Sguardo contemporaneo
Dal 30 Maggio 2015 al 05 Luglio 2015
Villimpenta | Mantova
Luogo: Castello di Villimpenta
Indirizzo: via Tione 2
Curatori: Nicla Ferrari
Enti promotori:
- Comune di Villimpenta – Assessorato alla Cultura
- Provincia di Mantova
- Sistema Museale Mantovano
- Sistema Bibliotecario Grande Mantova
- Sistema Po Matilde
- Regge dei Gonzaga
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0376 667508
E-Mail info: castelloinarte@libero.it
Da sabato 30 Maggio a domenica 5 Luglio 2015 avrà luogo presso il Castello Scaligero-Gonzaghesco di Villimpenta (MN), la mostra collettiva Sguardo Contemporaneo, promossa dal Comune di Villimpenta – Assessorato alla Cultura, patrocinata dalla Provincia di Mantova e in collegamento con Sistema Museale Mantovano, Sistema Bibliotecario Grande Mantova, Sistema Po Matilde, Regge dei Gonzaga.
Negli spazi del Castello di Villimpenta, la Casa del Custode e l’imponente Mastio, saranno accolte una trentina di opere di dieci artisti selezionati in ambito nazionale. L’intento è di offrire una panoramica sull’arte contemporanea attraverso i diversi mezzi espressivi: la pittura, che oggi è nuovamente in auge dopo decenni di oblio, il disegno, la scultura, l’installazione e la fotografia che, non senza animati dibattiti, entra di diritto, e addirittura in certi casi primeggia, nelle mostre d’arte. I linguaggi differenti attraverso i quali gli artisti “guardano” e rappresentano la loro personale realtà, non risultano stridenti tra di loro, anzi si creano nel percorso espositivo interessanti rimandi messi in moto da analogie, da contrapposizioni tecniche o dagli stessi temi affrontati.
Lo “sguardo contemporaneo”, il modo di vedere e rappresentare le cose nutrito oggi dall’abbondanza di informazioni, di stimoli e di mezzi tecnici alla portata di chiunque, non preclude comunque di guardare anche alla tradizione, di trarne preziose lezioni o riportarne all’interno dell’opera “scampoli” e contaminazioni.
Nella pittura ad olio di Roberta Serenari, in mostra con il trittico “ Nel nome della madre”, prevale la presenza femminile dotata di una misteriosa fascinazione. Le sue protagoniste sospese tra scenari metafisici e riferimenti simbolici, sono sempre disegnate con quel realismo iconico che contraddistingue tutta la sua opera. In antitesi è invece il lavoro di Iva Recchia, secondo la quale il mondo umano è un campo d’azione immenso e falsamente circoscritto. La sua inafferrabilità coincide con una perenne mancanza di contorni e sfaldamento della figura, dove sfondo e soggetto si amalgamano in un’unica apparente consistenza.
La dinamicità della pennellata, il ritmo della composizione, i colori audaci e decisamente contemporanei caratterizzano gli ambienti urbani di Daniele Cestari, luoghi dove l’uomo è il grande presente- assente e si pone come spettatore della città, la macchina più complessa che egli stesso abbia mai costruito. Marino Iotti, attraverso stratificazioni di materia, graffiti, inclusioni di schegge di legno o brani di tessuto provenienti da cose abbandonate, realizza sulle sue tele una composizione di cifra informale ed estremamente raffinata, capace di trasportare lo spettatore in un altrove, una sorta di paesaggio della memoria. In mostra anche alcune sue sculture.
Il paesaggio rappresentato nella sua veste più lenta ma del tutto quieta ritorna nelle tempere su tavola di Andrea Giovannini, che con sapiente tecnica aggiunge velatura su velatura fino al raggiungimento di una liricità carica di pathos. La sua è una pittura fondata sulla luce, alimentata dalla materialità e ispirata dal sogno. Massimo Canuti presenta in questa mostra opere della serie “Corre sul fiume”, un ciclo di lavori ispirati al Po nei quali la natura, nelle sue varianti più o meno nobili, assume il ruolo di protagonista traducendosi in disegni, fotografie e installazioni che portano a vivere le atmosfere e i drammi che ruotano attorno al “Grande Fiume”. Giovanni Sala che in tutta la sua opera indaga sul delicato rapporto tra uomo e natura sperimentando materiali e linguaggi sempre diversi , presenta in mostra la sua installazione “Il giardino dei pensieri” che trova, con la collocazione nell’imponente Mastio, la possibilità di liberarsi in altre dimensioni.
Cristina Iotti con abilità tecnica e pulizia formale crea su carta raffinati disegni utilizzando matite colorate per far prendere vita a romantici abiti femminili. I tessuti descritti nei dettagli con altissima perizia tecnica rimandano ad un mondo nel quale il legame affettivo ha un forte valore intrinseco e la pazienza è ancora una virtù. Ancora la presenza del tessuto e del ricordo ritorna nelle opere di Nicla Ferrari che dipinge ad olio su brani di antichi corredi di famiglia sui quali elementi descritti nel dettaglio si alternano a tratti di materia fluida o tormentata. I soggetti incompleti come fossero stralci di affreschi sono supportati dalla presenza di elementi simbolici che offrono una possibile chiave di lettura. Nelle sculture di Michele Sassi la materia è lo strumento per suggerire forme ed evocare gli inquieti stati d’animo del vivere contemporaneo. Nella terracotta o nel marmo le sue figure raggomitolate in posizione fetale o coinvolte in fenomeni di mutazione sembrano sospese in un limbo eterno.
Orario:
Sabato 17.30-19.30 / Domenica 10.30-13
In occasione della Festa del Risotto, aperture straordinarie con visite guidate al castello e alla mostra:
5 - 6 - 7 Giugno 20.30-24.00
12 - 13 - 14 Giugno 20.30-24
19 - 20 - 21 Giugno 20.30-24
Negli spazi del Castello di Villimpenta, la Casa del Custode e l’imponente Mastio, saranno accolte una trentina di opere di dieci artisti selezionati in ambito nazionale. L’intento è di offrire una panoramica sull’arte contemporanea attraverso i diversi mezzi espressivi: la pittura, che oggi è nuovamente in auge dopo decenni di oblio, il disegno, la scultura, l’installazione e la fotografia che, non senza animati dibattiti, entra di diritto, e addirittura in certi casi primeggia, nelle mostre d’arte. I linguaggi differenti attraverso i quali gli artisti “guardano” e rappresentano la loro personale realtà, non risultano stridenti tra di loro, anzi si creano nel percorso espositivo interessanti rimandi messi in moto da analogie, da contrapposizioni tecniche o dagli stessi temi affrontati.
Lo “sguardo contemporaneo”, il modo di vedere e rappresentare le cose nutrito oggi dall’abbondanza di informazioni, di stimoli e di mezzi tecnici alla portata di chiunque, non preclude comunque di guardare anche alla tradizione, di trarne preziose lezioni o riportarne all’interno dell’opera “scampoli” e contaminazioni.
Nella pittura ad olio di Roberta Serenari, in mostra con il trittico “ Nel nome della madre”, prevale la presenza femminile dotata di una misteriosa fascinazione. Le sue protagoniste sospese tra scenari metafisici e riferimenti simbolici, sono sempre disegnate con quel realismo iconico che contraddistingue tutta la sua opera. In antitesi è invece il lavoro di Iva Recchia, secondo la quale il mondo umano è un campo d’azione immenso e falsamente circoscritto. La sua inafferrabilità coincide con una perenne mancanza di contorni e sfaldamento della figura, dove sfondo e soggetto si amalgamano in un’unica apparente consistenza.
La dinamicità della pennellata, il ritmo della composizione, i colori audaci e decisamente contemporanei caratterizzano gli ambienti urbani di Daniele Cestari, luoghi dove l’uomo è il grande presente- assente e si pone come spettatore della città, la macchina più complessa che egli stesso abbia mai costruito. Marino Iotti, attraverso stratificazioni di materia, graffiti, inclusioni di schegge di legno o brani di tessuto provenienti da cose abbandonate, realizza sulle sue tele una composizione di cifra informale ed estremamente raffinata, capace di trasportare lo spettatore in un altrove, una sorta di paesaggio della memoria. In mostra anche alcune sue sculture.
Il paesaggio rappresentato nella sua veste più lenta ma del tutto quieta ritorna nelle tempere su tavola di Andrea Giovannini, che con sapiente tecnica aggiunge velatura su velatura fino al raggiungimento di una liricità carica di pathos. La sua è una pittura fondata sulla luce, alimentata dalla materialità e ispirata dal sogno. Massimo Canuti presenta in questa mostra opere della serie “Corre sul fiume”, un ciclo di lavori ispirati al Po nei quali la natura, nelle sue varianti più o meno nobili, assume il ruolo di protagonista traducendosi in disegni, fotografie e installazioni che portano a vivere le atmosfere e i drammi che ruotano attorno al “Grande Fiume”. Giovanni Sala che in tutta la sua opera indaga sul delicato rapporto tra uomo e natura sperimentando materiali e linguaggi sempre diversi , presenta in mostra la sua installazione “Il giardino dei pensieri” che trova, con la collocazione nell’imponente Mastio, la possibilità di liberarsi in altre dimensioni.
Cristina Iotti con abilità tecnica e pulizia formale crea su carta raffinati disegni utilizzando matite colorate per far prendere vita a romantici abiti femminili. I tessuti descritti nei dettagli con altissima perizia tecnica rimandano ad un mondo nel quale il legame affettivo ha un forte valore intrinseco e la pazienza è ancora una virtù. Ancora la presenza del tessuto e del ricordo ritorna nelle opere di Nicla Ferrari che dipinge ad olio su brani di antichi corredi di famiglia sui quali elementi descritti nel dettaglio si alternano a tratti di materia fluida o tormentata. I soggetti incompleti come fossero stralci di affreschi sono supportati dalla presenza di elementi simbolici che offrono una possibile chiave di lettura. Nelle sculture di Michele Sassi la materia è lo strumento per suggerire forme ed evocare gli inquieti stati d’animo del vivere contemporaneo. Nella terracotta o nel marmo le sue figure raggomitolate in posizione fetale o coinvolte in fenomeni di mutazione sembrano sospese in un limbo eterno.
Orario:
Sabato 17.30-19.30 / Domenica 10.30-13
In occasione della Festa del Risotto, aperture straordinarie con visite guidate al castello e alla mostra:
5 - 6 - 7 Giugno 20.30-24.00
12 - 13 - 14 Giugno 20.30-24
19 - 20 - 21 Giugno 20.30-24
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