Argelia Bravo e Flix. Ti do la mia parola
Dal 09 Maggio 2015 al 22 Novembre 2015
Venezia
Luogo: Biennale / Pad. Venezuela
Indirizzo: Arsenale
Curatori: Oscar Sotillo
Enti promotori:
- Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela
- Ministero del Potere Popolare per la Cultura
- Istituto delle Arti dell’Immagine e dello Spazio
- Ambasciata del Venezuela in Italia
Telefono per informazioni: +39 041 5218711
E-Mail info: info@labiennale.org
Sito ufficiale: http://www.labiennale.org/
Il Venezuela partecipa alla 56esima Esposizione Internazionale d'Arte – La Biennale di Venezia.
Argelia Bravo e Flix sono gli artisti che rappresenteranno il paese in questo importante appuntamento mondiale.
Negli ultimi anni, la Repubblica Bolivariana del Venezuela si è convertita nell'epicentro d’intensi dibattiti e polemiche.
Tutto ruota intorno alla proposta di costruzione socialista intrapresa dalla terra di Simón Bolivar. Il dibattito ha oltrepassato i confini del paese e ha permeato altre società. Una delle caratteristiche delle dinamiche di cambiamento sociale, è che non esiste spazio che non venga contagiato da questo desiderio di trasformazione, quindi dal dialogo e dalla permanente costruzione di nuove idee e punti di vista.
Con il titolo “Ti do la mia parola” il Venezuela, ancora una volta, è presente alla Biennale di Venezia.
La proposta espositiva è composta dal lavoro dell’artista visiva Argelia Bravo e dall’artista di strada conosciuto come Flix.
La proposta è a cura di Oscar Sotillo, che ha stabilito il riferimento della parola come punto di partenza per far si che i due creatori visivi possano dialogare loro e con il pubblico che visiterà il Padiglione del Venezuela a Venezia.
Nel testo curatoriale, Sotillo stabilisce che "Dietro ad ogni creazione artistica esiste un substrato testuale, che in alcune proposte diventa protagonista mentre in altre serve da struttura concettuale. La parola e la sua immagine sono motivo permanente di riflessione e fonte infinita da cui i creatori visivi attingono per costruire nuove letture, immagini, storie, preghiere, poesie e, di nuovo, forma e immagine. In questa mostra il popolo venezuelano esprime le sue parole di solidarietà e d’impegno per la costruzione di un mondo più giusto, in cui il senso della dignità, dell’indipendenza, del rispetto per la madre terra e della lotta per la giustizia e la bellezza, costituisca il senso più elevato dell'esistenza umana”. L’opera di Argelia Bravo s’intitola “Si nos importa el bledo!!!”(Sì che ce ne frega!!!) e, partendo dal video come base tecnica, lavora sull’ estetica della militanza politica, sia il femminismo, l’ecologia, la sovranità alimentare o l'indipendenza.
Ma quest’opera non è solo una riflessione estetica, ma fondamentalmente raccoglie l'attivismo politico di Bravo che nelle sue azioni artisti che spara, senza tanti giri di parole, contro le ingiustizie, le disuguaglianze sociali e gli inganni del discorso. L'artista fa uso della parola parlata e costruisce con slogan politici, canzoni infantili e giochi di parole, un universo in cui, oltre alla posizione politica impegnata, vive l’umorismo e la messa in discussione degli stereotipi e dei meccanismi di dominazione. Sulla stessa base riflessiva, l'artista di strada conosciuto con lo pseudonimo di Flix affronta il tema secondo una prospettiva poetica. Un groviglio di linee che evocano i tessuti dei popoli originari del Venezuela invade gli spazi architettonici. Lo spazio, al centro, è alterato da un insieme di elementi solidi, che spezzano il cromatismo di pavimenti e muri, per elevarlo alla dimensione proporzionata dell’umano e renderlo ancora più evidente. Se si gira intorno, si può interagire e giocare a nascondino con la poesia che attraversa le pareti.
Intorno alla zona ludica si sviluppa tipograficamente una poesia dal famoso poeta venezuelano Gustavo Pereira. L’opera di Flix s’intitola Ma-jokaraisa, che nella lingua de iWarao, abitanti del Delta dell'Orinoco, significa mio altro cuore, espressione utilizzata da questa popolazione per dire amico. La partecipazione del Venezuela in questa 56esima Biennale di Venezia è il prodotto di una collaborazione tra il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, il ministero del Potere Popolare per la Cultura attraverso l'Istituto delle Arti dell’Immagine e dello Spazio e l'ambasciata del Venezuela in Italia. Il gruppo di produzione è stato diretto da Morella Jurado, Oscar Sotillo e Reynaldo Landaeta. Il Venezuela partecipa alla Biennale di Venezia dal 1954, in uno spazio architettonico di sua proprietà realizzato dall'architetto italiano Carlo Scarpa.
Argelia Bravo e Flix sono gli artisti che rappresenteranno il paese in questo importante appuntamento mondiale.
Negli ultimi anni, la Repubblica Bolivariana del Venezuela si è convertita nell'epicentro d’intensi dibattiti e polemiche.
Tutto ruota intorno alla proposta di costruzione socialista intrapresa dalla terra di Simón Bolivar. Il dibattito ha oltrepassato i confini del paese e ha permeato altre società. Una delle caratteristiche delle dinamiche di cambiamento sociale, è che non esiste spazio che non venga contagiato da questo desiderio di trasformazione, quindi dal dialogo e dalla permanente costruzione di nuove idee e punti di vista.
Con il titolo “Ti do la mia parola” il Venezuela, ancora una volta, è presente alla Biennale di Venezia.
La proposta espositiva è composta dal lavoro dell’artista visiva Argelia Bravo e dall’artista di strada conosciuto come Flix.
La proposta è a cura di Oscar Sotillo, che ha stabilito il riferimento della parola come punto di partenza per far si che i due creatori visivi possano dialogare loro e con il pubblico che visiterà il Padiglione del Venezuela a Venezia.
Nel testo curatoriale, Sotillo stabilisce che "Dietro ad ogni creazione artistica esiste un substrato testuale, che in alcune proposte diventa protagonista mentre in altre serve da struttura concettuale. La parola e la sua immagine sono motivo permanente di riflessione e fonte infinita da cui i creatori visivi attingono per costruire nuove letture, immagini, storie, preghiere, poesie e, di nuovo, forma e immagine. In questa mostra il popolo venezuelano esprime le sue parole di solidarietà e d’impegno per la costruzione di un mondo più giusto, in cui il senso della dignità, dell’indipendenza, del rispetto per la madre terra e della lotta per la giustizia e la bellezza, costituisca il senso più elevato dell'esistenza umana”. L’opera di Argelia Bravo s’intitola “Si nos importa el bledo!!!”(Sì che ce ne frega!!!) e, partendo dal video come base tecnica, lavora sull’ estetica della militanza politica, sia il femminismo, l’ecologia, la sovranità alimentare o l'indipendenza.
Ma quest’opera non è solo una riflessione estetica, ma fondamentalmente raccoglie l'attivismo politico di Bravo che nelle sue azioni artisti che spara, senza tanti giri di parole, contro le ingiustizie, le disuguaglianze sociali e gli inganni del discorso. L'artista fa uso della parola parlata e costruisce con slogan politici, canzoni infantili e giochi di parole, un universo in cui, oltre alla posizione politica impegnata, vive l’umorismo e la messa in discussione degli stereotipi e dei meccanismi di dominazione. Sulla stessa base riflessiva, l'artista di strada conosciuto con lo pseudonimo di Flix affronta il tema secondo una prospettiva poetica. Un groviglio di linee che evocano i tessuti dei popoli originari del Venezuela invade gli spazi architettonici. Lo spazio, al centro, è alterato da un insieme di elementi solidi, che spezzano il cromatismo di pavimenti e muri, per elevarlo alla dimensione proporzionata dell’umano e renderlo ancora più evidente. Se si gira intorno, si può interagire e giocare a nascondino con la poesia che attraversa le pareti.
Intorno alla zona ludica si sviluppa tipograficamente una poesia dal famoso poeta venezuelano Gustavo Pereira. L’opera di Flix s’intitola Ma-jokaraisa, che nella lingua de iWarao, abitanti del Delta dell'Orinoco, significa mio altro cuore, espressione utilizzata da questa popolazione per dire amico. La partecipazione del Venezuela in questa 56esima Biennale di Venezia è il prodotto di una collaborazione tra il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, il ministero del Potere Popolare per la Cultura attraverso l'Istituto delle Arti dell’Immagine e dello Spazio e l'ambasciata del Venezuela in Italia. Il gruppo di produzione è stato diretto da Morella Jurado, Oscar Sotillo e Reynaldo Landaeta. Il Venezuela partecipa alla Biennale di Venezia dal 1954, in uno spazio architettonico di sua proprietà realizzato dall'architetto italiano Carlo Scarpa.
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