L'arte contemporanea al Louvre

Contrepoint. L'arte contemporanea nelle sale del Louvre
 

19/11/2004

Da un po’ di tempo la smania fotografica che assale i turisti del Louvre, sembra aver trovato un nuovo oggetto: dopo la Gioconda, la Nike di Samotracia, la piramide di vetro, gli obiettivi sono puntati verso l’alto, all’esterno del museo, dove un curioso bambino, incautamente seduto sul cornicione del museo, suona un tamburo. In realtà si tratta di una scultura iperrealista, animata da un meccanismo elettronico, presto riconosciuto da chi frequenta l’arte contemporanea come opera di Maurizio Cattelan, mentre chi ne é a digiuno probabilmente viene assalito da una serie di quesiti sul suo significato. Già installata sui cornicioni dei musei Ludwig di Colonia e delle Belle Arti di Lione, questo lavoro trova qui tutta la forza del contrasto tra l’esuberanza del bambino e il peso del patrimonio millenario su cui é seduto impudentemente. "Cattelan al Louvre", tuttavia, é solo una delle porte che il museo più grande del mondo ha aperto all’arte contemporanea. Il 12 novembre infatti é stata inaugurata Contrepoint, una mostra curata da Marie-Laure Bernadac che cerca di stabilire un dialogo tra le opere del passato e quelle di artisti viventi, invitati a scegliere un’opera, uno spazio, una storia del museo con cui intrecciare un discorso di senso. Viene in tal modo messa in scena una serie di duetti, di contrappunti tra passato e presente che il visitatore della mostra, come quello del museo, segue nel suo dispiegarsi di possibilità di lettura: lo spettatore contemporaneo finirà forse ad ammirare un antico tappeto orientale, mentre il visitatore della collezione inciamperà nelle creazioni più attuali. A caratterizzare la mostra è la diversità di tecniche e poetiche: dall’installazione video interattiva di Gary Hill, che mette in relazione i segni all’origine della scrittura con gli scenari bellici odierni, alle giustapposizioni tra le immagini in movimento di Ange Leccia e le forme dei sarcofagi romani; dall’installazione di Susan Hefuna che crea un ponte tra la tradizione del lavoro artigianale e il linguaggio della fotografia digitale, agli oggetti ritrovati nel museo (un peluche, una scarpa, una macchina fotografica...) scelti da Christian Boltanski ed esposti in una sala del Louvre medievale; dai quadri di Jean-Michel Alberola che riprendono l’enigmatica figura del Gilles di Watteau, sino al riallestilmento che Xavier Veilhan ha eseguito delle sculture degli hommes celebres del XVII secolo, includendovi ironicamente una celebrità del ventesimo secolo: Laika, il cane cosmonauta spedito nello spazio. E poi le sculture in vetro di Jean-Michel Othoniel, il meticoloso lavoro di José Maria Sicilia che ha rifatto su supporto rigido e sostituito un gigantesco tappeto del Caucaso, la performance di Marie Ange Guilleminot (che ha scelto inoltre di presentare le cellule abitative di Absalon), l’opera sonora di Frédéric Sanchez. Il percorso si conclude nel bellissimo Pavillion des Sessions, dedicato alle arti dell’Africa, Asia, America e Oceania, dove Cameron Jamie ci mostra come alcune forme di ritualità tribale siano tutt'altro che sparite dalla società odierna. Contrepoint. L'arte contemporanea al Louvre 12 novembre - 10 febbraio 2005. Tutti i giorni tranne il martedi' dalle 9 alle 17:30 mercoledi' e venerdi' sino alle 21:30. Accesso libero con il biglietto del museo. InfO: www.louvre.fr

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