A Milano cieli elettronici sulla Croce della Pasqua
Davide Coltro, Crux, per crucem ad lucem, 2013, Chiesa di San Raffaele a Milano
04/03/2013
Milano - ‘Crux, per crucem ad lucem’, ovvero il simbolo stesso del cristianesimo riletto attraverso il nuovo linguaggio tecnologico, con le sue immagini digitali. Ora la Chiesa di San Raffaele a Milano, a pochi passi dal Duomo, ha un crocifisso in più, oltre quello antico, risalente al Cinquecento, e alla croce sindonica, opera donata da Mimmo Paladino e ora posta temporaneamente sopra l'altare. La nuova opera è una installazione creata per la Quaresima e la Pasqua del 2013 da Davide Coltro, fondatore di The On Group e autore di una innovativa ricerca sui "quadri elettronici con trasmissione da remoto", presentata alla 54° Biennale di Venezia con Res Publica, monumentale installazione, formata da oltre 90 moduli elettronici e dedicata ad una ricerca sul paesaggio contemporaneo.
Anche quest'ultimo allestimento è realizzato con la stessa tecnica: quadri elettronici disposti a formare una croce luminosa sulla quale appaiono vedute di cieli.
"I suoi system", scrive di Davide Coltro e dell'opera il critico e storico dell'arte cristiana Michele Dolz , "possono creare altri mondi volta per volta con potenzialità espressive illimitate. Ora diventano un oggetto espressamente religioso; o meglio, un orizzonte religioso, perche i quadri elettronici ci donano qualcosa d’immateriale, in un movimento continuo che sfugge a ogni previsione e tangibilità". E ancora: "L’inconfondibile sagoma della croce cristiana è fatta di scatti bellissimi arricchiti dalla pittura digitale. Gli algoritmi modificano queste icone digitali creando un flusso visivo continuo. Così la croce ci introduce nei cieli vivi, che pulsano di energia propria, ben lontano dall’inesorabilità del video".
Nicoletta Speltra
Anche quest'ultimo allestimento è realizzato con la stessa tecnica: quadri elettronici disposti a formare una croce luminosa sulla quale appaiono vedute di cieli.
"I suoi system", scrive di Davide Coltro e dell'opera il critico e storico dell'arte cristiana Michele Dolz , "possono creare altri mondi volta per volta con potenzialità espressive illimitate. Ora diventano un oggetto espressamente religioso; o meglio, un orizzonte religioso, perche i quadri elettronici ci donano qualcosa d’immateriale, in un movimento continuo che sfugge a ogni previsione e tangibilità". E ancora: "L’inconfondibile sagoma della croce cristiana è fatta di scatti bellissimi arricchiti dalla pittura digitale. Gli algoritmi modificano queste icone digitali creando un flusso visivo continuo. Così la croce ci introduce nei cieli vivi, che pulsano di energia propria, ben lontano dall’inesorabilità del video".
Nicoletta Speltra
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