L'amoxicillina ha eliminato gli agenti che stavano annerendo e sbriciolando i dipinti
Gli affreschi della Villa dei Misteri curati con gli antibiotici

Gli affreschi della Villa dei Misteri a Pompei
E. Bramati
09/06/2014
Napoli - Ad un anno di distanza dall'avvio dei lavori di riqualificazione della Villa dei Misteri, una delle più celebri di Pompei, emergono dettagli interessanti sugli interventi eseguiti.
Gli affreschi, che secondo gli studiosi raffigurerebbero un rito di iniziazione ai misteri di Dioniso, sono stati letteralmente curati con batteri antibiotici.
La amoxicillina, una molecola frequentemente impiegata anche nella medicina umana, avrebbe infatti permesso di eliminare il biossido di manganese, che nel corso dei secoli si era infiltrato dal terreno annerendo i brillanti colori parietali.
Non solo, gli stessi batteri avrebbero inoltre debellato gli streptococchi, che riuscendo a proliferare anche in assenza di aria avevano intaccato le decorazioni, nutrendosi dei loro colori naturali.
Fortunatamente, grazie ad uno strato protettivo di cera e benzina applicato agli inizi del Novecento, ricorrendo ai mezzi disponibili a quell'epoca, la qualità degli affreschi si è mantenuta in buono stato, consentendo a questo nuovo e leggero intervento di restituire al sito lo splendore originario.
Nonostante sia stata prevista una terapia in tre cicli, per garantire una lunga tenuta, i primi interventi hanno già apportato risultati soddisfacenti dopo una settimana.
Al completamento delle diverse fasi, intorno al gennaio 2015, la Villa potrà di nuovo essere ammirata da turisti ed esperti nella sua interezza.
Gli affreschi, che secondo gli studiosi raffigurerebbero un rito di iniziazione ai misteri di Dioniso, sono stati letteralmente curati con batteri antibiotici.
La amoxicillina, una molecola frequentemente impiegata anche nella medicina umana, avrebbe infatti permesso di eliminare il biossido di manganese, che nel corso dei secoli si era infiltrato dal terreno annerendo i brillanti colori parietali.
Non solo, gli stessi batteri avrebbero inoltre debellato gli streptococchi, che riuscendo a proliferare anche in assenza di aria avevano intaccato le decorazioni, nutrendosi dei loro colori naturali.
Fortunatamente, grazie ad uno strato protettivo di cera e benzina applicato agli inizi del Novecento, ricorrendo ai mezzi disponibili a quell'epoca, la qualità degli affreschi si è mantenuta in buono stato, consentendo a questo nuovo e leggero intervento di restituire al sito lo splendore originario.
Nonostante sia stata prevista una terapia in tre cicli, per garantire una lunga tenuta, i primi interventi hanno già apportato risultati soddisfacenti dopo una settimana.
Al completamento delle diverse fasi, intorno al gennaio 2015, la Villa potrà di nuovo essere ammirata da turisti ed esperti nella sua interezza.
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