Giulio Piscitelli. Zakhem|Ferite|Wounds. La guerra a casa|When war comes home

© Giulio Piscitelli | Giulio Piscitelli per Emergency

 

Dal 13 Settembre 2019 al 13 Ottobre 2019

Venezia

Luogo: Emergency di Venezia

Indirizzo: Isola della Giudecca 212

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 18

Enti promotori:

  • Emergency

Telefono per informazioni: +39 041 877931

E-Mail info: infovenice@emergency.it

Sito ufficiale: http://www.emergency.it



In occasione del suo venticinquesimo compleanno, EMERGENCY, con il supporto di Contrasto, ha organizzato ‘Zakhem|Ferite|Wounds.La guerra a casa|When war comes home’, una mostra fotografica di Giulio Piscitelli, che a luglio ha ottenuto il primo premio della categoria No Profit della IX edizione del World Report Award.
 
Dopo due prime esposizioni milanesi e un grande successo di pubblico, la mostra si sposta nella sede di EMERGENCY di Venezia (Isola della Giudecca 212), dove sarà inaugurata venerdì 13 settembre alle 18alla presenza di Giulio Piscitelli, autore delle fotografie, Rossella Miccio, Presidente di EMERGENCY, e Fabrizio Foschini, Analista dell’Afghanistan Analysts Network. Con questo lavoro, EMERGENCY partecipa alla X edizione del Festival delle Arti della Giudecca e Sacca Fisola.
Nel 2018 Giulio Piscitelli ha visitato i Centri chirurgici per vittime di guerra di EMERGENCY a Kabul e Lashkar-gah, in Afghanistan e ha incontrato le vittime di una guerra che continua da oltre 18 anni nell’indifferenza dell’opinione pubblica. Ha dato loro un volto, un nome, ha scoperto le loro storie.
 
Storie che parlano di una violenza che irrompe nella vita quotidiana, senza preavviso. Storie che mostrano la ferita – zakhem, si dice in dari – provocata dalla guerra. 
 
Le ferite vengono messe al centro del racconto fotografico, perché la guerra è questo che provoca.  Si vedono, però, anche le ferite più profonde: la paura e l’esasperazione che non ti abbandonano mai mentre il resto del mondo sembra dimenticarsene. 
Giulio Piscitelli mostra la forza del popolo afgano, i suoi scatti trasportano i soggetti in un mondo quasi irreale, illuminato, in una fissità senza tempo né spazio, nella verità della guerra di sempre e ovunque.  
 
EMERGENCY ha iniziato a lavorare nel Paese nel 1999. Da allora ha curato quasi 6 milioni di personenei due centri chirurgici, nel Centro di maternità di Anabah e nei diversi FAP (Posti di primo soccorso e Centri sanitari) situati in zone rurali e scarsamente collegate con gli ospedali principali. 
 
Da oltre 18 anni la guerra in Afghanistan continua a ferire, uccidere e distruggere. E sul terreno c’è ancora l’eredità delle guerre precedenti: mine antiuomo e ordigni inesplosi continuano a mutilare bambini e adulti, soprattutto civili.
 
Abbiamo scelto di festeggiare questi 25 anni mostrando a tutti, attraverso le foto di Giulio, quello che fa EMERGENCY fin dalla sua nascita.Curando le vittime, anno dopo anno, abbiamo capito una cosa semplice. Che qualunque siano le armi, qualunque siano i motivi, la guerra ha sempre la stessa faccia: morti, feriti, gente che soffre. È trovandoci di fronte ogni giorno la sofferenza di centinaia di esseri umani, che abbiamo iniziato a maturare l’idea di una comunità in cui i rapporti siano fondati sulla solidarietà e il rispetto. Una società che faccia a meno della guerra, per sempre” dichiara Gino Strada,Fondatore di EMERGENCY.

La mostra resterà aperta anche sabato 14 settembre e domenica 15 settembre in occasione del Festival delle Arti e sabato 12 ottobre e domenica 13 ottobre in occasione del Festival Nono.


La mostra, ideata nell’ambito del progetto “NO ALLA GUERRA, per una società pacifica e inclusiva rispettosa dei diritti umani e della diversità fra i popoli”, è realizzata grazie al contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).                                        
                                                                                                                  
Giulio Piscitelli (Napoli, 1981) si avvicina alla fotografia dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, collaborando con diverse agenzie giornalistiche. Dal 2010 lavora come freelance, realizzando reportage fotogiornalistici sull’attualità internazionale. Ha documentato il colpo di stato in Egitto e le guerre in Siria, Iraq e Ucraina. Dal suo primo progetto di lungo termine, dedicato alla crisi migratoria in Europa, è nato un libro, “Harraga. In viaggio bruciando le frontiere” (Contrasto, 2017). I suoi lavori sono apparsi su importanti testate nazionali e internazionali, tra le quali:L’Espresso, Internazionale, Io Donna, The New York Times, Newsweek, La Stampa, Stern, Time, Vanity Fair, Vrji

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