Da novembre alla King’s Gallery di Buckingham Palace
Disegnare il Rinascimento italiano: i capolavori della Royal Collection in una grande mostra
Raffaello, Le tre Grazie, 1517-18 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
Francesca Grego
19/08/2024
Mondo - La storica passione dei Reali britannici per i disegni del Rinascimento italiano è cosa nota: la Royal Collection custodisce tuttora rari gioielli su carta vergati dai più noti maestri del tempo. La novità è che questi fragili e preziosi capolavori saranno presto esposti al pubblico nella più grande mostra mai realizzata sul tema nel Regno Unito. Dal 1° novembre 2024 al 9 marzo 2025 la King’s Gallery di Buckingham Palace sarà il teatro di Drawing the Italian Renaissance (Disegnare il Rinascimento italiano), con 160 opere di oltre 80 artisti attivi tra 1450 e il 1600, tra cui Leonardo da Vinci, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, Giovanni Bellini, i Carracci. Accanto a loro, autori meno noti offriranno al pubblico il piacere della sorpresa.
Leonardo Da Vinci, Studio di costume per una maschera, 1517-18 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
In mostra troveremo anche disegni mai esposti prima, come lo Struzzo a gessetto attribuito a Tiziano. E poi meraviglie come Le tre Grazie a gesso rosso di Raffaello, realizzato per l’affresco delle Nozze di Amore e Psiche a Villa Farnesina, lo Studio di costume per una maschera di Leonardo, raffigurante un abito fantastico disegnato per Francesco I di Francia. O ancora il Busto di chierico del Beato Angelico, propedeutico agli affreschi della cappella di Papa Niccolò V in Vaticano, e la Vergine col Bambino e il giovane Battista di Michelangelo.
Fra Angelico, Busto di chierico, 1447-50 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
Articolata per temi, l'esposizione prenderà il via con una sezione dedicata al disegno dal vero, per arrivare a segreti del mestiere come le velature, le preparazioni colorate, l’uso del gesso, della penna e dell’inchiostro diluito in successione. La mostra rappresenta “un’occasione per riconsiderare gli artisti dell’epoca come disegnatori oltre che come pittori o scultori. Per esempio, abbiamo uno studio per un sontuoso altare di marmo che comprende sculture di santi, della Vergine e del Bambino e di un patrono attribuito ad Andrea Sansovino, molto conosciuto come scultore ma meno come disegnatore”, ha dichiarato Martin Clayton, responsabile delle stampe e dei disegni del Royal Collection Trust.
Michelangelo, Buonarroti, La Vergine col Bambino e il giovane Battista, 1532 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
Ma soprattutto, sottolinea Clayton, “l’obiettivo è stato quello di portare alla luce e condividere con il pubblico disegni importanti e interessanti che non erano mai stati esposti prima e, in alcuni casi, di avviare lo studio dello stato di conservazione di queste opere”. Oltre allo Struzzo di Tiziano, spiccano tra queste opere il San Girolamo a inchiostro (1580 circa) di Bartolomeo Passarotti, specializzato in vigorosi disegni a penna, e lo studio di Paolo Farinati (1590 circa) di tre figure mitologiche poste sotto un arco, al quale l’artista affidò le istruzioni per i propri assistenti: “Potete farlo come vi pare quando sarete sull’impalcatura”.
Giovanni Bellini, Testa di vecchio, 1460-70 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
Leonardo Da Vinci, Studio di costume per una maschera, 1517-18 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
In mostra troveremo anche disegni mai esposti prima, come lo Struzzo a gessetto attribuito a Tiziano. E poi meraviglie come Le tre Grazie a gesso rosso di Raffaello, realizzato per l’affresco delle Nozze di Amore e Psiche a Villa Farnesina, lo Studio di costume per una maschera di Leonardo, raffigurante un abito fantastico disegnato per Francesco I di Francia. O ancora il Busto di chierico del Beato Angelico, propedeutico agli affreschi della cappella di Papa Niccolò V in Vaticano, e la Vergine col Bambino e il giovane Battista di Michelangelo.
Fra Angelico, Busto di chierico, 1447-50 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
Articolata per temi, l'esposizione prenderà il via con una sezione dedicata al disegno dal vero, per arrivare a segreti del mestiere come le velature, le preparazioni colorate, l’uso del gesso, della penna e dell’inchiostro diluito in successione. La mostra rappresenta “un’occasione per riconsiderare gli artisti dell’epoca come disegnatori oltre che come pittori o scultori. Per esempio, abbiamo uno studio per un sontuoso altare di marmo che comprende sculture di santi, della Vergine e del Bambino e di un patrono attribuito ad Andrea Sansovino, molto conosciuto come scultore ma meno come disegnatore”, ha dichiarato Martin Clayton, responsabile delle stampe e dei disegni del Royal Collection Trust.
Michelangelo, Buonarroti, La Vergine col Bambino e il giovane Battista, 1532 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
Ma soprattutto, sottolinea Clayton, “l’obiettivo è stato quello di portare alla luce e condividere con il pubblico disegni importanti e interessanti che non erano mai stati esposti prima e, in alcuni casi, di avviare lo studio dello stato di conservazione di queste opere”. Oltre allo Struzzo di Tiziano, spiccano tra queste opere il San Girolamo a inchiostro (1580 circa) di Bartolomeo Passarotti, specializzato in vigorosi disegni a penna, e lo studio di Paolo Farinati (1590 circa) di tre figure mitologiche poste sotto un arco, al quale l’artista affidò le istruzioni per i propri assistenti: “Potete farlo come vi pare quando sarete sull’impalcatura”.
Giovanni Bellini, Testa di vecchio, 1460-70 circa © Royal Collection Enterprises Limited 2024 I Royal Collection Trust
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