Dal 13 ottobre al 4 febbraio
“Favoloso Calvino”: i cento anni dello scrittore alle Scuderie del Quirinale
Calvino nello specchio, s.d., Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, Fondo Calvino
Francesca Grego
13/10/2023
Roma - Se c’è uno scrittore che si presta a essere raccontato con le immagini, quello è Italo Calvino. Nei suoi romanzi la parola si trasforma spontaneamente in figura e una trama di forme, colori, luoghi, personaggi prende corpo davanti agli occhi di chi legge. Non è un caso: in una lettera del 1960 Calvino confida al critico e traduttore François Wahl che le sue invenzioni nascono sempre da un’immagine. Per lo scrittore ligure l’arte è una miniera di ispirazioni, dagli amati Paul Klee e Pablo Picasso, scelti per animare le copertine dei suoi libri, a Fausto Melotti, Giulio Paolini, Saul Steinberg, Vittore Carpaccio, che ne stimolano la creatività.
Ecco perché, a 100 anni dalla nascita, le Scuderie del Quirinale celebrano Italo Calvino con una mostra d’arte: un viaggio nell’immaginario dello scrittore più immaginifico del Novecento italiano attraverso circa 200 opere - dipinti, sculture, disegni, illustrazioni, arazzi, codici miniati – realizzate dal Rinascimento a oggi.
Pedro Cano, Fedora, da Le città invisibili, acquerello su carta, Blanca, Fundación Pedro Cano / Foto di José Luis Montero
“Faboulous Calvino” titolava la New York Review of Books il 30 maggio del 1974, presentando, poco dopo la traduzione in inglese delle Città invisibili, un articolo di Gore Vidal. Sull’aggettivo “favoloso”, usato dai commentatori fin dagli esordi, lo scrittore aveva già detto la sua: “Io stavo al gioco”, racconta nel 1960, “capivo benissimo che il pregio è d’essere favolosi quando si parla di proletariato e di fattacci di cronaca, mentre a esserlo parlando di castelli e di cigni non c’è nessuna bravura”. Ma favoloso evidentemente Calvino lo era davvero. E così anche il curatore Mario Barenghi, docente di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Milano Bicocca e tra i massimi studiosi dell’opera dello scrittore, ha deciso di ribadirlo alle Scuderie del Quirinale: Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri è il titolo dell’esposizione, che apre il lavoro del maestro ligure su una varietà di mondi vicini e lontani, proprio come piaceva fare a lui.
Vittore Carpaccio, San Giorgio che uccide il drago e quattro scene del suo martirio, 1516. Olio su tela, cm 180 x 226, Venezia, Abbazia di San Giorgio Maggiore, Benedicti Claustra Onlus I Per concessione dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore - Benedicti Claustra Onlus, specificamente rappresentata dalle persone dell’Abate Stefano Visintin o.s.b. e del Direttore Carmelo A. Grasso
Da oggi, venerdì 13 ottobre, fino al 4 febbraio 2024, in mostra troveremo perciò opere legate alle sue attività di scrittore, ai suoi gusti e alla sua esperienza, ma anche lavori di artisti che si sono ispirati a Calvino per creare a loro volta: gli acquerelli di Pedro Cano sulle Città invisibili, per esempio, la Forêt Palatine di Eva Jospin o il Calvino di Richard Serra. E ogni sera, per tutta la durata dell’esposizione, su via XXIV Maggio si accenderà Palomar, la grande installazione luminosa che nel 1998 Giulio Paolini ha dedicato a Calvino e al suo doppio, Palomar appunto, funambolo degli spazi celesti.
Emanuele Luzzati, Il visconte dimezzato. Illustrazione per Il visconte dimezzato,1975, pennarello, matita e collage su carta, mm 330 x 480. Genova, Archivio generale opere, Lele Luzzati Foundation - Casa Museo © Lele Luzzati Foundation
Il racconto segue un andamento cronologico, illustrando i caratteri e l’evoluzione dell’immaginario di Calvino dagli anni della formazione alla maturità artistica: tappe immancabili sono gli interessi dello scrittore, i suoi temi favoriti e soprattutto i suoi libri, dal Sentiero dei nidi di ragno – la vita dei partigiani raccontata “come una favola di bosco”, nelle parole di Cesare Pavese – al Barone rampante, dalle Fiabe italiane al Castello dei destini incrociati, dalle Città invisibili al romanzo sperimentale Se una notte d’inverno un viaggiatore.
Enrico Baj, Il gioco degli scacchi, 1988. Legno e materiali vari, 32 sculture + 32 tavolette. Vergiate, Archivio Enrico Baj. Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri I Courtesy Scuderie del Quirinale, Roma
Lungo il percorso, i disegni visionari di Luigi Serafini, di cui Calvino scrisse su FMR, le illustrazioni di Lele Luzzati per il Visconte Dimezzato, gli scacchi di Enrico Baj, gli esperimenti optical di Marina Apolloni, le installazioni di Mark Dion in un parallelo con le Cosmicomiche, celebri ritratti tra cui quelli dipinti da Tullio Pericoli e perfino un autoritratto in forma di caricatura, ma anche il prezioso Arazzo Millefiori di manifattura fiamminga cinquecentesca e l’olio su tela San Giorgio che uccide il drago di Carpaccio, in prestito dall’abbazia veneziana di San Giorgio Maggiore.
Tullio Pericoli, Italo Calvino, 1987. Acquerello e china su carta, mm 570 x 380. Bologna, collezione privata © Tullio Pericoli
Per tutta la durata della mostra le Scuderie del Quirinale e altri luoghi di cultura della capitale ospiteranno un ricco calendario di eventi, puntando l’attenzione sulle tante e diverse dimensioni dell’esperienza di Calvino: la passione per la botanica, i rapporti con la musica, le “interviste impossibili” realizzate per la radio, e naturalmente il legame delle sue opere con artisti e creativi attivi in ambito visuale, come Fausto Melotti, Saul Steinberg e Giulio Paolini.
Mark Dion, Between Voltaire and Poe, 2016. Meuble en bois, boites à cigarettes, figurines, plastique, bocaux et bibelots. Mark Dion & Galerie In Situ-fabienne leclerc, Grand Paris. Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri I Courtesy Scuderie del Quirinale, Roma
Curata da Mario Barenghi, realizzata da Scuderie del Quirinale e da Electa in collaborazione con Regione Liguria, Comune di Genova e Fondazione Palazzo Ducale, Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri è parte delle celebrazioni per il centenario dell’autore insieme alla mostra Calvino Cantafavole, in corso a Genova, Palazzo Ducale.
Luigi Serafini, Pagina del Codex Seraphinianus, 1977, Disegno a matita colorata e inchiostro di china su carta, Pubblicato nel 1981, Franco Maria Ricci Editore, Parma
Leggi anche:
• Tra fiaba e arte. Calvino Cantafavole in un doppio appuntamento a Genova
Ecco perché, a 100 anni dalla nascita, le Scuderie del Quirinale celebrano Italo Calvino con una mostra d’arte: un viaggio nell’immaginario dello scrittore più immaginifico del Novecento italiano attraverso circa 200 opere - dipinti, sculture, disegni, illustrazioni, arazzi, codici miniati – realizzate dal Rinascimento a oggi.
Pedro Cano, Fedora, da Le città invisibili, acquerello su carta, Blanca, Fundación Pedro Cano / Foto di José Luis Montero
“Faboulous Calvino” titolava la New York Review of Books il 30 maggio del 1974, presentando, poco dopo la traduzione in inglese delle Città invisibili, un articolo di Gore Vidal. Sull’aggettivo “favoloso”, usato dai commentatori fin dagli esordi, lo scrittore aveva già detto la sua: “Io stavo al gioco”, racconta nel 1960, “capivo benissimo che il pregio è d’essere favolosi quando si parla di proletariato e di fattacci di cronaca, mentre a esserlo parlando di castelli e di cigni non c’è nessuna bravura”. Ma favoloso evidentemente Calvino lo era davvero. E così anche il curatore Mario Barenghi, docente di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Milano Bicocca e tra i massimi studiosi dell’opera dello scrittore, ha deciso di ribadirlo alle Scuderie del Quirinale: Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri è il titolo dell’esposizione, che apre il lavoro del maestro ligure su una varietà di mondi vicini e lontani, proprio come piaceva fare a lui.
Vittore Carpaccio, San Giorgio che uccide il drago e quattro scene del suo martirio, 1516. Olio su tela, cm 180 x 226, Venezia, Abbazia di San Giorgio Maggiore, Benedicti Claustra Onlus I Per concessione dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore - Benedicti Claustra Onlus, specificamente rappresentata dalle persone dell’Abate Stefano Visintin o.s.b. e del Direttore Carmelo A. Grasso
Da oggi, venerdì 13 ottobre, fino al 4 febbraio 2024, in mostra troveremo perciò opere legate alle sue attività di scrittore, ai suoi gusti e alla sua esperienza, ma anche lavori di artisti che si sono ispirati a Calvino per creare a loro volta: gli acquerelli di Pedro Cano sulle Città invisibili, per esempio, la Forêt Palatine di Eva Jospin o il Calvino di Richard Serra. E ogni sera, per tutta la durata dell’esposizione, su via XXIV Maggio si accenderà Palomar, la grande installazione luminosa che nel 1998 Giulio Paolini ha dedicato a Calvino e al suo doppio, Palomar appunto, funambolo degli spazi celesti.
Emanuele Luzzati, Il visconte dimezzato. Illustrazione per Il visconte dimezzato,1975, pennarello, matita e collage su carta, mm 330 x 480. Genova, Archivio generale opere, Lele Luzzati Foundation - Casa Museo © Lele Luzzati Foundation
Il racconto segue un andamento cronologico, illustrando i caratteri e l’evoluzione dell’immaginario di Calvino dagli anni della formazione alla maturità artistica: tappe immancabili sono gli interessi dello scrittore, i suoi temi favoriti e soprattutto i suoi libri, dal Sentiero dei nidi di ragno – la vita dei partigiani raccontata “come una favola di bosco”, nelle parole di Cesare Pavese – al Barone rampante, dalle Fiabe italiane al Castello dei destini incrociati, dalle Città invisibili al romanzo sperimentale Se una notte d’inverno un viaggiatore.
Enrico Baj, Il gioco degli scacchi, 1988. Legno e materiali vari, 32 sculture + 32 tavolette. Vergiate, Archivio Enrico Baj. Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri I Courtesy Scuderie del Quirinale, Roma
Lungo il percorso, i disegni visionari di Luigi Serafini, di cui Calvino scrisse su FMR, le illustrazioni di Lele Luzzati per il Visconte Dimezzato, gli scacchi di Enrico Baj, gli esperimenti optical di Marina Apolloni, le installazioni di Mark Dion in un parallelo con le Cosmicomiche, celebri ritratti tra cui quelli dipinti da Tullio Pericoli e perfino un autoritratto in forma di caricatura, ma anche il prezioso Arazzo Millefiori di manifattura fiamminga cinquecentesca e l’olio su tela San Giorgio che uccide il drago di Carpaccio, in prestito dall’abbazia veneziana di San Giorgio Maggiore.
Tullio Pericoli, Italo Calvino, 1987. Acquerello e china su carta, mm 570 x 380. Bologna, collezione privata © Tullio Pericoli
Per tutta la durata della mostra le Scuderie del Quirinale e altri luoghi di cultura della capitale ospiteranno un ricco calendario di eventi, puntando l’attenzione sulle tante e diverse dimensioni dell’esperienza di Calvino: la passione per la botanica, i rapporti con la musica, le “interviste impossibili” realizzate per la radio, e naturalmente il legame delle sue opere con artisti e creativi attivi in ambito visuale, come Fausto Melotti, Saul Steinberg e Giulio Paolini.
Mark Dion, Between Voltaire and Poe, 2016. Meuble en bois, boites à cigarettes, figurines, plastique, bocaux et bibelots. Mark Dion & Galerie In Situ-fabienne leclerc, Grand Paris. Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri I Courtesy Scuderie del Quirinale, Roma
Curata da Mario Barenghi, realizzata da Scuderie del Quirinale e da Electa in collaborazione con Regione Liguria, Comune di Genova e Fondazione Palazzo Ducale, Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri è parte delle celebrazioni per il centenario dell’autore insieme alla mostra Calvino Cantafavole, in corso a Genova, Palazzo Ducale.
Luigi Serafini, Pagina del Codex Seraphinianus, 1977, Disegno a matita colorata e inchiostro di china su carta, Pubblicato nel 1981, Franco Maria Ricci Editore, Parma
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