Dal 9 febbraio il museo milanese ancora più green, accogliente e sociale

Il Cenacolo di Leonardo riapre con tante sorprese, all'insegna dell'accoglienza e della sostenibilità

Leonardo da Vinci, Ultima Cena, 1494 -1497 circa, Intonaco, pittura a tempera grassa , 460 x 880 cm, Milano, Museo del Cenacolo Vinciano
 

Samantha De Martin

08/02/2021

Una nuova esperienza di visita all’insegna della luce, della sostenibilità e della condivisione, attende i visitatori del Cenacolo Vinciano che si appresta a ritrovare il suo pubblico con tante novità.
In attesa di riaprire, da domani, 9 febbraio, i suoi cancelli, il Museo di Piazza di Santa Maria delle Grazie snocciola le sorprese del 2021, che invitano l’occhio dei visitatori, protagonisti di un’avventura inedita, ad allungarsi dal capolavoro, patrimonio Unesco, ralizzato dal maestro di Vinci, all'adiacente Crocifissione di Donato Montorfano, pronta a mostrarsi, con tutta la poesia dei suoi ori, sotto una nuova luce. Per un’esperienza che, nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, si preannuncia sfavillante.

Il Cenacolo riapre con ingressi contingentati, e l’esperienza diventa più intima

A partire da domani, martedì 9 febbraio, il Museo del Cenacolo sarà aperto - in via transitoria fino al 21 febbraio - dal martedì al venerdì con un primo accesso 9.45 e l’ultimo ingresso alle 18.45. Gli ingressi potranno essere prenotati online, con prevendita settimanale, ma i biglietti potranno essere acquistati anche il giorno stesso della visita presso la biglietteria del museo, dalle 9.30 alle 18.30, fino alla saturazione dei posti disponibili (che saranno 12 ogni quarto d’ora fino al 12 febbraio e 18 a partire dal 16 del mese).

“Sarà una grande opportunità per i milanesi e i lombardi - commenta Emanuela Daffra, direttore regionale Musei Lombardi - per venire a scoprire o a riscoprire questo luogo. La drammatica contingenza dell’emergenza sanitaria, che ha imposto una capienza ridotta, si è trasformata in opportunità, abbattendo la leggendaria accessibilità del Cenacolo. Non saranno ancora distribuite le audioguide, ma sarà possibile scaricare l’app gratuita per un visita al museo in totale sicurezza. Il 2021 sarà un anno importante. In questi mesi mieteremo quanto abbiamo seminato nel tempo sospeso dei due lockdown e se, come spero, riusciremo a condurre in porto tutti i lavori programmati, consegneremo a fine anno un museo differente, rinnovato rispetto a quello che conoscete”.

Leonardo sotto la lente

Nel corso dei prossimi mesi il capolavoro di Leonardo sarà oggetto di diversi interventi condotti con fondi del Mibact e grazie all’apporto di privati. Innanzitutto il dipinto murale che vide la luce tra il 1494 e il 1498 - e dove appare più evidente l’attenzione del maestro per la raffigurazione attraverso posture, gesti, espressioni, di quelli che lui stesso chiamava i “moti dell’animo” - sarà sottoposto a un controllo dello “stato di salute”. Dal 1999, infatti, anno di conclusione dell’intervento ventennale condotto da Pinin Brambilla, ci si è posti l’obiettivo di prevenire i danni che potrebbero portare a un ennesimo intervento.
Nuove tecnologie di controllo e diagnosi sul dipinto consentiranno di avviare nuove indagini diagnostiche per verificare l’effettivo stato della superficie dipinta.
Si comincia già il prossimo mese, quando, grazie al supporto del Rotary Club Milano Sempione, la Cena più celebre al mondo sarà sottoposta ad una campagna di indagini multispettrali a cura di Annette Keller, che rileveranno l'eventuale presenza di tracce presenti sul dipinto di Leonardo. Tutto questo permetterà di mettere ancora più a fuoco lo stato di conservazione e le informazioni conservate nella parete dipinta.


“Non sappiamo quanto una superficie così sofferta e più volte restaurata possa offrirci in termini di informazioni nuove, ma è un tentativo che è doveroso fare” commenta Daffra.
Ma c’è di più, in quanto l’opera che Giorgio Vasari definì “cosa bellissima e maravigliosa”, risplenderà di una nuova luce che diventerà il filo conduttore del racconto, grazie a una sponsorizzazione tecnica di iGuzzini e di un progetto di Massimo Iarussi. Intanto, in collaborazione con il Politecnico di Milano sarà realizzato un modello digitale della Cena, utile al monitoraggio ai fini conservativi e alla fruizione digitale per i visitatori.

Le informazioni provenienti da ambiti diversi consentiranno di verificare i cambiamenti nel tempo, ma restituiranno anche ai visitatori immagini e nozioni di tutto ciò che non è visibile a occhio nudo.


Leonardo da Vinci, Dettaglio, Ultima Cena, 1494 -1497 circa, Intonaco, pittura a tempera grassa , 460 x 880 cm, Milano, Museo del Cenacolo Vinciano

Il capolavoro di Leonardo e la svolta green

Entro quest’anno il Cenacolo sarà anche più green. In collaborazione con il Politecnico di Milano, il Museo rinnova il sistema impiantistico con una centrale termica e produzione di energia a pompa di calore, abbassando le emissioni e ottimizzando la produzione di energia.
“Il Museo che vogliamo - ribadisce Michela Palazzo, direttore del Museo del Cenacolo Vinciano - è sempre più sostenibile e green, nell’ottica di una ecologia culturale”.

Presto un Cenacolo in versione "live"

Grazie al supporto di Verona 83, AdArtem e Giunti lo scrigno del Cenacolo sta mettendo a punto percorsi più agili, visite guidate e l’inedita esperienza del "Cenacolo Live". Si tratta di una modalità di visita guidata a distanza, che consentirà, anche da remoto, ma con il calore del percorso dal vivo, di esplorare il museo, preparando il pubblico alla visita dal vivo.

Oltre il Cenacolo: nuova luce sulla Crocifissione di Donato Montorfano

Le novità al Refettorio riguardano tuttavia anche un altro capolavoro posto proprio di fronte alla Cena, troppo spesso schiacciato dall’impietoso confronto con l’opera leonardiana e che, nonostante le sue monumentali dimensioni, ha rischiato per troppo tempo di passare inosservato. Si tratta della coeva Crocifissione di Donato Montorfano.
La spolveratura totale della parete, realizzata tra novembre e dicembre, durante la chiusura del museo, ha evidenziato necessità conservative urgenti, che permetteranno di apprezzare maggiormente le qualità dell’opera. Nei prossimi mesi sarà avviato, integralmente finanziato dal Mibact, il restauro di questo grande affresco che rappresenta ancora fortissima la tradizione tipica della pittura lombarda, la stessa che Leonardo rinnovò radicalmente con la sua presenza.



Giovanni Donato Montorfano, Crocifissione di Cristo, 1460-1502 circa, Affresco, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie

La Crocifissione, dipinta con la tecnica dell’affresco - a differenza dell’Ultima Cena - apre lo spazio del refettorio sulla visione del Calvario, dove le tre croci scandiscono lo spazio in tre parti. Il pubblico potrà così assistere al restauro e ammirare l’opera da una prospettiva ravvicinata. Di fronte al ponteggio, allestito di fronte alla Crocifissione, sarà infatti costruita una struttura che permetterà ai visitatori di salire in sicurezza per visionare da vicino, e nel dettaglio, una parte del dipinto non visibile dal basso. La parete, oggi ingrigita, era arricchita da decorazioni a rilievo, finiture in lamina metallica, che la rendevano brillante e in linea con tradizione tardo gotica. 
Il pubblico potrà così riscoprire da vicino gli stendardi con le minutissime decorazioni dell’oro o, nella parte alta, gli angeli, e ancora, nella parete centrale, gli armigeri, con gli elmi luccicanti, le lance con punte che si stagliano nel cielo, l’oro in parte ancora presente.
Dal confronto con l’opera di Leonardo, potremo in questo modo immaginare l’effetto sbalorditivo che doveva avere sugli spettatori il Cenacolo vinciano, dove la naturalezza dei gesti è suprema.


Giovanni Donato Montorfano, Particolare a luce radente, Crocifissione di Cristo, 1460-1502 circa, Affresco, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie

Il Museo del Cenacolo va in carcere

Nella sua nuova veste, il Museo del Cenacolo vinciano guarda a tutti i potenziali pubblici, specie a quelli che non hanno l’abitudine di andare in visita al museo.
“Il nostro obiettivo è quello di togliere il Cenacolo dall’isolamento e da un uso esclusivamente turistico - commentano con convinzione unanime Emanuela Daffra, direttore regionale Musei Lombardia, e Michela Palazzo, direttore Museo del Cenacolo Vinciano -. Stiamo per concludere una convenzione con il carcere di Opera che faciliterà il reinserimento dei detenuti offrendo a loro e alle famiglie l’opportunità di avvicinarsi alla cultura e al patrimonio attraverso visite online, filmati, racconti. Perché, nella nostra visione, anche un museo può contribuire alla costruzione di un futuro migliore”.

I musei della Lombardia: uno sguardo oltre la città

Ma lo sguardo della direzione regionale Musei della Lombardia va ben oltre il Cenacolo di Leonardo e la città di Milano, con l’obiettivo di fare dei musei un punto di riferimento significativo per le comunità. Innanzitutto da domani saranno riaperte tutte le sedi museali gestite dalla Direzione dei Musei della Lombardia, ad eccezione del Mupre in Valle Camonica e del Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica – di Cividate Camuno.
Di quest’ultimo è stato quasi completato il riallestimento di una nuova sede che triplicherà la superficie espositiva e che potrebbe essere inaugurata entro aprile.


 Le Grotte di Catullo | Foto: © Tifoitalia tramite Wikimedia Commons

“Ci sono gemme - spiega Emanuela Daffra - al di là delle grandi città, che costituiscono un prezioso patrimonio diffuso, e che aspettano di essere visitate, come i nostri 12 istituti, tra musei, monumenti e aree archeologiche. Dal Castello Scaligero e le Grotte di Catullo a Sirmione (l’unico museo con annessa la spiaggia), al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Capo di Ponte, l’intento è quello di costituire un sistema integrato, risultato dall’unione dei singoli musei, organicamente interconnessi".

Giovani e famiglie: il nuovo pubblico dell'Ultima Cena 

La prolungata chiusura dei musei della Lombardia - dal 26 febbraio al 9 giugno 2020, e da novembre al 9 febbraio 2021, ha avuto un impatto drammatico, con il 50% in meno delle visite. Tuttavia al Museo del Cenacolo vinciano si è abbassata l’età media dei visitatori, per lo più giovani tra i 18 e i 25 anni.

“Il nostro auspicio - spiega la direttrice dei Musei della Lombardia - è quello di arrivare al 50% di quello che era il nostro standard. Ma se arriveremo al 40% del pubblico registrato nel 2019, saremo consapevoli di aver raggiunto un ottimo risultato. In questo momento ci basta la certezza che i musei rimangano aperti, senza interruzioni”.


Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Milano, Sede de L'ultima Cena di Leonardo da Vinci | Foto: UMB-O / Shutterstock.com

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