Presentata la Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante
Un Mantegna ritrovato? Tutto quello che sappiamo sulla scoperta del Museo Correr
Madonna con Bambino, San Giovannino e sei sante. Museo Correr, Venezia
Francesca Grego
20/12/2023
Venezia - Le indagini non lasciano dubbi: fu il maestro rinascimentale Andrea Mantegna a ideare e disegnare la scena della Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante scovato dai conservatori nei depositi del Museo Correr. Ma fu la mano dello stesso artista a portare a compimento questa preziosa tavola di raffinatissima qualità pittorica? Sono tanti gli enigmi che aleggiano intorno all’opera, recentemente sottoposta a un lungo e laborioso restauro, che le ha restituito leggibilità e ha permesso di identificarvi l’impronta di Mantegna. Mentre gli studi proseguono e si attende che venga portata a termine l’ultima fase del restauro, i Musei Civici di Venezia annunciano che nel 2024 il dipinto sarà al centro di iniziative espositive, di ricerca e di confronto nelle sedi del Museo Correr e di Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Pordenone), la città natale del pittore. Un progetto reso possibile dal sostegno della Fondazione Ghirardi, che ha sede proprio a Villa Contarini e che ha già finanziato il restauro dell’opera, e dalla collaborazione della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti per il Comune di Venezia e Laguna.
La tavola della Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante al momento del ritrovamento I Courtesy Museo Correr, Venezia
“Questa storia incredibile inizia quando un conservatore del nostro museo, nel prevedere un intervento di restauro, ha colto sulla superficie poco leggibile della tavola alcuni indizi che potevano celare un’opera dal grande valore artistico”, racconta la presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Mariacristina Gribaudi. Gravemente alterata dai segni del tempo e dalle ridipinture aggiunte nel corso dei secoli, grazie al restauro l’opera ha rivelato la sua elevata qualità esecutiva e i finissimi chiaroscuri accentati con oro zecchino, come nelle più preziose miniature dell’epoca. Ma c’è di più: questa singolare scena sacra “al femminile” è pressoché identica a quella di un dipinto oggi conservato nell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, attribuito a Mantegna e già nelle celebri collezioni mantovane dei Gonzaga, che sappiamo essere stato eseguito su loro prestigiosa committenza negli anni finali del Quattrocento.
Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante, dettaglio esame ai raggi X I Courtesy Museo Correr Venezia
Le indagini radiografiche e riflettografiche hanno permesso ai conservatori veneziani di avanzare già le prime ipotesi: il disegno rilevato sotto al colore delinea un tracciato coincidente con il dipinto di Boston, specie in alcuni punti. Entrambe le opere sembrano dunque essere stati realizzate a partire dallo stesso cartone, forato per trasferirea spolvero le linee guida del disegno sulle tavole.I due dipinti furono dunque realizzati nella stessa bottega, a breve distanza di tempo se non in contemporanea. Mantegna avrebbe creato così due opere quasi identiche, che differiscono solo per qualche piccola variante di dettaglio e colore.
Il restauro ha inoltre rivelato che la tavola veneziana rimase incompiuta: dopo un accurato processo creativo, per ragioni sconosciute il pittore abbandonò l'opera ad un passo dal termine. Come mai? E per quale motivo il committente – o, più probabilmente, la committente (forse una illustre dama Gonzaga) – richiese all’artista due dipinti uguali? Per quali vie, infine, la tavola giunse a Venezia, per approdare tra il XVIII e il XIX secolo nelle mani dell’insaziabile collezionista Teodoro Correr, che nel 1830 lasciò la sua eccezionale raccolta d’arte alla città?
La tavola della Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante dopo la prima, parziale pulitura I Courtesy Museo Correr, Venezia
I prossimi studi promettono di offrire una risposta a tutti questi interrogativi, compreso quello fondamentale circa la misura dell’impronta lasciata da Mantegna sul dipinto. Se il riscontro fosse positivo, la Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante sarebbe il quarto capolavoro riscoperto nei depositi del Museo Correr in anni recenti, dopo i tre dipinti di Carpaccio abbandonati per anni a causa delle alterate condizioni o di giudizi errati, e oggi definitivamente attribuiti al loro autore.
La tavola della Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante al momento del ritrovamento I Courtesy Museo Correr, Venezia
“Questa storia incredibile inizia quando un conservatore del nostro museo, nel prevedere un intervento di restauro, ha colto sulla superficie poco leggibile della tavola alcuni indizi che potevano celare un’opera dal grande valore artistico”, racconta la presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia Mariacristina Gribaudi. Gravemente alterata dai segni del tempo e dalle ridipinture aggiunte nel corso dei secoli, grazie al restauro l’opera ha rivelato la sua elevata qualità esecutiva e i finissimi chiaroscuri accentati con oro zecchino, come nelle più preziose miniature dell’epoca. Ma c’è di più: questa singolare scena sacra “al femminile” è pressoché identica a quella di un dipinto oggi conservato nell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, attribuito a Mantegna e già nelle celebri collezioni mantovane dei Gonzaga, che sappiamo essere stato eseguito su loro prestigiosa committenza negli anni finali del Quattrocento.
Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante, dettaglio esame ai raggi X I Courtesy Museo Correr Venezia
Le indagini radiografiche e riflettografiche hanno permesso ai conservatori veneziani di avanzare già le prime ipotesi: il disegno rilevato sotto al colore delinea un tracciato coincidente con il dipinto di Boston, specie in alcuni punti. Entrambe le opere sembrano dunque essere stati realizzate a partire dallo stesso cartone, forato per trasferirea spolvero le linee guida del disegno sulle tavole.I due dipinti furono dunque realizzati nella stessa bottega, a breve distanza di tempo se non in contemporanea. Mantegna avrebbe creato così due opere quasi identiche, che differiscono solo per qualche piccola variante di dettaglio e colore.
Il restauro ha inoltre rivelato che la tavola veneziana rimase incompiuta: dopo un accurato processo creativo, per ragioni sconosciute il pittore abbandonò l'opera ad un passo dal termine. Come mai? E per quale motivo il committente – o, più probabilmente, la committente (forse una illustre dama Gonzaga) – richiese all’artista due dipinti uguali? Per quali vie, infine, la tavola giunse a Venezia, per approdare tra il XVIII e il XIX secolo nelle mani dell’insaziabile collezionista Teodoro Correr, che nel 1830 lasciò la sua eccezionale raccolta d’arte alla città?
La tavola della Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante dopo la prima, parziale pulitura I Courtesy Museo Correr, Venezia
I prossimi studi promettono di offrire una risposta a tutti questi interrogativi, compreso quello fondamentale circa la misura dell’impronta lasciata da Mantegna sul dipinto. Se il riscontro fosse positivo, la Madonna col Bambino, San Giovannino e sei sante sarebbe il quarto capolavoro riscoperto nei depositi del Museo Correr in anni recenti, dopo i tre dipinti di Carpaccio abbandonati per anni a causa delle alterate condizioni o di giudizi errati, e oggi definitivamente attribuiti al loro autore.
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