e l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
La movimentata rappresentazione della Nascita del Battista orchestrata da Ricci tornerà così a dialogare con i magnifici affreschi realizzati dai maestri seicenteschi Domenico Baroni, Mauro Aldrovandini, Giuseppe Rolli e Paolo Guidi per la volta e per le pareti dell’Oratorio. Gioiello barocco sconosciuto ai più, l’edificio di culto si trova in Corte de’ Galluzzi, storico angolo del centro di Bologna, al piano superiore dell’antica Chiesa di Santa Maria nota anche come “Rotonda dei Galluzzi”, che l’omonima famiglia gentilizia fece ai piedi della torre duecentesca di proprietà. Dopo l’abbandono da parte del casato, la chiesa fu utilizzata dalla Compagnia di San Giovanni Battista dei Fiorentini, congregazione dei tessitori di velluto votati all’orazione e penitenza, che la restaurarono e costruirono l’Oratorio.
Decorazioni barocche all'Oratorio dei Fiorentini (dettaglio) I Courtesy Banca di Bologna
Il luogo stesso, insomma, sarà per molti una scoperta: “L’Oratorio è una straordinaria sinfonia barocca, raffinata e brillante, unica nel patrimonio artistico bolognese”, spiegano la dottoressa Mirella Cavalli della Pinacoteca Nazionale e il professor Luca Ciancabilla dell’Alma Mater, curatori dell’iniziativa: “Finalità del progetto è la rilettura critica di questo magnifico angolo di corte de’ Galluzzi alla luce della ricollocazione temporanea della pala d’altare, evento che pensiamo possa avviare un approccio sperimentale e dare nuovi impulsi agli studi. Il visitatore sarà accompagnato all’interno dell’ambiente dai necessari apparati esplicativi, utili a comprendere le ragioni critiche e storiche perseguite dal nuovo allestimento, nonché alla corretta fruizione del luogo”.
Affreschi dell'Oratorio dei Fiorentini (dettaglio) I Courtesy Banca di Bologna
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