Presentato a Padova il sistema invisibile per proteggere le opere d'arte

Arriva DNArt, la tecnologia anticontraffazione tutta italiana

La tela di Alessio-B marcata con DNArt ad ArtePadova. Courtesy Aries
 

Francesca Grego

15/11/2019

Padova - Un'impronta unica e non replicabile come il DNA è da oggi a disposizione dei professionisti dell'arte per marcare in maniera invisibile opere antiche e moderne e metterle al riparo dai tentativi di contraffazione. Si tratta di DNArt, l'inedita tecnologia sviluppata da Aries, spin-off nata all'interno dell'Università Ca' Foscari di Venezia, e presentata oggi in anteprima mondiale alla fiera ArtePadova 2019. Tela, carta e legno sono i materiali su cui il nuovo strumento è stato testato con successo, mentre si attendono ulteriori sviluppi che lo renderanno utilizzabile anche su vetro, metallo, plastica e ceramica.

Una svolta notevole, se pensiamo che secondo il Rapporto sull'Attività Operativa del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale solo nel 2018 sono stati sequestrati 1,232 falsi per un valore stimato di oltre 422 milioni di euro.
“DNArt è il frutto di anni di ricerche e vuole rappresentare un'evoluzione del concetto di sistema anticontraffazione”, ha detto il ceo di Aries Alessandro De Toni: “La nostra tecnologia è utilissima per catalogare e rendere riconoscibile univocamente l'immenso patrimonio artistico nel nostro paese. In più, può anche essere associata ai sistemi di tracciamento già presenti sul mercato”.
Intanto tra gli stand di PadovaArte una prima opera è stata marcata sotto gli occhi del pubblico con il nuovo sistema: si tratta di una tela dello street artist Alessio-B, il primo artista che vedrà la sua intera produzione segnata dalla tecnologia Aries.

Basato sull'utilizzo delle nanotecnologie, DNart non danneggia e non altera le opere, è compatibile al 100% con i materiali testati e il suo marchio non è rintracciabile né a occhio nudo né all'analisi con microscopi e lampade Wood, rendendo praticamente impossibili manipolazioni e rimozioni.
Luce, umidità, sbalzi termici e condizioni estreme di conservazione non influiscono sulla sua lunga durata. In più – dettaglio fondamentale - è l'unica tecnologia applicabile sulle opere d'arte antiche, perché sviluppata in accordo con le linee guida del Mibac e approvate dalle istituzioni del settore.



 
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